Caro papà

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Saitō tiene le mani in tasca, stanno tremando, ma cerca di ignorare la sua agitazione, deve sapere cos'altro sa su di lui.
<<Hai fatto capire di sapere di più su di me illuminami.>>
Lei prende un sospiro sommesso.
<<Credo tu stia diventando persino masochista, ti stai facendo del male da solo chiedendomi ciò, non credi?>>
Dice sempre frasi piuttosto d'effetto, il brutto è che riescono completamente a fare il loro lavoro nonostante sa che quello è l'obbiettivo di esse, più parla e più Ren distrugge pezzo per pezzo ogni sua certezza, era convinto che, come lei era solo un'ombra sfuggente per lui, lui era altrettanto eppure, ora si rende conto che non è così, lui cosa sa di lei?
La risposta li si palesa davanti gli occhi, -nulla-.
Perché? Nonostante tutto questo tempo passato con lei non sa assolutamente niente di lei, è un cumulo di sabbia che gli passa tra le dita. Ma Ren sembra voler mostrare il suo lato più sadico nonostante la sua finta domanda precedente decide di rispondergli ferendo quel poco che gli rimaneva.
<<Sei soprannominato “Re demone senza corona” per la tua estrema intelligenza nel capire in fretta gli schemi degli altri, e formare un ottima strategia per superarli.>>
Giusto lui è intelligente ed è bravo a prevedere le mosse degli altri, ma qui ora davanti a lei non riesce che stare in silenzio lasciandosi che lei lo pugnali più volte senza alcuna pietà e con la precisione di un chirurgo.
<<Alle superiori sei diventato famoso per le tue capacità elusive, nel campo da basket crei molti punti ciechi dove l'occhio del arbitro non può scorgere le tue giocate peggiori, individui i punti deboli degli altri attaccandoli direttamente, nemmeno il coach riesce a vedere e a contestare le tue scuse come: è stato un incidente. Hai un odio per un giocatore di cui non ricordo il nome.>>
Ren fa una pausa mentre vede Saitō ribollire di rabbia nominato del giocatore.
<<E tutto quello che fai, lo fai per puro divertimento, ti crogioli nel tuo sadismo e piacere vedere le persone soffrire. Ah, ultima cosa, il tuo motto è: dio li fa e poi li accoppia.>>
Finisce la sua serie di affermazioni. Saitō fissa Ren, cercando di nascondere il tumulto di emozioni che le sue parole hanno scatenato. La rabbia bolle dentro di lui, ma allo stesso tempo, c'è una strana mescolanza di sorpresa e riconoscimento nelle informazioni fornite da Toiyama. Sente il bisogno di difendersi, di contrattaccare, ma sa che deve rimanere calmo per capire meglio la situazione.
<<Sembra che io sia un libro aperto per te, e che tu abbia fatto una tesi di laurea interamente basata su di me, hai davvero studiato bene il mio dossier eh?>>
Cerca di scherzarci sopra con leggerezza come se tutto ciò non lo stesse mettendo K.O.
<<Dossier? Non è ho bisogno. Tutto quello che ti ho detto, che tu possa crederci o no, sono frutto del mio sacco almeno per la maggior parte, ogni tanto dovresti fare attenzione a chi hai accanto.>>
Saitō ci pensa bene, deve trovare un'altro spiraglio.
<<Quindi perché non mi dici qualcosa che nessun'altra potrebbe sapere, solo guardandomi.>>
Ren si mette difronte a lui studiando molto attentamente.
<<Ovviamente non credi affatto a quello che stai sentendo, nonostante la tua attuale richiesta sai perfettamente che tutto ciò è reale, stai sudando, le tue mani tremano posso vederlo anche se le stai nascondendo. Vuoi davvero che io infilo il dito nella piaga? Sei sull'orlo di una crisi di panico.>>
Hanakuma non risponde a voce annuisce aspettando che lei lo stupisce un'altra volta.
<<Nessuno lo sa, in precedenza ho detto che sei figlio unico, non è esatto, probabilmente hai dei fratelli e sorelle di qua e di la.>>
Lei si ferma osservando Hankuma e solo dopo aver notato che gli si blocca il respiro in gola mentre ingoia a fatica continua.
<<Quindi la mia supposizione è corretta, tuo padre e quello che in modo molto grezzo chiamerei un puttaniere da quattro soldi, quando tua madre è rimasta incinta lui è scappato a gambe levate lasciando tua madre da sola. Molti penserebbero che tuo padre sia semplicemente morto, ma voglio esagerare, tu hai conosciuto tuo padre.>>
Saitō freme visibilmente, stringe i pugni affondando le unghie nella sua stessa pelle provando una fitta di dolore.
<<Oh sì, te ne sei pentito. Sei andato a cercarlo con l'intento di gridargli contro quanto lo odiavi per aver abbandonato tua mamma in un modo così patetico, ma lo hai trovato fatidicammete a scoparsi un'altra donna davanti ai tuoi occhi.>>
Hanakuma viene percorso dai ricordi di quel giorno, è tutto così vero, suo padre era un maiale senza alcuna vergogna e lui pure stupido era così accecato dalle sue intenzioni che quando ha capito che la porta non era chiusa a chiave l’ha aperta scoprendo quello che sapeva con certezza essere suo padre, farlo di prepotenza sul pavimento senza nemmeno notare che era guardato. Saitō non è un pudico, non è riluttante verso il sesso, ma quell'immagine la trova così vergognosa senza alcun rispetto nemmeno per sé stesso.
<<E se devo continuare a indovinare, non hai avuto il coraggio di cercare il conforto di tua madre, ti sei chiuso in te stesso da quel giorno senza dirgli nulla della tua esperienza, nascondendola da tutti.>>
Ren sospira, sa di aver centrato ogni punto da ogni piccola gocciolina di sudore che imperla la fronte di Hanakuma.
<<Come?>>
Saitō chiede debolmente con voce quasi rotta, cercando di mantenere un briciolo di controllo.
<<In che senso come? Mi hai messo le tue carte scoperte in faccia e non sai come?>>
Dice con occhi più larghi del solito.
<<Beh vedi hai fatto capire chiaramente che tua madre è single, ma non sembra affatto una donna che scorrazza per uomini, infatti si è appena allontanata da mio padre scoprendo che è effettivamente sposato, hai fatto capire anche che non le capita spesso di godersi una chiacchierata con un uomo, ma nessuno parla e sapeva di tuo madre in giro, quindi doveva esserci qualcosa di più di un semplice divorzio, qualcosa che tu hai custodito gelosamente in modo che nessuno potesse sapere, quindi ho tirato a indovinare che era tuo padre il poco di buono.>>
Spiega come se tutto fosse così ovvio.
<<Ora tutti avendo a disposizione le informazioni che gli servono per trovare il proprio padre, e con la giusta dose di rabbia andrebbe a cercare il bastardo, sapendo che la tua rabbia e prorompente ero convinta che tu lo abbia fatto, tutto il resto sono dettagli che ho tirato a indovinare e che so corretti solo dalla tua pura reazione.>>
Conclude, Hanakuma alza lo sguardo infuriato su di lei sta per esplodere ma viene investito dall'espressione sinceramente preoccupata di lei, che poco dopo abbassa lo sguardo lasciando un sospiro tremante.
<<Ti stai pentendo di averlo chiesto?>>
Dice con voce fievole.
<<Non aprirò più il discorso comunque, così non dovrebbe darti affatto fastidio farò finta di non sapere assolutamente nulla sono donna di parola io.>>
Hanakuma spalanca gli occhi, lei potrebbe usare queste informazioni contro di lui, eppure non sembra intenzionata a nominarle con nessun altro, e sorprendente come in quel momento lei sembri finalmente palpabile, vera, oltre che sincera con se stessa e con lui.
<<Oh non provarci! Appena mi girerò tu…>>
Non fa in tempo a finire il discorso.
<<Non sono abbastanza interessata in te per venirti a riccattare, l'odio è un puro spreco di energie, passi il tempo a pensare a qualcuno che non merita minimamente la tua attenzione, scendendo così al suo livello. Per cui non ho bisogno di ciò.>>
Saitō non vuole ancora crederle finché lei non afferma con agilità un bicchiere di champagne da un inserviente che stava passando senza notare la mossa di Ren, e la offre ad Hanakuma.
<<Prendila come un offerta di pace, devi ancora sorprendermi no? Voglio ancora a vedere come andrà a finire la nostra scommessa.>>

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