25 giugno 2090
Articolo riportato dal Newsact, giornale nazionale ufficiale.
L'agitazione che ha dominato nelle ultime settimane lo scenario politico è scoppiata questa mattina, 25 giungo 2090, data delle elezioni quadriennali del governo di Exanta.
Dopo che due fra i candidati più influenti (precisamente Arache Tomnson e Betterson Rayan) sono stati condannati agli arresti domiciliali in data 15 giugno 2090, l'elenco dei papabili capi di governo si è fatto scarno creando delle preoccupanti conseguenze che presto cambieranno l'impronta della nostra nazione.
Lo spoglio delle schede elettorali è terminato e i risultati ricavati sono a dir poco allarmanti: Il 90 % della popolazione, dopo aver assistito al processo dei coniugi Betterson e dell'ex presidente di Exanta, ha deciso di autocandidarsi al governo pretendendo una sovranità prettamente popolare. Così oggi, non possiamo che inaugurare il primo periodo anarchico della storia della nostra nazione, la maggioranza ha fatto sentire la sua voce, il vecchio governo essendo crollato insieme al suo presidente non potrà rieleggersi per default mantenendo il controllo fino alla comunicazione della data di un secondo girone di elezioni e candidati, che con la loro nuova campagna elettorale potranno ridare fiducia agli elettori. Da oggi per i prossimi mesi che ci separano da queste nuove votazioni Exanta non avrà un governo, auto dichiarandosi stato anarchico, speriamo solamente di non dover accusare, in seguito, le conseguenze che questi giorni di incontrollata libertà potranno manifestare sulle vite di ...
Poso il giornale sul tavolino della nuova casa che lo stato ha consegnato a me e a Cloe come indennità dopo il processo e guardo mia sorella con sguardo allarmato.
"Hai letto le ultime notizie?"
Le chiedo tenendo gli occhi ancora fissi sull'articolo di giornale.
"Sì e sinceramente, non so più cosa pensare."
Ammette sconsolata.
"Ti capisco ... credevo che i problemi sarebbero finiti con la condanna dei nostri genitori e di Arache, invece a volte penso di averne creati altri ben peggiori con le nostre dichiarazioni."
Ammetto che la paura di essermi spinto troppo oltre considerando solo i miei problemi senza valutare gli interessi degli altri a volte mi invade non facendomi chiudere occhio. Ho il terrore di non aver fatto la scelta giusta e questa è una preoccupazione che, quando riguarda milioni di persone, ti logora l'anima.
Io e CLoe in questo periodo abbiamo acquistato molta notorietà non voluta, è una variabile delle nostre azioni che non avevamo previsto: i gemelli leggendari hanno ricominciato a fare scalpore e per le strade iniziano ad aleggiare strane leggende sulla nostra provenienza, tutte tremendamente false, ma che appiano fin troppo vere al popolo disperato.
"Il campanello."
Esclama Cloe muovendo la mano per aprire la porta senza alzarsi dal divano. Da quando ha sviluppato, grazie alla pozione della rivelazione che si è somministrata, i nuovi poteri è diventata una vera scansafatiche.
"Permesso."
Una voce tenebrosa riempie il corridoio d'ingresso facendo tremare i muri con la sua potenza.
Io mi alzo in piedi per fare gli onori di casa accogliendo il nostro ospite, ma quando scorgo la figura dell'uomo che si staglia davanti a me non posso far altro che ammutolire sussultando involontariamente.
"Zio." Esclamo improvvisamente. "Che cosa ci fai qui?"
Se qualcuno non lo sapesse mio zio, Ian Betterson è uno dei capi dei servizi segreti di Carma e diciamo che ha sempre suscitato in tutti noi un tacito rispetto misto a paura che ci ha tenuti a debita distanza.
"Ciao nipote. Devo immediatamente parlare con te e tua sorella. Dov'è Cloe?"
Sempre per chi non lo sapesse, nostro zio non ci ha mai fatto, nei nostri diciassette anni di vita, delle visite inaspettate prive di secondi fini ed è per questo che sono ancora più preoccupato della sua presenza.
"Cloe è in salotto, seguimi e fai come se fossi a casa tua."
Naturalmente mio zio non accetta il mio gentile invito e rimane scomodamente in piedi davanti al divano, lui è uno che non perde tempo: mai.
Quando Cloe scorge la figura di Ian entrare nella stanza il suo sguardo è un vero spettacolo: diciamo che fra di loro non è mai corso buon sangue, avendo caratteri simili, spesso, anzi, molto spesso si scontrano.
"Ciao Zio Ian, qual buon vento ti porta?" Gli chiede Cloe con il più falso sorriso che io abbia visto.
"Vento di novità nipotina. I servizi segreti dei quali da parecchi anni sono a capo vogliono il vostro aiuto."
Io lo fisso con uno sguardo stralunato e oso chiedergli: "Cosa intendi dire?"
Senza tanti giri di parole mio zio risponde alla domanda e questa volta avrei decisamente preferito che si fosse sforzato per essere un po' meno pragmatico preparandoci delicatamente alla sconvolgente notizia.
"Vogliamo che voi due vi candidiate alle elezioni che fra due mesi si svolgeranno nuovamente a Carma. A noi sarà affidato il compito di istruirvi su come si diventa presidenti, ponendo così la parola fine a questo periodo d'incomprensibile e pericolosa anarchia. Partirete per la nostra base in Mariba tra una settimana esatta, non sono ammesse dilazioni di tempo."
Io guardo preoccupato e confuso mia sorella che naturalmente non riesce a tenere le sue burrascose opinioni per sé.
"Cosa ti fa pensare che noi accetteremo? Piombi qui, dopo anni che non ti fai sentire e pensi veramente che saremo disposti a lasciare i nostri affetti, la nostra tranquillità per candidarci, a soli diciassette anni, come presidenti di Carma? Tu sei letteralmente impazzito!"
Vedo un lampo di rabbia passare davanti agli occhi di mio zio, ma saggiamente lo reprime, perché sa quanto sarebbe sconveniente per lui attaccare Cloe in un momento in cui ha così bisogno del nostro aiuto
"Cara Cloe, io so che accetterete." Esclama mentre una vena sulla tempia sinistra gli pulsa velocemente. "Perché non vi lasceremo alcuna alternativa. Noi dei servizi segreti sappiamo essere molto convincenti."
E a questo punto il disgusto mi sale per la gola, perché ci siamo liberati dei nostri genitori per essere intrappolati in una rete ancora più fitta. Prima che però riesca ad urlare per estrapolare la rabbia che si sta impadronendo di me, Ian si avvicina a noi abbassando la voce e sussurrandoci una cosa che non mi sarei mai aspettato da lui.
"Mi dispiace ragazzi, ma non sono io che comando. Ho dovuto solamente svolgere gli ordini che mi hanno impartito, Arache Tomnson non è ancora scomparso dalla circolazione e voi dovete assolutamente venire con me se vorrete essere al sicuro."
Detto questo se ne va, sbattendo la porta e lasciando me e Cloe soli, immersi nelle nostre nuove spaventose incertezze.
STAI LEGGENDO
INSIEME
Fantasy"Non so se arriveremo vivi fino alla Curia, ma adesso non ho voglia di pormi altre domande, per una volta desidero lasciare che gli eventi scorrano senza preoccuparmi, per una volta voglio pensare che tutto si aggiusterà, in un modo o nell'altro!" "...