I signorini Clark

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Entrarono due ragazzi, un maschio ed una femmina.
"Salve signor Holmes, io sono Catherine Clark" disse la ragazza, mentre il ragazzo si toglieva il cappello dalla testa.
"Buongiorno signorina Clark, suo fratello come si chiama?" "William, signore" rispose il ragazzo con voce timida. Parve stupito dal fatto che Holmes fosse a conoscenza del loro grado di parentela "non si stupisca signorino William, questo è il mio mestiere, e immagino che siate qui per consultarmi, come avete detto nel telegramma"
"Esattamente signore" rispose nuovamente la signorina Clark, una ragazza con non più di diciotto anni. Aveva lunghi capelli biondi, gli occhi marroni ed era evidentemente molto meno timida di suo fratello, un ragazzo sui vent'anni dai capelli ricci e neri. Il volto sottile illuminato dai timidi occhi verde acqua.
"Prego, accomodatevi e raccontate pure la vostra storia" disse Holmes con grande cortesia ed i ragazzi si sedettero sulle sedie che avevamo preparato per loro. "Dunque signor Holmes, mio fratello ed io, siamo rimasti orfani di nostra madre. Viviamo con nostro padre, che recentemente si è sposato con un'altra donna. Una signora acida e scortese, che in presenza di nostro padre diventa una moglie adorabile e premurosa.
Mio padre, però, negli ultimi tempi è diventato sempre più preoccupato ed ha cominciato ad avere riguardo in tutte le spese, cosa che non aveva mai fatto, essendo un famoso banchiere di cui forse avrete sentito nominare, si chiama appunto Henry Clark." La ragazza si interruppe e continuò il ragazzo "non è la sola cosa che abbiamo notato però. Circa due settimane fa quando ero in camera mia, verso le undici e mezza, non avevo sonno e decisi di continuare a leggere il romanzo che avevo iniziato da poco. Andai in salotto, dove lo avevo lasciato, e da sotto la porta dello studio di mio padre intravidi una striscia di luce. Dentro la stanza risuonavano le voci di due uomini: una era di mio padre, ma l'altra sono più che sicuro di non averla mai udita in vita mia... La sera dopo, mentre mi recavo al bagno udii nuovamente le voci che conversavano, al che ho riferito tutto a Catherine. Da quella sera siamo passati spesso davanti allo studio e abbiamo sentito le voci per sette volte." Holmes ascoltava con le punte delle dita congiunte ed un'espressione accigliata che lasciava trasparire grande interesse per il problema. "dopo di che abbiamo deciso di consultare lei signor Holmes, ed abbiamo pensato di portarle questo biglietto che mia sorella ha sottratto di nascosto dalla scrivania di mio padre." "L'ho trovato dopo che si era recato nella sua stanza da letto" precisò la ragazza interrompendo il fratello e porgendo ad Holmes un biglietto.

L'avventura del banchiere innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora