XIII. Sconfitte e conquiste

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Got my feet back on the ground
Look for something new
There's been too much goin' down
I don't know what to do

Ignazio fremeva di impazienza, non riuscendo a stare fermo un attimo e camminando avanti e indietro nel camerino. Michele lo aveva lasciato da poco e ora Ignazio aspettava. Sapeva che Matilda era in buone mani, eppure non si dava pace. Vanessa aveva cercato ancora una volta di rovinargli la vita, aveva ferito le persone a cui teneva e aveva anche avuto il coraggio di presentarsi allo Zénith.

Right here (nothing else matters)
Waiting (things are getting better)
You're the (only thing that matters)
One thing (I'm never givin' up)

-Signorina, dove sta andando?-

Vanessa aveva ignorato la domanda della guardia di sicurezza e aveva continuato a camminare imperterrita lungo il corridoio del backstage, dritta verso il suo obiettivo. Ignazio si trovava sul palco, stava parlando con Michele, che controllava il lavoro dei tecnici, mentre Piero e Gianluca stavano guardando la scaletta delle canzoni.

-Signorina, non può passare di qui! È senza pass.- La voce della guardia aveva attirato l'attenzione dei presenti, facendoli voltare, mentre Vanessa faceva il suo ingresso sul palco.

-Vanessa, che cosa ci fai qui?- aveva chiesto Michele, apparentemente calmo.

-Sono qui per Ignazio. È il mio fidanzato.-

-Vanessa, quante volte devo spiegarti che abbiamo chiuso?-

-Ma non puoi lasciarmi, non ora che ho un ritardo!-

-Porca puttana, Vanessa. Un ritardo non significa un cazzo. Non voglio più stare con te. Vattene di qui, mi hai sentito?!- Ignazio aveva sbottato, non era più riuscito a controllare la voce. La rabbia aveva preso il sopravvento.

-No! Non puoi! Quella non ti ama davvero, lei vuole solo la fama. Io sono la sola donna che può renderti felice e tu lo sai!-

-Non azzardati a nominarla. Non hai fatto altro che rovinarmi la vita e ora stai cercando di ferire anche Matilda!-

I due avevano preso ad urlare l'uno contro l'altro e Vanessa, sentendosi impotente, aveva cominciato a piangere.

-Ragazzi, cerchiamo di calmarci.- Michele era intervenuto, tentando di evitare di attirare più attenzione di quella che già si erano guadagnati. Tutto lo staff e i vari tecnici erano presenti.

-Vanessa, se non vuoi che sia costretto a chiamare la sicurezza per farti portare via con la forza, ti chiedo di seguirmi. Ti avverto che prenderò provvedimenti seri se ti avvicinerai ancora ad uno di noi. È chiaro? Non scherzo.-

-Ignazio potrebbe essere il padre del mio bambino! Non potete cacciarmi!-

-Servono delle prove. Non puoi venire qui a fare queste scenate. Stiamo lavorando, Vanessa, e non abbiamo tempo da perdere dietro a gravidanze campate in aria. E ora seguimi, ti accompagno fuori.-

Piero e Gianluca, con quest'ultimo trattenuto dal primo, avevano assistito senza dire nulla, sebbene Gianluca avrebbe avuto voglia di dire qualche altra parola a Vanessa, visto che la sua minaccia non aveva avuto l'effetto desiderato. Si erano invece avvicinati ad Ignazio, mentre Michele andava via con Vanessa sotto braccio, per dargli forza. Il ragazzo era molto agitato, si vedeva, ma stava cercando di fare finta di nulla visto che dovevano provare.

Right here (nothing else matters)
Waiting (things are getting better)
You're the (only thing that matters)
One thing (I'm never givin' up)

-Te lo farò pagare. Tu hai sempre cercato di tenermi lontana dal mio Ignazio, ma non l'avrai vinta. Perderai la guerra.- Le lacrime di Vanessa erano scomparse da quando si era allontanata dal palco.

Felt like I was seventeen again Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora