Capitolo 9.

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Mi alzo dal letto senza voglia. Mi manca Evan e stare a casa di suo fratello non mi fa sentire meglio.

Scendo le scale e vado in cucina dove trovo Austin.

"Preparami la colazione." Gli dico scontrosa.

Scoppia a ridere e scuotendo la testa mi da una tazza di latte e una fetta biscottata con la marmellata.

"Sei molto dolce la mattina." Dice ironicamente.

Gli sorrido falsamente e prendo un sorso dalla mia tazza.

"Dai tesoro non essere così scontrosa con me." Dice inclinando la testa di lato.

Sospiro e faccio spallucce.

Forse, però, lui può aiutarmi, forse può farmi diventare umana.

"Austin." Lo guardo negli occhi speranzosa.

"Dimmi." Dice sedendosi davanti a me.

"So che tu mi odi..." Comincio il mio discorso distogliendo leggermente lo sguardo.

Austin'  Pov:

"So che tu mi odi..." Non so perché, ma appena pronuncia quella frase, sento un peso al cuore.

È così bella e tenera. Mi piace quando corruga la fronte, mi piacciono le sue fossette quando sorride, mi piace quando si morde il labbro inferiore, mi piace lei.

Si lo ammetto, mi piace. Ho ragionato tutta la notte. L'ho osservata dormire sul mio letto e per tutto il tempo non ho fatto altro che immaginarla fra le mie braccia. Vorrei baciarla. Vorrei assaporare le sue labbra, ma non posso. Non posso.
flashback:

"Evan, per favore non farlo." Lo supplico avvicinandomi lentamente a lui.

Comincia a ridere fragorosamente e io mi impaurisco di più.  Dov'è mio fratello? Dov'è la persona a cui volevo più bene? Perché da quando ha compiuto la maggiore età è diventato così?  Insomma, so che nostro padre è il diavolo, ma nostra madre è un angelo, quindi sapevamo che non saremmo diventati come nostro padre.

Normalmente i figli del diavolo seguono le orme del proprio padre, ma non noi.

Io sono più grande di Evan di due anni e non mi sono trasformato come lui, quindi che cosa gli è successo?

"Austin aiutami!" Mi supplica Ansel piangendo.

Non posso vedere la persona che amo, morire, la devo aiutare, devo farlo.

"Evan per favore lasciala andare!" Sento le lacrime salirmi agli occhi.

Non posso perderla. La amo troppo, se perdo lei, perdo tutto.

Evan tiene un coltello sul suo collo e sorride maleficamente.

I suoi occhi sono cupi, neri. Tutta la sua pelle è ricoperta da disegni. Sembra uno scheletro.

Comincia a fischiare. Faccio due passi verso di lui.

"Fai un altro passo e la uccido." Dice sorridendo.

Ansel continua a piangere disperatamente.

Delle lacrime mi rigano le guance e con il dorso della mano me le asciugo.

Ansel è l'unica donna che ho amato e l'unica che amerò. Non posso perderla, non lei.

"Evan per favore, non ti riconosco più,  cosa ti è successo?"

"Sono il figlio del diavolo, ricordi?" Dice sbuffando.

"Tutte e due lo siamo."

"Si, hai ragione, ma tu hai preso il sangue di mamma, io di papà. " Dice sorridendo soddisfatto.

"Per favore, non uccidere lei, uccidi me." Mi inginocchio facendo uscire altre lacrime dai miei occhi.

"Tu fai tre passi indietro." Dice stringendo di più la presa alla vita di Ansel.

Mi alzo di scatto e faccio come mi dice.

"Adesso la lasci andare? Ti prego." Dico implorandolo.

"No, ti ho chiesto di fare tre passi indietro così da fare spazio al cadavere della tua bella innamorata." Dice tagliando la gola della persona più importante della mia vita.

fine flashback.

Mi ero ripromesso che avrei vendicato Ansel. Ma non posso. Non ce la faccio. Più guardo Renesme, più sento una stretta allo stomaco. Voglio conquistarla, voglio farla innamorare di me.

Monster. (Sequel of Devil. )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora