5. «La collana?»

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Nicola Pov:

«Che razza di idiota, come si permette a trattarti così?» strillò Sebastian. Lo buttai nel letto di una camera chiudendo a chiave la porta della stanza.

Finimmo nella prima camera che capitò.

«Stai bene?» mi chiese osservandomi mentre mi spogliavo, non risposi.

«Di come sto non ti importa» dissi guardandolo negli occhi.

Iniziai a baciarlo, gli baciai il collo, ogni volta che lo osservavo venivo tormentato dai miei pensieri.

Il mio pensiero principale era Federico. Come facevo a non pensarci.

Morsi il suo collo con più violenza.

«Ah!» gemette dal dolore. Gli levai i boxer e senza dire nulla infilai il mio membro dentro di lui. Era come se stessi scopando da solo.

Non poteva fare nulla in quel momento per calmarmi, nemmeno scoparmi .

«N-n.. Nicola.. fai piano... fa male. » ansimò ma non lo ascoltai.

«Che ti prende, mi fai male!» disse scansandosi da me. Presi violentemente i suoi fianchi appiccicandolo al materasso.

«Scusami, non ero in me.» dissi accarezzandogli i capelli, lui mi sorrise, ma non ricambiai.

Mi incominciai a vestire.

«Come te ne vai, finiamo prima!» mi disse. Non lo ascoltai, aprì la porta ed uscì da quella stanza, ma purtroppo dopo un passo vidi Federico che stava percorrendo la mia stessa strada dal ritorno.

Lo osservai senza dire nulla. Lui neanche quello fece.

«La scopata ti è servita a chiarirti le idee?» mi chiese provocandomi, girai gli occhi al cielo.

Aumentai il passo, ma mi bloccò. «Dammi la collana» mi disse osservandomi bene.

Risi.

«Inutile che ridi, se non me la dai... te ne pentirai» mi minacciò

«Ah si e cosa fai...? Lo dirai al tuo papino?»

«Dammi la collana» mi disse.

«Nicola sei qui!?» udimmo Alex, era anche con Anna, si presentarono davanti me e Federico che però quest'ultimo continuava a guardarmi.

«Alex... dimmi» dissi distogliendo lo sguardo.

Non fu in tempo a parlare che sentimmo un colpo di pistola provenire dal piano inferiore.

«Che cazzo??» dissi iniziando a camminare nervosamente accanto ad Alex.

«Tieni» mi disse porgendomi una pistola. Lo ringraziai.

Aprì la porta, c'erano degli uomini vestiti di nero con delle pistole.

«Nicola... Bravi» disse uno di questi. Alzai la pistola, e quest'ultimo la puntò contro mia madre e mio padre.

«Abbassa la pistola» dissi.

«Solo ad un costo»

Si avvicinò a me, mi girai verso Alex, che teneva lo sguardo addosso a quest'ultimo.

«Dammela.» mi disse ad un metro di distanza da me.

«Cosa?» chiesi con tono serio.

«La collana... il tempo è scaduto» mi disse, mi puntò la pistola addosso. Tenni lo sguardo fisso su di lui.

«Tieni!» disse qualcuno alle mie spalle. Tutti ci girammo, era Federico.

Si avvicinò, si levò una collana dal collo, era identica. Aveva una chiave, ma leggermente più piccola.

Gliela porse, si avvicinò ancora di più a lui e poi gli calò la pistola.

«L'uscita è quella lì» disse indicando la porta.

«Ma se preferite c'è anche l'uscita di emergenza» disse Federico sorridendo.

«Andiamocene ragazzi» disse l'uomo riferendosi a tutti gli altri, e poi andarono via.

Prima che Federico potesse fare qualcosa, presi violentemente il suo polso. «Che cazzo ti salta in mente?!» gli urlai.

«Per tua informazione, so cavarmela da solo» continuai.

«Si, anche io» disse scansandosi. E poi uscì, lasciandoci a bocca aperta.


Spazio autrice
Capitolo pieno di tensione... spero vi piaccia, buona lettura💗

Endless -cuori magnetici- (strecico story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora