Villa Clark si trovava nella campagna appena fuori Londra. Era una bellissima villa bianca e moderna, il padre dei nostri giovani clienti doveva avere molto gusto e sopratutto molti soldi.
Catherine e William Clark ci introdussero in un ingresso elegante e spazioso che affacciava sul salotto, dove c'erano un divano e due poltrone. Su una di queste era accomodato un bell'uomo, alto e identico a William, l'unica cosa che li differenziava era che il viso del signor Clark era più saggio.
"Salve padre, ho portato due amici che ho conosciuto all'università"
"Ciao William, presentami i tuoi amici" Henry Clark assunse un'espressione di tenerezza mista a curiosità "certo..emm, loro sono..." Non avevamo concordato su quali fossero i nostri nomi falsi ma per mia fortuna Holmes era sempre pronto a salvare la situazione e disse. "Salve signor Clark, suo figlio mi ha parlato bene di lei. Io sono Adam e lui è Clint" "molto piacere!" Disse l'uomo alzandosi e stringendoci calorosamente la mano. "Cosa studiate?" Su questo argomento non c'erano problemi, bastava dire la facoltà che avevo realmente studiato così dissi "io sono studente di medicina" "io di criminologia e chimica" disse Holmes, lasciandomi un po' perplesso sull'esistenza di una facoltà di criminologia, ma il signor Clark non fece domande "bene! Una doppia laurea, congratulazioni!". Il signor Clark si mise accanto a noi, era alto quasi quanto il detective ed avevo paura ci scoprisse, Holmes, invece, era sicuro di se come sempre. "Papà posso mostrare loro il tuo studio? Glie ne ho parlato molto, e poi dovremmo studiare..." Il signorino William conservò la sua timidezza anche davanti al padre "ma certo, venite vi accompagno, visto che ci sono vorrei mostrare un vecchio volume al signor Adam, dato che studia criminologia" percorremmo un corridoio lungo e pieno di opere d'arte che davano l'impressione di costare molto più del nostro appartamento in Baker Street. Arrivammo nello studio del banchiere: una stanza ampia e luminosa, le pareti laterali erano occupate per lo più da libri di economia. Il signora Clark si avvicinò allo scaffale e prese un volume di criminologia di cui era evidentemente fiero e si mise a discutere con quello che credeva il compagno di università del figlio.
"Henry caro, ho preparato il the!" Nella stanza entrò una donna dai capelli rossi e ricci, lo sguardo attraente ed un viso sottile.
Holmes riconobbe la donna e per lo stupore, solo per un attimo, ricomparve il mio amico di sempre con un'espressione di sorpresa. Capii dal suo sguardo che quella donna, secondo Sherlock Holmes, era La Donna. Il suo nome era Irene Adler, una donna bella come poche e furba come il più scaltro degli uomini. Fu l'unica avversaria che riuscì a sfuggire dalle grinfie di Holmes, ed era l'unica donna che questi avesse mai ammirato.
Irene riconobbe il mio amico nonostante fosse camuffato in modo irriconoscibile. Probabilmente dalla sua espressione e dai suoi occhi inconfondibili, per lo stupore lasciò cadere la tazza di the per il marito.
Holmes accortosi del suo errore tornò ad assumere le sembianze dello studente ed aiutò la signora a ripulire. I due Clark, padre e figlio, erano troppo ingenui per capire la situazione e pensarono che la tazza fosse solo scivolata dalle mani della matrigna, cosicché le cose procedettero normalmente, ed io rimasi con l'ansia di sapere se Irene si era ricreduta, pensando di essere stata vittima di un allucinazione, oppure aveva realmente capito che dietro al giovane studente c'era il volto esperto e cinico di Holmes...
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L'avventura del banchiere innamorato
Misteri / ThrillerSolo adesso posso informare i miei lettori per quanto riguarda il caso sottoposto all'attenzione del mio amico Sherlock Holmes, in quanto, secondo lui solo adesso posso parlare dell'avventura del banchiere innamorato senza suscitare uno scandalo. Er...