Capitolo 7

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Il corpo della creatura tremò tra le mani di Denki, che rimase a terra a godersi quella pelle così differente dalla sua.
Ogni piccola scaglia che brillava, piena di energia, straripante di vita.

Katsuki poté percepire il sangue di Denki pompare in quelle vene, in quel modo quasi elettrizzato.
Non attirava il suo spirito bestiale, quello sembrava essersi addormentato placidamente, ma semplicemente stimolava la sua attenzione lasciandogli vibrare la lingua biforcuta fuori dalle labbra.

Osservò quelle iridi ambrate, in quel vano tentativo di riflettere, ma sembrava che quegli occhioni così limpidi riuscissero a trasportarlo in un oblio privo di alcun tipo di ragione.

"Lasciarmi andare...?". Ringhiò appena, mostrando leggermente le zanne, che non fecero desistere il ragazzo, anzi! Strinse maggiormente una delle cosce di Katsuki, sfiorando con le labbra il basso ventre della creatura, con un leggero sorriso che illuminò quel viso.

"Sì... lasciati andare... abbandonati a me... - Posò un delicato bacio nel mezzo di quella pancia piatta e tirata, dove ci sarebbe dovuto essere l'ombelico - Non siamo così diversi, no?".

Ancora quell'irritante scossa elettrica che attraversò tutto il suo corpo, eppure non smise di accarezzare con la coda le braccia di Denki, che si muovevano senza pensare a niente.
Lo toccavano, lo facevano sentire in un qualche modo... diverso dal suo solito, quindi più simile a lui.

E poi un lento gemito roco lasciò le sue labbra, quando quel calore divampante prese ad occupargli la pancia.
La schiena, talmente flessibile da sembrare quasi liquida, priva di ossa, si inarcò quando una delle due mani si andò a posare alla base della sua coda. Quel punto tanto delicato toccato solamente da quelle mani...

Era incredibile, come quella sicurezza avesse conquistato il ragazzo, come grazie a tale scioltezza riuscisse a maneggiare quella creatura come un panetto di argilla pronto ad essere modellato.

Le mani si poggiarono sulle spalle di Denki, alla ricerca di un sostegno, con le unghie ricurve che si arpionarono su di lui.
Così tanto caldo...

"Me lo... fai vedere...?". Un soffio fresco si scontrò contro la sua pancia, unito da una scia umida, riuscendo ad attirare l'attenzione di Katsuki decisamente rivolta verso quel picco di piacere.

Comprese finalmente cosa avesse inteso il suo ospite poco prima, quando aveva parlato di "stomaco rigirato".

Sì, lo sentiva.

E sentiva quel bisogno di non perdere quel contatto, mentre i fianchi si sporgevano nella direzione della mano, non facendogli mai rompere quella connessione che gli stava mandando il corto circuito l'intero cervello.

"A-Ah...?!". Le iridi rubino assunsero un luccichio liquido, così vivido da sembrare le punte roventi delle fiamme accese nella sua grotta.
Non era cristallino, non era puro, ma semplice e doloroso magma bruciante.
E divampava di desiderio... di passione.

"Mostrati...". Ansimò Denki, spingendo verso di sé il bacino della creatura, con una pressione più decisa della mano sulla base della coda.
Katsuki semplicemente lasciò che i suoi occhi da predatore venissero attirati dal movimento in basso, guardando come la mano libera del ragazzo si fosse impegnata.

Stringeva il proprio sesso, liberato da quei pantaloni senza essersi fatto vedere, e scorreva con calma dolorosa il palmo su di esso nel tentativo di darsi piacere e sfogare quella tortura di stare recluso nei propri abiti.

"Tu... - Le zanne sbucarono fuori, non riuscendo a distogliere lo sguardo, quasi fosse incantato da quelle azioni così particolari - Male...?".

"Oh, no... assolutamente... - Si lasciò guardare, privato di ogni vergogna, strofinando la guancia contro quei fianchi rigidi, solleticando con le dita la coda di Katsuki - Vuoi provare...? Ti farò stare bene...".

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