Si intravedevano i contorni dei rami secchi, scossi dall'incessante frangersi del vento, un susseguirsi di schiocchi spezzati dall'umidità fredda, un suono triste ed etereo...
Le felci, che crescevano a ridosso delle pietre bagnate dalle gocce di un umidore persistente, erano affiancate dal muschio che creava un piacevole manto verde che si muoveva lentamente grazie ai riflessi lunari.
Un frusciare irregolare era percepibile, dovuto ai passi che scivolavano tra radici e tronchi. Non un'anima si lasciava intravedere in quel bosco, solamente la figura di Denki e le ombre delle piante che si agitavano senza sosta, danzando in quella penombra.
L'odore di fango e muschio umido era percepibile, e si mescolava con l'aroma dolce e deciso di alcuni frutti selvatici, che crescevano intorno ad antichi tronchi.
Non era presente il silenzio, nonostante la solitudine, poiché gli stessi soffi della foresta si mischiavano al tenue gracchiare delle civette, in un costante sussurro della natura.
Denki non era riuscito nemmeno una volta a voltarsi indietro, la paura sembrava non volersi aggrappare al suo corpo, semplicemente guardava avanti a sé e nel suo sguardo era impossibile da comprendere quale tipo di sentimento ci fosse impresso: se il coraggio di proseguire, o l'incoscienza di non sapere a cosa stesse andando in contro.
Ma in ogni caso, i suoi passi sembravano proseguire sicuri di sé, aggrappandosi alle antiche cortecce per darsi degli slanci ben assestati e saltando per evitare profonde pozze di acqua generate dal prepotente temporale.
Decise di uscire fuori solamente dopo che la potente tormenta avesse fatto un passo indietro, e con la pioggia placata, si era avventurato in quella nuova scoperta.
Voleva trovare il mostro e il suo tesoro.Avrebbe potuto comprarsi una bella casetta, non aveva dubbi! E sicuramente avrebbe avuto la possibilità di gustarsi carne prelibata!
Già il solo pensiero era capace di fargli salire l'acquolina in bocca!
Il fango era appiccicoso e denso, e sembrava voler trattenere la suola dei suoi stivali. Affondava i piedi nel terreno, per poi sollevare schizzi che imbrattavano il suo passaggio.
Avrebbe pagato anche un bel bagno caldo! Uno di quelli con la dama che si prende cura del pagante!
Eh sì, con quelle mani magiche e delicate...Non si era mai addentrato così tanto in luoghi di quel tipo, aveva sempre preferito i luoghi generalmente più frequentati. Ma doveva ammetterlo, tutto ciò aveva qualcosa di poetico e bellissimo.
Poteva vedere il cielo nuvoloso da sotto le fitte fronde secche di quella foresta.
Le nuvole sfilacciate riempivano ogni centimetro del cielo, non lasciando intravedere nemmeno una stella. L'unica fonte di illuminazione era quella pallida luna, che faceva capolino tra esse.
Grazie a quel tenue chiarore, tutto appariva deformato sotto gli occhi limpidi di Denki.Proprio mentre ammirava il cielo, una goccia più prepotente, scesa da qualche ramo più alto, si posò sul suo naso, facendolo sobbalzare leggermente per quel tocco freddo ed inaspettato.
Quella timida goccia scese piano, scivolando giù, fino a raggiungere le sue labbra schiuse.Denki percepì immediatamente un aroma dolce che si propagò nella sua bocca, un sapore intenso e quasi esplosivo. Un vero e proprio nettare naturale!
Abbassò lo sguardo, notando una pianta che non aveva sicuramente visto. Si avvicinò ad essa, sfiorando con una mano i frutti violacei che crescevano su di essa: sembravano more selvatiche e sembravano apparse come per magia.
Ma egli non si fece troppe domande, semplicemente iniziò a rufolare tra quelle foglie, alla ricerca dei piccoli grappoli umidi e lucidi.
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Kage
Fanfiction"Io mi nutro di paura... Io mi gusto i tremori di voi, disgustosi umani. Amo sentire il vostro battito... Nel tentativo di sfuggire alla morte. Bramo le vostre lacrime... Nella chiara ricerca di una salvezza. Ma, nonostante voi lo sappiate... Cont...