Io lo capisco quel che vuoi
Ma qui c'è troppo che non saiIliana guardò il suo riflesso nello specchio. L'immagine le rimandava la figura dell'angelo che era sempre stata, invariata da secoli, da quando il suo corpo aveva smesso di crescere e si era fermato all'età che avrebbe avuto per sempre. Anagraficamente era molto vecchia, ma il suo fisico, a differenza di quello umano, non sarebbe più mutato, la sua pelle non avrebbe mai mostrato rughe o imperfezioni, i suoi capelli non avrebbero sfumato in striature argentee e le sue ossa non sarebbero diventate più fragili. All'apparenza, sarebbe sempre rimasta una ragazza nella metà dei suoi vent'anni, giovane e bella, un fiore appena sbocciato, puro come un giglio.
Eppure, mentre si pettinava la lunga chioma azzurra, che scendeva in boccoli ordinati oltre la sua vita, e osservava le sue iridi viola in una sclera bianca, che sapeva essere solo un'illusione, si rese conto che tutto di lei lo era, non solo ciò che Alastor e Lucifero avevano fatto sparire, per non rendere palese che fosse un angelo rimasto intrappolato all'Inferno. L'immagine di sé che aveva costruito, per compiacere gli altri angeli custodi prima, Adamo poi; il carattere dolce, remissivo, comprensivo che si era cucita addosso e che si era costretta a indossare anche quando avrebbe solo voluto esplodere, gridare... quella davvero non era lei?
Poteva Alastor avere ragione?
Qual era il suo vero volto?
Iliana poggiò la mano sulla superficie dello specchio e le parve che il suo riflesso mutasse, mostrandole una ragazza bionda.
Lillian.
Si era sentita davvero se stessa solo quando era stata lei, in un corpo umano, accanto a...
Scosse il capo e la figura nello specchio tornò quella di sempre, il grazioso angelo dai capelli azzurri. Le diede le spalle.
Doveva sbrigarsi a compiere quella missione per Alastor e tornare per parlare di nuovo con Lucifero. Se quella lista esisteva, lei l'avrebbe trovata.
E avrebbe trovato anche Victor.
Uscì dalla stanza e il suo sguardo si fermò per un solo istante sulla porta di quella di Adamo. Era chiusa, segno che lui forse si trovava al suo interno. Ebbe la tentazione di fermarsi, bussare, parlare con lui, ma si costrinse ancora una volta a mettere a tacere una parte di sé e tirò dritto, verso il piano superiore, dove sapeva essere la camera di Angel Dust.
Se doveva intrufolarsi nel quartier generale delle tre V, lui le sembrava la persona giusta a cui chiedere. O, per lo meno, era l'unico all'interno dell'hotel che le pareva di aver capito avesse un rapporto con uno di loro.
Valentino.
Si fermò di fronte alla porta sulla quale era appesa una fotografia di Angel, Husk, Charlie, Niffty e persino Porchetta. Sorrise con affetto e bussò, ma non le rispose nessuno.
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𝐒𝐄𝐑𝐄𝐍𝐃𝐈𝐏𝐈𝐓𝐘 | 𝐇𝐀𝐙𝐁𝐈𝐍 𝐇𝐎𝐓𝐄𝐋
FanfictionE se un Angelo, innamorato di Adamo, stringesse un patto col Demone della Radio per salvargli la vita? [Ambientato subito dopo la S1] Iliana è un ex angelo custode, diventato da qualche tempo un Esorcista, sotto il comando di Adamo. Ogni anno, scend...