Ci ha pensato tutta la notte, quella poco di buono gli è rimasta incastrata nelle viscere. Rivede ogni secondo della loro interazione come un vecchio film in bianco e nero, riesce ancora a sentire i brividi di freddo che gli trasmetteva. Cerca vanamente di distogliere i pensieri della ragazza, concentrandosi piuttosto sugli schemi di basket e i prossimi argomenti da studiare, ma fallisce ogni tentativo. Bene se è così che deve essere allora renderà quella povera donnina la sua prossima vittima, non avrà pace finché lei non avrà gli incubi la notte per colpa sua. La sua leggera risata rimbomba tra i corridoi della scuola al momento vuota: per evitarsi lo strazio della folla di prima mattina entra a scuola sempre un oretta prima dell'apertura dei cancelli, ha fatto una copia delle chiavi, i professori credono ancora che per entrare scavalchi i cancelli, o che abbia trovato qualche varco nascosto, poveri idioti. In ogni caso deve sapere il nome della ragazza, gioco da bambini delle elementari, dato che sa che la ragazza fa parte del club di arte: in quel club i disegni creati vengono lasciati in dei raccoglitori per ogni studente, con il nome appiccicato sul fronte della cartelletta. Anche se lo turba profondamente, com'è possibile che non abbia alcuna informazione importante di lei nonostante i 15 minuti che ha passato lì di fronte a lei? Sembra essere un puzzle o enigma tutto da scoprire, anche se è meglio non farsi troppe aspettative. Si dirige verso la sala insegnanti, osservando il disegno spiegazzato che aveva raccolto dopo gli allenamenti, molto probabilmente avrà ricominciato lo stesso disegno, quindi sarà molto semplice, aggrotta le sopracciglia notando la struttura del disegno: quel cerchio è praticamente perfetto, spaventosamente perfetto. In ogni caso un professore sta proprio uscendo dalla sala professori.
<Professore Takeda! Scusi!>
Hanakuma sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi che lo fanno passare per un angioletto, il professore si volta velocemente e lo saluta.
<Si? Saitō-kun?>
Si affretta a mostrare il disegno che aveva in mano.
<Qualcuno deve averlo trovato in giro e accartocciato e lasciato incustodito, volevo riportarlo al club di arte, se mi affida un momento le chiavi le riporterò entro 15 minuti.>
Il professore crede ad ogni singola parola delle sue buone intenzioni, di fatto Hanakuma era lo studente perfetto per eccellenza.
<Buona idea, però fai in fretta.>
il professore entra per un breve momento nella sala insegnanti e esce con le chiavi richieste.
Saitō ringrazia e con molta disinvoltura si dirige verso il luogo delle sue malefatte. Fischietta soddisfatto mentre infila la chiave nella toppa della porta e una volta dentro si guarda intorno, sfoglia varie cartelle con scarsi risultati. Finché finalmente non trova la copia ancora incompleta del disegno che aveva con sé. Deve ammetterlo il disegno è davvero impressionante, si chiede se lo abbia copiato o se sia frutto del suo sacco. Comunque non era qui per ammirare un pezzo di carta no, gli serve il nome. Richiude la cartella in fretta: Ren Toiyama. Bingo. Sorride furbamente, decide di lasciare effettivamente il disegno accartocciato nella cartella, e infine va a restituire le chiavi.
<Ren Toiyama...>
Fa rotolare il nome tra le labbra, come fosse il più pregiato miele, si siede in classe al banco mentre la scuola sembra risvegliarsi, con più studenti che girano e cominciano a abitare i corridoi. Inaspettatamente la porta dell'aula si apre ma non ci fa caso subito, anche se di solito nessuno entra in classe a quell'ora, finchè la figura non prende la forma proprio di lei, allarga gli occhi mentre la vede passare tra i banchi, quando si muove sembra fluida nonostante gli spazi ristretti. Gli sembra quasi una ballerina che con passi silenti trova finalmente posto nella fila in mezzo, vicino la finestra.
Nota che i capelli sono 10 cm più corti, giusto sopra la posizione dove aveva attaccato la cicca l'altro giorno. Lei non sembra affatto aver notato la presenza di Hanakuma negli ultimi banchi, mentre lui è pietrificato dalla sua presentazione nella sua stessa classe, questo non era nei suoi piani. "Ha sbagliato classe? No, non è possibile sembra conoscere il luogo come le sue tasche, eppure non deve nemmeno essere qui! è una nuova studentessa? Allora perché non viene presentata come tutti i nuovi studenti? Perché ieri non era in classe? Che diamine sta succedendo qui!" Tutto ciò lo sta facendo impazzire. Lei si sta prendendo troppo spazio nella sua testa, e questo non va affatto bene. Il cuore si dimena e l'espressione gli si contorce guardandole le spalle con astio. Ma alla fine ritrova la calma e sospira per riprendere la situazione in mano.
<Sai per un momento credevo di essere ad uno spettacolo teatrale con la tua entrata in scena.>
Lei lo guarda di sottecchi prima di rispondere.
<Uno spettacolo teatrale? Non fanno per me, preferisco la tranquillità.>
Hanakuma la schernisce.
<Tranquillità? In una scuola piena di ragazzi urlanti, e insegnanti isterici? Hai proprio scelto il posto sbagliato.>
Lei riporta lo sguardo al suo libro mentre con la stessa disinvoltura risponde.
<Non per niente sono entrata in classe prima di tutti, non mi aspettavo di certo di trovarci uno di quei ragazzi urlanti, prima dell'inizio delle lezioni.>
Saitō sussulta.
"Mi ha appena insultato? Aspetta, no, lei è capace di lanciare frecciatine?"Sembrava così indifferente che non pensava che avrebbe fatto una mossa del genere, ancora una volta ha cambiato lo schema delle pedine da shoji sulla tavola.
Hanakuma assottiglia lo sguardo e decide di provare a procedere con più calma.
<Potrai non essere il tipo che ama gli spettacoli, ma cosa ti ha portata qui?>
Lei resta in silenzio per alcuni secondi, ma che a Saitō sembrano secoli.
<Non aspettarti una risposta che hai davanti gli occhi, inoltre il silenzio può essere più eloquente di mille parole.>
Hanakuma sente il terreno scricchiolare sotto i suoi piedi, ma decide di restare saldo. La sua irritazione crescente si trasforma in una sfida mascherata da tranquillità.
<Sicuramente hai una ragione precisa per essere qui.>
Afferma con calma, cercando di mantenere il controllo della situazione.
<E non credo sia solo per goderti il silenzio in anticipo alle lezioni.>
Ren solleva appena gli occhi dal libro, fissandolo con un misto di curiosità e indifferenza.
<Hai ragione, ma capire la mia ragione richiede più di una semplice conversazione.>
Saitō sospira internamente.
<Sei un vero rompicapo, lo sai.>
Ren sorride appena, un sorriso enigmatico che non svela nulla.
<Forse è meglio che tu non cerchi risposte troppo velocemente.>
La campanella suona, interrompendo la loro conversazione, altri studenti si affrettano ad entrare in classe e il professore a sua volta, linsegnate richiede l'ordine nell'aula. Hanakuma si ritrova obbligato a tornarsene seduto al suo posto. Ren non si è mossa di un centimetro, quindi vuol dire che sarà lì con lui nelle prossime ore, o probabilmente per il resto dell'anno.
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Corona di spine
Подростковая литератураÈ l'inizio dell'anno scolastico quando Hanakuma Saito sta cercando una nuova preda all'interno della scuola, vuole una nuova sfida per poter distruggere l'animo della sua vittima affinché di essa ne rimanga solo l'ombra. Ovviamente li sembrano tutti...