Arache Tomnson

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"Salve signor Better, qual buon vento la porta nella mia umile dimora?"

L'unica possibilità di salvezza che ho è negare, negare fino alla fine. Non tradirò mai Jay e Cloe, anche se fosse l'ultima cosa che faccio.

"Non osare prenderti gioco di me moccioso!" Esclama infuriato chiudendo con forza la porta dietro di se. "Odio le persone che volontariamente fanno delle inutili domande."

"Mi spiace, ma non capisco perché si stia infervorando tanto."

La mia faccia colpevole però probabilmente sta tradendo le mie parole.

"Ah ... non capisci? Allora vedrò di chiarirti le idee." Si avvicina con fare minaccioso e alzandomi con un solo braccio mi blocca contro l'anta dell'armadio. Io cerco di divincolarmi, ma la testa mi pulsa a causa dell'impatto.

"Mi lasci subito andare. " Urlo spaventato dalla pazzia che vedo balenare negli occhi di quest'uomo.

"Non prima che tu mi abbia rivelato dove si nascondono quei due imbecilli!"

"Ma di chi sta parlano?"

Spero solo che se persevererò Rayan finirà per credere alle mie parole.

"Continui a prendermi in giro?" Mi urla in faccia. "Lo sai di chi sto parlando. Dove sono Jay e Cloe?"

"Non lo so, nella loro stanza?"

Forse qualche volta dovrei stare zitto perché dopo queste parole Rayan mi da uno strattone e io finisco a terra con un tonfo, accasciandomi ai piedi del mio letto. Batto il gomito contro la cassapanca, ma soffoco il gemito di dolore, perché non voglio sembrare debole davanti ai suoi occhi crudeli che aspettano solamente un segno di cedimento per attaccare.

"Basta! Sono stanco di giocare. Ti ho visto ieri notte Chendal, tu e i miei due stupidi figli vi siete teletrasportati ed io adesso, ti sto solo chiedendo dove. Non mi sembra una domanda tanto difficile!"

"La smetta!" Esclamo ergendomi in tutta la mia altezza. "Loro non sono degli stupidi. Forse se avesse imparato prima a rispettarli non sarebbero stati obbligati a fuggire." Lo so di essermi appena tradito, ma non posso sopportare che qualcuno insulti i miei amici.

"Non dirmi quello che devo fare ... mai." Si avvicina pericolosamente mentre sibila con rabbia la sia minaccia.

"Altrimenti?" Lo sfido con lo sguardo.

Lui si gira dandomi le spalle e non risponde. Dopo qualche secondo di silenzio ricomincia a parlare e questa volta la sua voce anche se è più calma mi appare lo stesso spaventosa.

"Senti Chendal, so che sei un ragazzo intelligente, perciò ti faccio una proposta: se tu mi dici dove Cloe e Jay si sono nascosti io farò in modo, una volta diventato presidente, di assegnare a tuo padre una posizione di prestigio nelle guardie del parlamento. So che adesso per garantirvi il giusto sostentamento è sempre in viaggio con l'armata nazionale e per questo voglio concedergli un posto di lavoro fisso e sicuro. Cosa ne pensi?"

"Mi sta ricattando?" Domando incredulo dopo aver ascoltato con disgusto tutto il suo inutile monologo.

"Sì." Mi risponde tranquillamente. "Penso che possa essere una buona opportunità per la tua famiglia. Non vorrai buttarla al vento solamente per mantenere uno sciocco segreto adolescenziale?"

Tenta di appoggiarmi una mano sulla spalla, ma io mi scosto bruscamente.

"Mi spiace, ma io ho la tendenza ad essere una persona leale anche nelle futili questioni adolescenziali. Perciò rifiuto la sua offerta e adesso, se non le dispiace gradirei che lei se ne andasse da casa mia e non si scomodasse a tornare, mai più."

Il suo sguardo dopo aver recepito il mio rifiuto si adorna di scintille di rabbia.

"Bene." Esclama risentito. "Molto bene, se è questa la tua decisione allora preparati alle conseguenze. Né tu, né tantomeno tuo padre troverà più un posto di lavoro dopo le elezioni. Vi rovinerò, farò in modo che veniate retrocessi a dei predisposti e che il pese vi etichetti come traditori del presidente. Preparati, perché io sono una persona che non dimenticata."

Con queste parole vedo Rayan andarsene sbattendo la porta di camera mia. Mi accascio senza forze sul letto pensando alle minacce di quell'uomo spregevole. Adesso, oltre a proteggere Jay e Cloe devo anche fare in modo che i Betterson non vincano le elezioni, altrimenti per la mia famiglia sarebbe la fine. Mi serve un aiuto, una persona di cui possa fidarmi. Ho bisogno di parlare con Meredith!

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Non riesco ancora a credere alla mia scoperta, devo correre, correre da Cloe!

Niente è perduto, finalmente le mie preghiere si sono esaudite.

"Cloe ... Cloe!" Grido con tutto il fiato che ho in corpo, la felicità è troppa, rischierà di scoppiare da un momento all'altro!

"Cosa c'è Jay? Ci hanno scoperti?" Mi chiede all'armata con la voce ancora impastata dal sonno.

"No, devo darti una notizia meravigliosa, è talmente bella che non riesco a dirla ad alta voce!"

"Ti prego, smettila con questi misteri e sputa il rospo." Esclama affannata.

"Non sei una Neminem!" L'ho detto, finalmente l'ho detto ... e sono talmente felice che vorrei gridarlo al cielo.

"Cosa? Jay. Non sei simpatico! Non è carino da parte tua prendermi in giro su un argomento così delicato."

"Non sto scherzando! Tu non capisci, è stato tutto un gigantesco errore! Sono andato a vedere gli archivi proibiti della Curia e ..."

"Cosa hai fatto?" Esclama esterrefatta.

"Lascia perdere e fammi continuare!"

I suoi occhi sono il ritratto dell'incredulità e la sua espressione sconcertata un po' mi fa ridere.

"Sullo scaffale che ti riguarda non ho trovato la boccetta della cerimonia d'Escelta vuota come le altre, perché la tua boccetta Cloe è ancora piena!"

Non mi risponde e io mi sento in dovere di cercare di chiarirle le idee.

"Hai capito cos'ho detto? Ti hanno somministrato quella sbagliata, se andiamo di là potrai bere quella che ti è stata assegnata dalla nascita e scoprire il tuo vero destino."

Cloe rimane in silenzio, mi sarei aspettato un altro tipo di reazione dopo una scoperta del genere.

"L'hanno sostituita, ci ha fregato, quel verme schifoso!"

"Cosa stai dicendo?"

Le chiedo, sembra che Cloe sia appena piombata in una dimensione tutta sua e questa cosa non mi piace.

"L'ha fatto per gettare del fango sulla nostra famiglia, doveva distruggere la reputazione dei nostri genitori."

"Ma di chi stai parlando?"

"Dell'attuale presidente di Carma: Arache Tomnson."

Il silenzio cala fra noi ed io cerco di assaporare le sue parole per tentare di comprendere, ma più quel nome riecheggia nella mia mente più ho paura di quello che mia sorella potrebbe ancora svelarmi.


NOTA DELL'AUTRICE 

Buondì cari lettori, grazie per aver letto anche questo nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto :) Come sempre attendo i vostri consigli sia per messaggio che per commento ;) Alla prossima settimana!



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