Capitolo 4

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Sentì quella coda che cominciò ad avvolgersi attorno al suo corpo, stringendolo quasi come se si trovasse in una morbida morsa. Nonostante le spesse squame, rigide e pungolanti, non provava alcun tipo di dolore.
Anzi... si sentì quasi bene.

"Denki...". Mormorò, incrociando lo sguardo scarlatto della creatura, che continuava la sua sfilata intorno a lui. Notò come, impercettibilmente, quegli occhi si spalancarono appena, quasi in uno spasmo incontrollato che lui notò.

Era così strano, pensava che i mostri, o comunque le creature fantastiche, esistessero solamente nelle storie, per spaventare o per infondere coraggio. Non avrebbe mai creduto di poter incontrare sul serio una bestia selvaggia e poterla toccare.

Lentamente, tentando di non spaventare Katsuki, avvicinò una mano, non toccando però la superficie di quell'estremità, ma cercando di percepire l'energia invisibile che sembrava infondere con così tanta forza. Ogni squama vibrava di potenza...

E guardò, all'attaccatura della coda, lì dove aveva casualmente afferrato poco prima la creatura, se ci fosse stato qualcosa di diverso.
Ai suoi occhi ambrati, sembrò quasi tutto uguale, ma, alla base, c'era come una zona di... transizione. Le squame, che sembravano grosse pietruzze incastonate alla sua schiena, divenivano man mano più sottili. Sembrava addirittura morbida alla vista, calda... e vibrante, quasi fosse stata una superficie muscolare.

"...Posso?". Sussurrò Denki, ammirando quel volto rigido, contornato dalle orecchie che si erano erette nella sua direzione, attento ad ogni minima azione. Non rispose, semplicemente rimase immobile, quasi in attesa.

E così fece, l'umano abbassò piano la mano su quella zona differente dal resto della schiena, toccando quella porzione calda ed elettrica. Sentì tutto il corpo della creatura modellarsi al suo tocco, percependo come la schiena cominciò a contrarsi, incurvandosi verso l'alto e sollevando l'intera coda, ergendola in tutta la sua lunghezza.
Un gemito strozzato lasciò le labbra di Katsuki, che improvvisamente si accorse di provare un profondo calore interno.

Le guance si tinsero di un tenero rossore, che Denki trovò quasi adorabile, mentre cominciò a muovere la mano variando e pressioni e giocando con quelle improvvise scoperte.

"Fa... male...?".

I denti aguzzi si serrarono tra loro, mentre per la prima volta qualcosa stava avvenendo dentro il proprio corpo.
Sentiva come quel palmo sfiorasse delicato le sue squame, sfiorando quella zona tanto delicata che era rimasta un mistero anche per sé stesso, fino a quel momento.

Sotto quella mano che si mosse placidamente, sussulti ben visibili conquistavano il suo intero corpo, facendo scappare dei sorrisetti a Denki, che capì che quelle non erano risposte al dolore.

Probabilmente, se gli avesse fatto male, la sua mano sarebbe stata mozzata...

E Katsuki provò quella sensazione così piacevole, non era più disgustato nei suoi confronti, non erano armi puntate nella sua direzione, era una semplice mano che, per la prima volta, stava andando oltre il suo aspetto.
Una curiosità profonda, che portava quell'umano a voler conoscere ogni cosa.

Un gemito debole lasciò le sue labbra, quando la e la mano si allontanò dal suo corpo e la schiena si rilassò.
Il freddo glaciale che lo avvolse nuovamente, come al solito. Un senso di... solitudine, nonostante Denki fosse sempre di fianco a lui.

Si scosse come a rilasciare quella tensione improvvisa.
Gli era piaciuto, ed anche molto... ma poteva dirglielo?

In fondo, quel ragazzo era arrivato lì solamente per il tesoro.

"Presumo che... non ti abbia fatto male...". Sorrise il Denki, osservando il palmo della propria mano, non notando niente di visibile, ma qualcosa sembrava essere rimasto impresso lì.
Come un marchio a fuoco, lasciato da quelle squame.
Una sensazione che si propagò lungo i suoi polpastrelli, con quel brivido di eccitamento che salì lungo la sua schiena.

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