Lola
Ero tornata. Tutto sembrava esattamente come l'avevo lasciato: "il Colegio Real de San Vicente" con i suoi imponenti cancelli in ferro battuto, le mura in pietra grigia che si innalzavano verso il cielo e l'insegna dorata dello stemma scolpita sopra il portone principale. Il lupo che mi fissava dall'alto, con la torcia tra le zampe e quella maledetta corona sopra il capo, sembrava quasi vivo, pronto a ricordarmi che non sarei mai sfuggita a questo posto.
Eppure, qualcosa era cambiato. Non era la scuola, erano gli sguardi. Ogni volto che incrociavo portava lo stesso peso: giudizio, sussurri soffocati, malizia. Mi trafiggevano, lasciando cicatrici di cui solo io potevo percepire il dolore. Quel video, era partito da qui, dove la reputazione è tutto.
Camminavo a testa alta. Ero l'unica in tutto il cortile a non indossare la divisa della scuola. Gli altri studenti, impeccabili nelle loro camicie bianche e giacche blu scuro, mi osservavano come fossi una macchia su un quadro perfetto. Le cravatte rosso scuro erano tutte allineate con il simbolo del lupo ricamato sopra, e le ragazze con le loro gonne pieghettate... mi facevano rabbrividire.
Mentre attraversavo il cortile, ogni passo risuonava sul pavimento in pietra levigata, ma non era solo il suono dei miei stivali a farsi notare. Erano le risatine sibilanti, i sussurri soffocati dietro le mani. "È lei," "Hai visto il video?" "Che vergogna..." Le loro voci mi inseguivano come un'eco costante, ma non mi avrebbero vista vacillare. Mai.
L'aria era pesante, quasi soffocante sotto il cielo terso, e l'immenso edificio gotico della scuola si stagliava sopra di me, con le sue finestre alte e sottili che sembravano occhi vigili. Le vetrate colorate riflettevano luci fredde che sembravano giocare con l'ombra delle guglie.
Mentre mi avvicinavo all'ingresso, la mia attenzione fu catturata da una figura familiare: il professor Martínez. Alto, con i capelli brizzolati perfettamente pettinati all'indietro, era l'emblema della rigidità. Il suo completo grigio sembrava stirato fin troppo, e gli occhiali rettangolari, sospesi sul naso, brillavano alla luce del sole. Lo avevo visto fin troppe volte mentre distribuiva sentenze, e sapevo che non mi avrebbe lasciata passare così facilmente.
«Signorina García,» chiamò, la sua voce fredda come la pietra sotto i miei piedi. Si avvicinò a grandi falcate, fermandosi davanti a me con quell'espressione di disgusto trattenuto. «Non mi sorprende che, anche oggi, abbia scelto di ignorare il regolamento. Questo non è un locale notturno. La pregherei di presentarsi con l'abbigliamento appropriato la prossima volta.»
Sorrisi, inclinando appena la testa mentre lo fissavo con uno sguardo impassibile. «Oh, professore, mi dispiace se non riesce a cogliere la mia scelta di stile. Avrei pensato che un uomo di cultura potesse apprezzare la libertà d'espressione.»
Martínez strinse le labbra in una linea sottile, mentre la tensione tra di noi cresceva. Il cortile sembrava essersi fermato, con gli studenti che ci guardavano, affamati di qualsiasi dramma potesse scaturire. «Signorina García, questo non è il luogo per discutere di espressione personale. Le consiglio di fare meno battute e di concentrarsi sulla disciplina, prima che questo atteggiamento le causi ulteriori problemi.»
Lo superai senza rallentare, con il cuore che mi batteva forte nel petto, ma senza mostrarlo. «Grazie del consiglio, professore. Prenderò in considerazione la vostra saggezza.»
Sentii il suo sguardo alle mie spalle, e percepivo anche quello degli altri studenti, che non smettevano di guardarmi, di giudicarmi.
Varcai le porte dell'atrio, lasciandomi alle spalle Martínez e i suoi rimproveri. Il brusio degli studenti si attutì mentre mi addentravo nei corridoi più tranquilli della scuola. L'eco dei miei stivali rimbalzava sulle pareti di marmo e pietra, ma la mia mente era altrove, assorbita dagli sguardi di disprezzo che continuavano a inseguirmi ovunque andassi. Tutti ricordavano quel video. E io, purtroppo, ricordavo solo frammenti di quella notte.
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Un clochard a Bilbao
ChickLitLola Garcia ha tutto: soldi, potere e una vita perfetta... fino a quando un errore la trascina in uno scandalo che rischia di distruggerla per sempre. Proprio quando pensa di non avere più vie d'uscita, incontra Lio, un uomo misterioso che ha perso...