la ragazza

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Trigno's pov

Ero in cucina insieme a Chiara, quando ad un tratto entra Milla.

Ho fatto finta di non averla vista, continuando a sussurrare parole forzate nell'orecchio della ballerina tra le mie braccia.

Nonostante non stessi guardando la ragazza, sentivo il suo sguardo bruciare la mia pelle.

Non le parlavo da un po' di tempo, con tutto quello che è successo.

Dopo che Chiara aveva letto il suo bigliettino sono andato subito da Milla, sapendo che aveva capito che fossi stato io a scriverglielo.

Forse quello che stavo facendo era per testare per quanto ancora potesse mentire.

Quando mi ha detto che eravamo soltanto amici, e che non era arrabbiata, ho immediatamente capito quanto potesse essere bugiarda la ragazza.

E forse mi piaceva quando mentiva, perché capivo quando lo faceva. Era molto sgamabile.

L'altro giorno, ho chiamato la mia, a sto punto, ex fidanzata. Mi ha urlato contro perché sapeva che il bigliettino di Chaira l'avessi scritto io, e disse che non ero altro se non un traditore.

Traditore ti ho conosciuto, traditore resterai.

Era ciò che mi aveva rinfacciato durante tutta la durata della chiamata.

Ammetto che quando mi disse che tra noi era finita ero sollevato.

E ammetto anche che il bigliettino l'avessi scritto per far ingelosire una certa ballerina dai capelli castani e occhi verdi.

Se non è una brava bugiarda, è brava a nascondere i sentimenti.

Non vedevo l'ora, dopo che Chiara ha letto il messagio che sono corso da lei, di vederla sbroccare.

Volevo vedere quanto fosse gelosa, per farle capire che noi potevamo essere tutto tranne che amici.

Ma quando la trovai nell'intento di cambiarsi le scarpe in sala relax, non fece altro che sorridere nella mia direzione e andarsene toccandomi la spalla destra.

Quando dopo, in casetta, eravamo stesi sul suo letto, le dissi che il bigliettino l'avessi scritto io.

Quello che fece, era dirmi quanto saremmo stati insieme io e la sua compagna di squadra.

Ho deciso quindi, anche se fu una mossa molto da egoista, ad avvicinarmi di più a Chiara. Facendole massaggi, parlandole come facevo con Milla.

Ma niente.

Milla non diceva niente. Non mi cercava per dirmi che non voleva più essere mia amica. Sembrava come se non le importasse più nulla.

Era una ragazza dal carattere forte, e questo era una cosa che mi piaceva di lei.

Mi piaceva tutto di lei.

Mi sono ritrovato seduto al tavolo all'ingresso per degustare il pranzo che Vybes e Ilan ci avrebbero cucinato.

Ero seduto tra Nicolò e Chiara. Quest'ultima teneva la sua mano destra sulla mia spalla, mentre mi parlava di qualcosa che non stavo ascoltando.

Di fronte a me, pochi posti più in là, si trovava Milla, che parlava sorridente con Diego.

Erano un po' troppo vicini.

Per quanto sapessi che Diego era fidanzato al di fuori della casetta, mi dava comunque fastidio che le attenzioni della ragazza fossero rivolte ad un altro e non a me.

Forse ero un pochino troppo geloso.

Quando arrivarono i piatti e Diego dovette andare a lezione, Milla mangiò, per tutta la durata del pranzo, con la testa china sul piatto.

Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, e una vocina alla mia destra continuava a chiedermi attenzione.

Per quanto possa volere bene a Chiara, come persona con cui devo vivere, non riuscivo a farmela piacere.

So che hanno mandato in onda sul daytime dei video su di noi.

Ed è per questo che la mia ex mi ha lasciato.

Non riuscivo a non pensare quanto Milla e Chiara fossero diverse. La prima, appena ha saputo fossi fidanzato, è scappata, allontanandosi da me. L'altra invece, si è avvicinata sempre di più dopo aver scoperto che avevo una relazione.

Il mio flusso di pensieri fu interrotto da delle risate do una certa ragazza.

Ilan stava tenendo in braccio Milla, girandosi su sé stesso.

Prima Diego, ora Ilan.

Non c'è l'ha faccio più. Quando Milla si sarebbe staccata dal cantante sarei andato a parlarle.


La seguii mentre si dirigeva verso la sua stanza. Prima che potesse aprire la porta, la presi per un braccio e la tirai verso di me.

Cinsi le sue spalle con le mie braccia, mentre appoggiai la mia testa sopra la sua.

Non durò molto l'abbraccio perché Milla si scostò, andando verso il bagno e chiudendosi dentro.

Iniziai a bussare insistentemente alla porta.

"Milla, voglio solo parlare. Perfavore."
"No! Hai preso le tue decisioni, ora vattene. Se mi ignori non pretendere che ti supplichi di darmi attenzioni. Non sono quel tipo di persona."

Per quanto volessi restare lì a dirle tutto quello che necessitavo di raccontarle, me ne andai.

Ha bisogno dei suoi spazi, e la capisco.

Sono stato un coglione.

𝑮𝑼𝑬𝑺𝑺/TrigNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora