TRENTANOVE

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•I miei fratelli•

"Sono Ace Lorenzo Blade, figlio di Blake Blade, figlio di Elijah Blade"

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"Sono Ace Lorenzo Blade, figlio di Blake Blade, figlio di Elijah Blade". Ace ha detto. "Ti inchinerai davanti a me, mi temerai, obbedirai a ogni mio comando e farai sapere che mancare di rispetto a mia madre, la tua regina, avrà conseguenze terribili, che si sappia fottutamente che mancare di rispetto a mia madre è l'ultimo tradimento e la sua punizione sarà accolta con assoluta crudeltà".

Mi si e stretto il petto, cazzo, una brutta sensazione mi ha riempito improvvisamente, ho rabbrividito, la pelle d'oca mi saliva su tutto il corpo. Stasera succederà qualcosa di brutto alla famiglia Cortello.

L'inferno si è scatenato ancora una volta. La gente stava cercando di combattere, con parole e armi, eppure tutti sono stati abbattuti pochi secondi dopo.

Nel momento in cui Giovanni mi ha guardato, ho capito subito che la merda sta per scendere ancora di più. "Puoi combattere?" Mi sussurrò.

"Non ne sono sicura. Sono troppo stanca." Ho risposto onestamente. In fondo, non voglio sfidare Ace perché so che è troppo potente. Gio guardò Milo che poi annui.

Milo ha preso un ago dalla tasca interna della sua giacca. "Adrenalina." Ha sussurrato quando l'ho guardato confusa. Ho teso l'avambraccio e lui me l'ha iniettata. I miei occhi si sono immediatamente dilatati e ho tremato.

"Se uno di noi viene catturato, sappi solo che torneremo per te. Come sempre". Gio disse tranquillamente. I miei fratelli hanno annuito. "Sii forte e coraggioso, Cortellos."

"Non vinceremo questo". Ho borbottato. Mi hanno sentito.

"Lo sappiamo. Ma dobbiamo combattere comunque". Milo ha risposto.

Prima di scoprire che ero una Cortello, ho sempre sentito come la gente parlava di loro, hanno detto che i Cortellos sono come cani, combattono sempre anche se non c'è possibilità che vincano, sono senza paura come se conoscessero la morte e ne fossero amici, sono fedeli l'uno all'altro, essere una famiglia è la loro forza, e non si tireranno mai indietro in una lotta.

Non sono come loro in questo senso. Sono un po' più cauta di loro. Scappo. Mi nascondo. Evito i litigi, so che non vincerò. Sono egoista. Temo la morte.

I miei fratelli l'hanno notato. Hanno sentito la mia paura. Sembravano che non sapessero cosa fare con me. Sono abituati a combattere insieme, non con me però.

"Mi batterò". Ho detto. Non ho scelta. Combatteranno tutti, non mi tirerò indietro e guarderò i miei fratelli farsi male, potrei anche farmi male con loro. Mi sento comunque più forte ora, grazie all'adrenalina prodotta dal mio corpo e a quella iniettata.

Morana di "is_it_true_love"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora