Federico Pov:«Buona cena!» disse il padre di Sebastian, tutti ricambiarono ed iniziammo a mangiare.
Ero seduto accanto a mio padre, poi c'era Anna accanto a me, davanti avevo Nicola che era accanto a Sebastian.«Ei... non ci si vede da un po'» mi sussurrò Anna. «Già» dissi semplicemente.
«Cosa ci fai qui?» mi chiese «Sorpresa?» le chiesi provocandola.
«Federico ti presentiamo il tuo cavaliere!» rise mio padre, alzai le sopracciglia, mi girai ed era un uomo alto, capelli marroni e occhi verdi.
Mi alzai per stringergli la mano. «Piacere caro Federico, sono Andrew» mi sorrise e poi mi baciò la mano.
Ricambiai il sorriso nonostante sentissi gli occhi di Nicola puntati addosso. «Andiamo a bere qualcosa» mi disse prendendomi per mano.
Camminammo per poi arrivare in un bancone, mi porse un bicchiere di vino e poi iniziò a bere.
«Allora, ti sei trasferito qui da poco?» mi chiese curioso. «Si, tu sei qui da tanto?» decisi di mettermi in gioco, proprio come Nicola ha fatto con Sebastian.
«Diciamo di sì, io vengo spesso qui ma non ci abito.»
«Capisco, dove abiti?»
«Abito a New York»
«Adoro New York» affermai, lui sorrise e poi mi guardò meglio, «Sai assomigli a Sebastian» non ne potevo più di sentir nominare quel nome, così non risposi.
«Ma mi sembri molto meglio di lui, quello è uno snob. Va con tutti... insomma»
Già mi stava simpatico questo ragazzo. «Lo pensi davvero?» chiesi stupito, lui annuì.
«Credo che andremo d'accordo sai?» gli dissi ridacchiando.
Guardai altrove, notai Nicola e Sebastian ballare. Sebastian si strusciava addosso al mio Nicola.Anche se ormai non era più mio...
«Senti ti va di ballare?» chiesi ad Andrew. Lui annuì, gli presi la mano e lo portai proprio accanto a Nicola e Sebastian.
Iniziai a muovere il bacino contro il suo corpo, non distogliendo mai lo sguardo con quello di Nicola, che sembrava guardarmi con disapprovazione.
Andrew mi prese i fianchi portandomi sempre più vicino a se. Sorrisi. Nel frattempo notai Nicola staccarsi da Sebastian.
Se ne andò via, il mio piano aveva funzionato, infatti mi staccai. Lui mi prese per il polso e mi portò verso di lui.
«Vai via?» mi chiese dispiaciuto.
«Devo andare!» gli urlai a causa della musica alta. Lui annuì mi fece l'occhiolino e finalmente riuscì a scappare.
Camminai per lunghi corridoi, mi guardavo attorno confuso, lo cercavo disperatamente.
Salì le scale velocemente, arrivai davanti una porta aperta, era un balcone.
Credo che li fuori ci sia Nicola, mi prendo coraggio e decido di attraversare quella finestra.
Era proprio lui, non appena udì dei passi, si girò immediatamente.
«Ciao...» borbottai, lui noiosamente si girò senza dire niente. Fumava, come se nulla fosse.
«La lingua la usi per altro?» chiesi ridendo in modo sardonico.
«Sta... lontano da me» borbotta con tono serio.
«Oh ma certo, figurati...» dissi facendo due passi indietro.
Calò il silenzio, silenzio imbarazzante, mi metteva pressione effettivamente.
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Endless -cuori magnetici- (strecico story)
Fiksi PenggemarSeconda storia di Obsessed -cuori danneggiati-