Capitolo 10

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Pov di Nia: "Nia?" Sasuke apre gli occhi. "S-Sasuke! Sei sveglio! Vado a chiamare il signor Grape... serve una visita di..." cerco di alzarmi, ma stringe la mia mano. "No. Rimani qui." Sasuke... hai la febbre... hai bisogno di una visita di controllo." "sto bene... resta qui" mi tira verso di sé. "O-Ok..." torno a sedermi. "Come stai?" cerca di sedersi, ma subito serra i denti a causa della ferita al fianco. "Sta fermo. Stai ancora guarendo." lo rimetto giù. "Non mi piace stare buttato..." borbotta. "E va bene." lo accontento mettendogli dei guanciali sotto la schiena così da tenerlo più su. "Stai comodo?" "Si... tu piuttosto... come stai?" "Io? Dico... ti hanno trapassato con una lancia di metallo e hai combattuto contro più di cento maghi e chiedi a me come sto? Devi avere la febbre davvero alta." Cerco di controllargli la temperatura con una mano, ma afferra il mio polso. Il suo sguardo è irremovibile. "Come stai?" "Sto bene..." Un sorriso dolcissimo gli si stampa in faccia e il mio cuore sussulta. "Meno male.." "Tu piuttosto... davvero... dovremmo chiamare il signor Everlue." "Sto bene. È un graffietto, nulla di grave." "Un graffietto? Ho visto una lancia passarti da parte a parte!" scatto infastidita. "Sono un Uchiha... serve molto di più per farmi secchi." Sentendo le lacrime minacciare poggio la fronte sulla sua spalla. "Scusami... per colpa mia ti hanno ferito." chiedo perdono con voce rotta. "Sono io ad essermi distratto. È stato un mio sbaglio." La sua mano si alza ad accarezzarmi la testa. "Ti fa tanto male?" "Ma va! Non sono una mammoletta." "Sasuke... per favore... non dirmi bugie. Non ora." Uhm... sento tirare quando respiro, ma è sopportabile. Ero venuta qui a controllare come stava. Non mi aspettavo che si sarebbe svegliato anche perché avevo pensato di dichiararmi quando sarebbe successo. Però è stato tutto troppo improvviso, non sono pronta. Devo guadagnare tempo anche perché... va davvero bene che mi dichiari? Si è ferito per colpa mia, mi sento troppo responsabile. Ho davvero il diritto di dirgli ora ciò che provo? Non me ne starò approfittando? "Posso chiederti che è successo dopo che ti sei ferito?" alzo la testa guardandolo dritto negli occhi. "Come scusa?" chiede confuso. "Ricordo solo la tua ferita... Acnologia che rideva... tu che mi chiamavi e poi nulla." "Sei seria?" sgrana gli occhi. "Sì, davvero. Ho un blackout pazzesco." "Beh... effettivamente questo spiega quello." ragiona tra sé. "Sì, davvero. Ho un blackout pazzesco." "Beh... effettivamente questo spiega quello." ragiona tra sé. "Quella cosa?" "Il tuo sguardo. Com'eri." "non capisco..." "Allora... dopo che il bastardo mi ha ferito sei esplosa. Hai iniziato a disperdere il chakra rosso della volpe a nove code, che si avvolto in torno a te. Come un manto... sembravi una vera e propria volpe. La tensione causata dal tuo potere era così opprimente che hai fatto esplodere tutte le porte e le finestre dell'edificio. Un potere del genere di certo avrebbe potuto radere al suolo tutta Akane Beach. Acnologia ha provato a manipolare il tuo chakra, ma senza successo. Presumo fosse perché la sua magia consiste nel prendere il controllo della materia, ma se la materia che vuole controllare ha zero controllo di suo diventa instabile e difficile da manipolare." "Ero senza controllo?" rabbrividisco. "In un certo senso sì. Sembravi davvero fuori di te, ma comunque non colpivi nulla che tu non volessi. Per esempio quando ti sei avvicinata a noi due io non sono stato sfiorato nemmeno di striscio." "Capisco..." "Quando Acnologia ha capito di non poter manipolare il tuo chakra ha iniziato ad indietreggiare spaventato. Tu avanzavi con uno sguardo strano... non ti ho mai vista così arrabbiata. Era come se la rabbia avesse preso il controllo di te. Però mi fa strano lo stesso pensare che non ricordi nulla." "Perché?" "Beh... perché non sei stata zitta. Hai parlato parecchio lungo il tuo tragitto verso la preda." "Ho parlato? lo non ricordo assolutamente niente!" sbarro gli occhi. Cerco pure di riprendermi quei ricordi, ma nulla. Vuoto totale. "Sì. Rispondevi anche a ciò che diceva quel tizio." "E che cavolo ho detto?" "All'inizio erano solo minacce di morte per avermi ferito. Poi lui ha tentato di placare la tua ira... gli hai sorriso in un modo terrificante e lo hai avvertito che gli avresti dato una morte lenta e dolorosa." "Non l'ho ucciso per davvero, vero?!" scatto preoccupata. Anche la vita del più stronzo è importante. Questo insegna Fairy Tail. Nessuno ha il diritto di mettere fine ad una vita. "No, ma per un pelo. Hai giocato con lui come un gatto col topo. O un pugile col sacco da box. Anche dopo che aveva perso i sensi... in fine stavi per dargli il colpo di grazia. La mia voce però è riuscita a raggiungerti... quando ti ho chiamata l'hai lasciato e ti sei avvicinata a me." "N-Non ti ho fatto nulla, vero?" mi agito. "No, come già detto attaccavi solo chi ritenevi nemico." "Grazie al cielo." sospiro. "Dopo che ho fatto?" aggiungo. "Arrivata di fronte a me ti sei inginocchiata, quel chakra sie dissolte e mi hai abbracciato." "T-Ti ho abbracciato?!" arrossisco. "Già... hai sussurrato il mio nome e hai perso i sensi tra le mie braccia." "Ah..." "Tutti erano a terra e di certo non si sarebbero mossi a breve cosi ti ho presa e portata qui. A proposito... sai che hanno fatto dopo?" "Le ragazze sono salve e i membri della squadra sono stati arrestati dalle guardie magiche." "Perfetto. Quindi abbiamo concluso con successo la missione." mi fa il segno della vittoria tutto sorridente. Poi il suo volto si scurisce. "Che c'è?" "Ero venuto a salvarti invece in fine sei stata tu a salvare me." distoglie lo sguardo. "Scherzi vero? Se non fosse stato per te sarei ancora con quelle cavolo di manette. E non avrei potuto usare la magia. E se tu non fossi arrivato lui..." mi mordo il labbro realizzando cosa stavo per dire. "Tardi..." lui ha captato la cosa e mi afferra un polso "Cosa?" "N-Nulla..." "No, che stavi per dire? Cosa stava per fare quel bastardo?" gli occhi gli si ignettano di ira omicida. "Ma niente... sei arrivato ed è andato tutto bene. Che senso ha preoccuparsi? È acqua passata." Dimmi cosa stava per fare!" "Uhm..." distolgo lo sguardo. Maledetta boccaccia. "Voleva... voleva baciarmi con la forza..." Tornando a guardarlo lo vedo bloccato e incazzato nero. Lasciando il mio braccio fa leva sul letto cercando di alzarsi. "Sasuke! Che diavolo fai?! Non puoi alzarti!" lo trattengo. "Lasciami! Devo andare alle prigioni!! Devo ucciderlo, devo!!" ringhia. "Non è successo! Non è riuscito a far nulla perché sei arrivato. Dai... non ha senso fare così ora." stringo a me il suo braccio cercando di rimetterlo a sedere. Alla faccia del malato. Riesce ad opporre un'ottima resistenza. "No, non sarò a posto fino a quando non lo seppellirò sotto metri e metri di terra!" "Hai anche la febbre. Non puoi andare in giro. Ragiona!" "Nia, non capisci!" mi guarda in panico. "Ti ha toccata! Quel viscido pezzo di merda ha alzato le sue luride mani su di te. Gliele devo tagliare." aggiunge. "Come non capisco? Sono io che sono stata toccata. lo per prima sono schifata del ricordo." "Perfetto, allora lasciami andare. Lo ridurrò in poltiglia." "No! Proprio perché è successo a me fatti dire questo... voglio dimenticare tutto. Tutto quello che mi ha detto. Mi fa rabbrividire il ricordo... stava per rubare il mio primo bacio. Ma sai cosa mi ha spaventata più di questo?" lo guardo con una supplica silenziosa negli occhi. "Cosa?" si risistema sul letto. "La possibilità di perderti! Avrei preferito che se la prendesse con me piuttosto di vederti ferito... non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Ancora adesso, che sei qui sveglio e vivo, ho paura... continua a passarmi davanti agli occhi l'immagine di te sanguinante..." sento le lacrime rigarmi le guance. "Ti ho già detto che sto bene..." "Anche io... perciò per favore... concentriamoci su quello che sarà invece di quello che poteva succedere..." "Ok, però... non piangere. Ti prego." poggia la fronte sulla mia sospirando. "Se mi prometti di non mettere più in pericolo la tua vita." "Non posso perché metterò sempre la tua sicurezza al primo posto. Come te anche io mi sarei sentito perso se ti fosse successo qualcosa." "Allora... giurami che non morirai. Te lo proibisco. Devi vivere." singhiozzo. "Te lo giuro. Tu?" "Lo giuro anche io." Il momento è così intimo e... romantico. E se ne approfittassi? Posso dichiararmi?Perché continuo a farmi tutti questi problemi? Dovrei dirlo e basta. Maledizione... ho preso la abitudine di mamma. Ci ha messo una vita prima dichiararsi a papà. Tutto perché aveva paura. Perché quando si tratta di amare si ha sempre paura? Capisco che mettere nelle mani di un altro il proprio cuore spaventi... Però non è questo. lo non sono preoccupata del rifiuto in se. Temo che mi elenchi tutti i motivi per cui non sono il suo tipo. O peggio ancora che creda che sto scherzando. Se pensasse davvero che lo sto prendendo in giro? Dopotutto non ho mai fatto nulla per dimostrare il mio amore. Lo insulto e picchio come fosse la cosa più normale del mondo. Ma che ci posso fare? È un meccanismo di difesa. Quando m'imbarazzo mi chiudo a riccio e lo tengo a distanza. "Certo che è strano." ridacchia all'improvviso facendomi tornare al presente e soprattutto rovinando il momento. "Cosa?" "Tu sei strana." "Eh?? Perché?!" "Non sono abituato a vederti così preoccupata per me." "S-Senti chi parla! Pure tu sei strano a stare in pensiero così per me." "E da quando? lo sono costantemente preoccupato per te. Sei una forza della natura che si caccia sempre in qualche guaio. Devo avere gli occhi anche dietro alla testa per tener il tuo passo. E lo stesso riesci a sfuggirmi." "Non sono così senza speranza." "Ah, sì?" "Sì! In più quant'è che mi sarei cacciata in guai? Oggi a parte." "Devo farti un elenco? Hai tempo perché mi ci vorrà una settima se tutto va bene." "Sentiamo dai." sbuffo incrociando le braccia. "Corri per le scale e spesso rischi di romperti l'osso del collo. Sei troppo impulsiva. Che santa Mavis non voglia che ti venga un'idea o siamo in guai seri." "Non è vero!" "Vuoi davvero negare? - mi si avvicina pericolosamente. Sentendomi sotto pressione mi tiro indietro schiacciando la schiena sullo schienale della sedia. Afferra le gambe del mobile tirandomi a se e si avvicina nuovamente "Neghi? Davvero?" ripete con il viso troppo vicino. Perché mi sta così addosso? Il cuore sta per schizzare via. Aiuto!!!

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