Il biglietto

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Il biglietto era scritto da una calligrafia maschile, piccola e quasi illegibile.
"Bene bene, allora...una scrittura maschile, un uomo riservato e vigliacco...dice: stasera alla solita ora...hum! A quado risale questo biglietto?" "A due giorni fa signor Holmes, e ieri abbiamo risentito le voci" "ah peccato...Beh sapete dirmi il nome della vostra matrigna?" "Si...si chiama Sabrina, dice di essere americana, ma non sappiamo il suo cognome." "Ma come non sapete il suo cognome? Vostro padre lo conosce?" "No signore, nemmeno lui. Quando si sposarono fece giurare a mio padre di non fare domande sul suo passato o sulla sua famiglia" "Alquanto strano! Dunque, signorino William, lei va all'università?" "Si signore, non so cosa centri, ma comunque sono iscritto a giurisprudenza" rispose educatamente il nostro cliente. "perfetto, andrebbe bene per suo padre se questo pomeriggio venissero a trovarla due suoi compagni di università?" Gli occhi di Holmes si illuminarono prevedendo la nostra avventura imminente, mentre quelli di William Clark rimasero ancora una volta sorpresi "penso di si, signor Holmes, ma non capisco" "io ed il mio amico, il dottor Watson, ci travestiremo da giovani studenti e, sempre se per voi va bene, ci recheremo a casa vostra per dare un occhiata alla signora e allo studio di vostro padre" "Perfetto, signor Holmes! Grazie di cuore" disse Catherine. "D'accordo, allora spero che a lei non dispiaccia apparire ancora una volta come un giovane studente universitario, Watson!" Disse il detective, questa volta rivolgendosi a me "Niente affatto!!".
Holmes ed io ci truccammo per apparire più giovani e indossamo gli abiti più giovanili possibilile. Grazie al mio amico, che aveva un enorme talento per il travestimento, risultavamo proprio come dei giovani ragazzi.
Uscimmo di casa con i nostri clienti, e con la loro carrozza privata.

L'avventura del banchiere innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora