Il giorno seguente mi toccava scegliere chi dei due professori che mi hanno dato il banco, da fare riferimento per il mio percorso.
Ero molto felice che Emanuel abbia apprezzato la mia coreografia, ma d'altro canto sentirmi dire che la Celentano mi volesse in squadra, fu come quando alle elementari portavano la torta di compleanno.
Insomma, una bella sensazione.
Mi avviai verso la sala nove, dove avrei incontrato per prima la maestra.
"Buongiorno! Come stai? Ti abbraccio adesso perché non lo farò mai più, sappilo." Mi avvolse tra le sue braccia.
Quando siede a terra mi fa cenno di seguirla.
"Allora, Milla. Sono felice di aver trovato una ballerina come te in questi casting. Nonostante ai provini tu abbia portato l'hip hop, ho visto delle linee anche di moderno, se non classico nel tuo resoconto." Disse leggendo in una busta blu, che conteneva la mia 'biografia' nell'ambito della danza, cioè cosa ho studiato negli anni.
"Sì, ho iniziato a studiare classico all'età di sei anni, per poi proseguire con il modern e negli ultimi tre anni ho studiato anche hip hop." Spiegai, anche se sapeva già tutto.
"Hai continuato a studiare classico negli anni? Spero" Chiese facendo un sorrisetto.
"Sì sì. A sedici anni ho fatto un anno in trasferta in un'accademia a Parigi. Però diciamo che sono più costante nel modern." Le spiegai.
L'anno in Francia è stato...
duro.Quell'anno, mentre ero via, mio padre era venuto a mancare. Dato che in quel momento non potevamo permetterci di fare voli continui, sono dovuta restare a Parigi.
Non ci sono stata al funerale di mio padre.
E per quanto possa esserci rimasta male per aver mancato il funerale, una parte di me continua a dirmi che se fossi tornata in Italia, non sarei più riuscita a volare di nuovo a Parigi, perdendo così una possibilità per me immensa.
Non che Parigi era più importante di mio padre. Ma è quello che lui avrebbe voluto facessi.
"Non preoccuparti per me. Io la mia vita l'ho già vissuta, ed è stata bella. Ora è il tuo turno Mimi."
Mi diceva sempre quando mi preoccupavo per lui.
"Allora spero di vederti di nuovo, tra qualche minuto." Disse la maestra facendomi un occhiolino.
Il mio cuore dice di scegliere la Celentano.
Andai poi in sala sei, per incontrare Emanuel Lo.
Mi chiese ciò che avevo studiato negli anni, anche lui, e voleva sapere se prediligo lo stile urban, hip hop.
Cinque minuto dopo mi ritrovavo in sala relax. Avevo le mani tra i capelli, disperata nella scelta.
Per quanto Emanuel fosse il professore che sperava la prendesse, la maestra era sempre stata il suo sogno, come professoressa.
Sentii delle mani prendermi le spalle e agitarmi delicatamente.
Girai di poco la testa per vedere chi fosse.Pietro.
"Qualunque sia la tua scelta sarà quella giusta. E anche se non ne scegli uno, l'altro sarà sempre lì a farti il tifo. Spero." Ha ragione. Infondo se piacevo a tutti e due, continueranno a farlo.
Dita incrociate ovviamente.
"Hai ragione." Affermai, prima di alzarmi e uscire dalla porta senza salutarlo.
Davanti alla porta della sala nove presi un grande respiro.
Era la scelta giusta.
"Ah, lo sapevo! Hai fatto la scelta giusta Milla." Esclamò la Celentano, venendomi incontro e stringendomi in un altro abbraccio.
Era la scelta giusta.
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𝑮𝑼𝑬𝑺𝑺/TrigNO
FanfictionDue ragazzi talentuosi entrano nella scuola più amata di tutta Italia. Amici di Maria de Filippi. Cosa succederà quando la loro "amicizia" verrà rovinata da una semplice frase detta con astio da parte del cantante. Si sistemerà tutto, o la loro sto...