crimine e suicidio

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"Holmes, lei non mi avrà mai. Non riuscirà a mandarmi in carcere." Norton tremava come una foglia, balbettava e sudava freddo: evidentemente i suoi nervi erano troppo deboli per riuscire a sopportare tutto ciò. "Signor Norton, si calmi! No, aspetti!" Godfrey Norton si puntò la pistola alla tempia e sparò. Holmes rimase scettico per qualche secondo poi disse "Watson le sarei grato se potesse occuparsi del signor Norton...ma temo sia troppo tardi" Irene Adler non rimase scossa dal suicidio del legittimo marito, ma il signor Clark svenne. Era troppo tardi per il suicida: la pallottola gli aveva fracassato il cranio.
"Sherlock sei arrivato tardi per la seconda volta" disse Irene senza smettere di puntare la pistola sul banchiere. "Abbiamo già incassato gli assegni" "non così di fretta Irene" si avvicinò alla Donna e con una mossa fulminea strappò la pistola dalla sua mano ed estrasse i proiettili. "Irene Io ti porto o alla stazione di polizia o alla stazione dei treni. Non ho intenzione di farti arrestare...a patto che tu lasci l'Inghilterra."la Donna tacque di fronte allo sguardo gelido di Holmes. Diedi un goccio di liquore al signor Clark per farlo rinvenire e appena si fu ripreso disse "tu! Ha tradito la mia fiducia!" Indicò la donna e la guardò con disprezzo, in risposta Irene alzò gli occhi al cielo: non era la prima volta che si fingeva qualcuno che non era. I due cominciarono a discutere ad altissima voce tanto che i nostri clienti, rimasti molto probabilmente ad origliare, entrarono di botto. La ragazza teneva in mano uno sgabello e colpí Irene mentre era girata di spalle e la donna si accasciò a terra svenuta. Se non fosse stata per la serietà della questione, avrei giurato che quella scena fosse stata parte di una rappresentazione teatrale. Holmes ebbe la premura di adagiare la Donna sul divano.
"Vi devo molto signori! Ma cosa ci facevate ad origliare nel mio studio?" Holmes si tolse la parrucca ed io feci lo stesso. "Signor Clark, voglia scusare me ed il mio amico per esserci intromessi. Io sono Sherlock Holmes e lui è il mio amico e collega dottor Watson" il banchiere rimase stupito di udire il nome del mio amico. "Chi vi ha mandato a chiamare?"chiese sbigottito "sono stato arruolato dai vostri figli che erano preoccupati per voi" il padre rivolse ai suoi figli uno sguardo pieno di ringraziamenti e tenerezza "adesso ho io una domanda per voi, signor Clark: perché tutto questo?"

L'avventura del banchiere innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora