; capitolo tredici

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"E-e poi lui... lui mi ha detto che dovevo... fare le valigie e a-andarmene!" hai concluso, asciugandoti alcune lacrime con il dorso della mano come se questo potesse impedire loro di cadere.

Nicole ti ha dato una pacca sulla schiena.

"Mi dispiace tanto, Y/N," sospirò. "Vorrei che tu potessi vivere con me. Davvero, mi sento così male perché non posso darti un posto dove stare."

Il tuo corpo tremava per i singhiozzi, ma cercavi di contenerti.

"N- no, va bene... So che hai già un... un compagno di stanza; n-non c'è niente che tu possa fare..."

Dentro di te ti maledicevi per il tuo comportamento. Non importava quanto determinati fossero i tuoi tentativi di ripulirti e smettere di piangere, non ci riuscivi. Le lacrime continuavano a scorrere.

Ti sei presa la testa tra le mani e hai appoggiato i gomiti sulle cosce.

Nonostante il tuo pianto, hai sentito il suono attutito della porta della sala staff che si apriva. Nicole si è alzata in piedi protettivamente e si è girata di scatto per affrontare la persona che stava entrando.

Hai trattenuto il respiro.

"Ehi, Nikk-"

"Fuori!"

"Accidenti, perché così aggressiva?"

"Esci."

"Va bene, va bene!"

La porta si chiuse sbattendo e tu alzasti lo sguardo.

"Fottuto Anthony." Entrambe avete detto all'unisono.

Una risata soffocata dalle lacrime ti sfuggì dalle labbra quando Nicole si sedette accanto a te.

"Allora... comunque... sei sicura che non c'è  niente che tu possa fare? Non puoi semplicemente vivere con i tuoi genitori?"

Hai sospirato. Hai incrociato lo sguardo della tua amica, che, nella tua visione, era piuttosto sfocato.

"No. Non posso dirglielo. E poi," sospirasti. "è patetico."

Nicole lasciò uscire una risata leggermente sofferente.

"Beh, sono sicura che andrebbe bene." Hai arricciato le labbra. "Ma se non ti senti a tuo agio, allora possiamo escogitare qualcos'altro. Oh, ho già un'idea!"

La guardasti mentre lei congiungeva felicemente le mani.

"Parla con Vincent! Sono sicura che può aiutarti." Il tuo cuore sprofondò.

"Non voglio parlare con Vincent," ti lamentasti.

Nicole ti ha dato una pacca sulla spalla.

"Perché no?" chiese.

Ti alzasti prima di sospirare.

"Non lo so. È intimidatorio, e... non credo di sentirmi davvero... bene... in questo momento, Nikki."

Ti ha portato un certo sollievo sapere che potevi parlare di nuovo chiaramente. Avresti potuto sorridere.

Nicole si alzò subito in piedi accanto a te.

"Devi farlo. È la tua ultima speranza, dai."

Hai esitato. Ma poi un sospiro profondo ed esausto ti è sfuggito dalle labbra.

"Va bene..."

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Hai preso un respiro profondo sulla porta. Il piccolo cartello "AFTON" ha riempito la tua visuale mentre ti mettevi una mano sul cuore.

Blind Love | William Afton x Reader (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora