Corona di spine

Giocattoli

<<…Ho passato mesi a tentare di instaurare una conversazione con lei ma non ha aperto bocca! La piccola Ren viene alla tua scuola? Ero convinto avesse scelto un istituto diverso dai nostri!>>
Continua quello che stava dicendo Tendou .
"Aspetta che?! Akio la conosce?"
<<Che vuoi dire con questo Tendou?!>>
Urla al telefono.
<<Beh voglio dire che la hai avuta sempre sotto gli occhi e non l’hai minimamente notata, non era una nostra compagna di classe ma veniva pur sempre alle chūgakkō con noi.>>
Hanakuma si spiaccica la mano sul viso violentemente, questo vuol dire che lei l’ha osservato per tutto questo tempo e lui non se n'è mai accorto! La maggior parte delle informazioni le aveva perché le è stata accanto per tutto questo tempo ma lui non ha mai notato la sua esistenza. Ma come diamine e possibile?! Una figura del genere non dovrebbe passare inosservata!
<<Dimmi di più Akio! Devo sapere.>>
Lui ridacchia amaramente.
<<Come detto non sono mai riuscito a instaurare una conversazione con lei, mi ignorava malamente evitandomi in tutto modi, sono riuscito a guadagnarmi un discreto saluto una volta ma dopo di che nulla.>>

Hanakuma urla.

Urla facendosi sentire da chiunque nelle vicinanze e oltre.

Non ne può più, tutto questo mistero che non riesce a dissolvere ricreando quella nebbiolina fine che offusca ogni suo senso, vuole cacciarla via con le mani come se servisse a qualcosa. È possibile che persino il grande intelligente Akio che riesce a infilarsi nelle menti di chiunque non sappia nulla!
<<Mi dispiace Hanakuma, sappi che mi faceva sentire nello stesso modo, lei una figura affascinante, fugace come i secondi che stiamo perdendo a parlare. Così tanto che sembra passarti attraverso senza lasciare alcuna traccia della sua presenza.>>
Saitō digrigna i denti davvero incazzato, frustrato e disperato, è arrabbiato persino con se stesso! Sa solo che non ha i pennelli a casa per dipingere e l'unica cosa che è riuscito a strappare dalle labbra!
<<Oh forse ci sono!>>
Esclama Tendou all'improvviso.
<<Ho sempre creduto che avesse qualche sorta di disturbo dell'apprendimento, in biblioteca sembrava faticare molto a leggere un orologio a lancette per poi arrendersi a guardare il cellulare.>>
Questa sembra una supposizione vaga e con poche fondamenta ad Hankuma.
<<Sul serio? Tutto qua? Non dirmelo come se lei fosse stupida! Mi sembra tutto purché stupida!>>
Tendou sembra divertito da questa affermazione.
<<Saitō avere difficoltà a studiare non vuol dire essere stupidi, e comunque hai ragione è tutt'altro che stupida.>>
All'improvviso fa un gemito frustrato anche Akio.
<<Ora mi hai fatto venire voglia di contattarla in qualche modo, hai il suo numero?>>
Hanakuma lo guarda stufo di tutto ciò.
<<Davvero Akio? Credo che sia un miracolo che sappia il suo nome a questo punto… sono dovuto andare a frugare nel club di arte per saperlo.>>
L'amico scoppia in una fragorosa risata.
<<Ma davvero? Ti sei sforzato così tanto?>>
Hanakuma schiocca la lingua.
<<E dire che ho cercato per mezz'ora un fiore decente per poterla sorprendere senza alcun risultato.>>
Sussurra ma ovviamente quello stronzo lo sente chiaramente.
<<Cosa sentono le mie orecchie! Un fiore? Che romantico Hanakuma ahahah! Cos'è questa storia del sorprenderla sento puzza di qualcosa di interessante.>>
Hanakuma sbuffa rumorosamente.
<<Mentre stava rifiutando malamente la possibilità di fare amicizia le ho proposto una scommessa, se la sorprendo o la faccio sorridere deve darmi una possibilità.>>
Si sente obbligato a raccontargli
<<Ma dai! Vedi il lato positivo per aver accettato deve averti parlato almeno con te.>>
Beh in effetti sembra essere dei passi avanti rispetto Tendou.
<<Non che mi interessi essere suo amico comunque, e solo che devo riuscire a scomporla anche io.>>
Akio sembra in vena di ridere molto oggi.
<<Certo ovvio Hanakuma, per te è solo un giocattolo da rompere, e io la accoglierò tra le mie braccia appena lo farai, riuscirò a catturarla anche io vedrai.>>
Questa affermazione scatena un certo fastidio in Hanakuma che però lo scaccia via come una zanzara.
<<Comunque ora devo andare a dormire, il mio tè serale lo ho bevuto e mi tocca, domani scuola.>>
Hanakuma si sente quasi liberato da un peso.
<<Si si ci sentiamo Akio.>>
Così chiudono la chiamata e Hanakuma rientra in casa buttandosi nel letto.

Il giorno successivo entra svogliato, trascinando i piedi e stranamente non al suo solito orario in classe Wataru ha una faccia stupita.
<<Ah ma allora sei venuto, non ci speravo più!>>
Hanakuma sembra fissare per un momento la ragazza seduta al suo solito banco la sua vista si offusca dalle lacrime di sonno. Però sembra tutto normale, davvero questa donna ha mantenuto la parola? Non ne ha parlato con nessuno?
Wow questo sì che è un vero peso tolto dalle sue spalle. Poi effettivamente con chi doveva parlarne non ha mezza persona che può definire amico o amica qui dentro. Bah di cosa aveva paura, si sta rammollendo per caso?
Mah comunque si siede al suo posto.
<<Beh cos'è successo? Sembri sconvolto…>>
Hanakuma, scuote la testa.
<<Succede che mia madre ha messo gli occhi addosso al nuovo collega per scoprire poi che è sposato.>>
Mente spudoratamente sulla vera ragione.
<<No vabbè! Ahahaha sul serio che delusione… aspetta non può essere solo questo, non ti credo Hanakuma.>>
Saitō viene colto di sorpresa, non era abbastanza convincente?
<<Beh il nuovo arrivato… e suo padre.>>
Fa un cenno pigro verso Ren, Kasuma rimane a bocca aperta.
<<Aspetta vuoi dire… che anche lei era lì?!>>
Lui si limita ad annuire lentamente.
<<Beh un'occasione d'oro per te no?>>
Hanakuma guarda con occhi da morto Wataru.
<<Quello che pensavo, soprattutto dopo che suo padre me l'ha affidata, poi ha distrutto ogni mia speranza, no, veramente ha distrutto l'intera mia esistenza.>>
Kasuma non si esprime, non capisce assolutamente quello che il compagno si sta riferendo.
<<Lascia stare, è stata una serata di merda e soprattutto da dimenticare.>>
Si accascia sul banco preoccupando Wataru, che gli punzecchia la spalla in cerca di segni di vita, ma lui non risponde dando inizio così a quella giornata.