7. 𝘼𝙘𝙝𝙡𝙮𝙨.

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𝘼 𝘾 𝙃 𝙇 𝙔 𝙎

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𝘼 𝘾 𝙃 𝙇 𝙔 𝙎

𝘼chlys sospirò guardando l'orologio a pendolo appeso sulla facciata di muro bianco e nero avanti a lei.

Erano le sette e mezza di sera.

Le sue dita tamburellava sul banco di scuola, ne mancava un'altra per uscire da quell'obitorio di punizione.

Rigirò gli occhi chiari per osservare Autreus.

L'aveva trovato così coraggioso da parte sua finire in punizione con lui solo per proteggerla, "che cavaliere..."

Stava giocando con il suo pacchetto di sigarette, un segreto di stato per tutta la sua famiglia, anche se sia Hyde - il padre - e Vuardian - il fratello - fumavano come ciminiere, secondo lui era ancora "troppo piccolo" per fumare.

Achlys sbuffò, era una cazzata.

Si può iniziare a fumare anche a dieci anni, basta che si è consapevoli delle proprie azioni.

E, pensandoci... si rigirò tra le dita la sua collanina mentre ancora tuoni e saette riempivano il cielo.

Si spostò i capelli neri su un lato, osservando il temporale per poi condurre il suo sguardo sui compiti che non aveva terminato, strappò un pezzo di carta da questi e ci scrisse sopra una frase. I suoi grandi occhi volarono su Autreus, accartocciò il foglietto e si alzò stringendolo forte in una mano.

Si alzò rumorosamente trascinando la sedia e, la professoressa di sostegno, la Douglas, alzò subito gli occhi cerulei.

«Posso andare in bagno?» chiese timidamente, a sguardo basso.

Si vergognava di ciò che aveva fatto per finire in punizione.

Anche se sostanzialmente non aveva fatto altro che "rispondere" acidamente a un professore, se l'avesse saputo sua madre...

La Douglas guardò a sua volta il grande orologio posizionato sopra la scrivania al fianco di un crocifisso che a Achlys terrorizzava.

«Non c'è la fai proprio a resistere? Manca mezz'ora...»

Tremò sentendo la voce autoritaria della professoressa ma reagì, negando.

«Vai...», si arrese la vecchia arpia protesa sulla scrivania.

Muovendosi velocemente, Achlys alzò lo sguardo furtiva e lanciò il bigliettino sul banco di Autreus.

Gli colpì la fronte risvegliandolo dalle nuvole in cui i suoi pensieri erano immersi.

Autreus strabuzzò gli occhi, rimettendosi dritto sulla sedia e scostando i capelli biondi dalla fronte.

Incontro la figura della sua amica, immediatamente, che era quasi vicino alla soglia dell'aula di geografia.

La ragazza diede le spalle alla donna, indicando con l'indice all'amico, di raggiungerla subito dopo di lei.

Autreus corrugò le sopracciglia castano chiaro chiedendosi cosa la ragazza volesse.

𝖠 𝖣𝖺𝗋𝗄 𝖲𝗁𝖺𝖽𝖾 𝗈𝖿 𝖱𝗈𝗆𝖺𝗇𝖼𝖾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora