Capitolo 21.

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Jasmine's Pov:

Il rumore che avviene quando la mano callosa di mio padre entra in contatto con la mia guancia, mi fa cadere a terra con violenza in ginocchio.

Poggio le mani fredde proprio dove mio padre mi ha picchiata e col groppo in gola, cerco di trattenermi le lacrime. Con rabbia mi mordo il labbro inferiore fino a farmi uscire il sangue.

Lentamente provo a rialzarmi, ma un nuovo schiaffo sulla tempia da parte di mio padre, mi fa ricadere sul pavimento decorato da piastrelle di marmo di colore avorio.

"Supplicami di smetterla, su!" Dice l'uomo dai capelli sbiaditi dalla vecchiaia con tono sprezzante.

Scuoto la testa prendendomi la testa fra le mani e chiudendo gli occhi con forza.

Un calcio all'addome, mi sorprende a tal punto da farmi spalancare gli occhi. Tossisco e delle piccole e calde lacrime mi scivolano lungo le guance rosse.

"Forza, dimmi di smetterla!" Dice tentando di avvicinarsi, ma a causa dell'alcol che gli scorre nelle vene barcolla cadendo a terra a pochi metri da me. Non so cosa sia, se la poca forza in me, o l'adrenalina, ma mi alzo da terra in modo automatico, spalanco la porta di casa e comincio a correre come mai l'avevo fatto, senza una precisa meta.

In questo momento non mi importa di nulla. Per una volta voglio pensare a me stessa.

Evan's Pov:

La scelta è solo mia. Non si vive per accontentare gli altri. Cosa mi resta? Nulla.

Non si vive per accontentare gli altri, ma io non ho gli altri. In questo momento il mio amico più vicino è il suicidio. Sempre se si possa
considerare amico. Afferro una manciata di pillole e prima che io possa farle scivolare lungo la mia gola, delle grida provenienti da fuori la finestra, mi bloccano.

"Vieni qui, idiota!" Queste parole pronunciate da una voce graffiata e di conseguenza rovinata dal fumo, mi danno la curiosità di controllare da fuori la finestra il motivo.

Mi affaccio e appena vedo Jasmine con gli occhi pieni di paura correre verso destra, afferro le chiavi di casa e corro in sua difesa.

Una sagoma alta e robusta mi passa velocemente davanti e io con grinta lo rincorro fino a catapultarmi su di lui.

"E tu che diamine vuoi? Togliti da dosso!" Mi urla dandomi una forte spinta sul petto. Con non curanza afferro il colletto della sua camicia malandata e con rabbia lo colpisco sullo zigomo destro fino a farlo sanguinare.

"Avvicinati a lei di nuovo  e sei morto." Dico con fermezza vicino al suo orecchio.

Alzo lo sguardo fino ad incontrare gli occhi impauriti color miele di Jasmine. Mi alzo dal corpo trascurato e lentamente mi avvicino a lei. Ha gli occhi pieni di lacrime e mordendosi con violenza il labbro inferiore, cerca di non farle scorrere lungo il suo dolce viso.

Senza pensarci mi avvicino a lei fino a stringerla fra le mie forti braccia. Fa scivolare le sue piccole braccia intorno ai miei fianchi ed incastra il suo viso nell'incavo del mio collo.

"Adesso sono io a proteggerti."

Monster. (Sequel of Devil. )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora