Capitolo 41: la doppia incoronazione

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Frodo aprì gli occhi lentamente, la luce del sole filtrava attraverso le tende di lino bianco della stanza in cui si trovava. Il canto degli uccelli giungeva da una finestra aperta e il dolce profumo dei fiori riempiva l'aria. Si guardò intorno, confuso, e il ricordo del Monte Fato e delle fiamme lo attraversò come un'ombra. Ma si accorse di essere al sicuro, disteso su un morbido letto.

All'improvviso, una porta si aprì ed entrò Sam, con gli occhi pieni di lacrime e un sorriso che illuminava il suo volto stanco. "Signor Frodo!" esclamò, correndo verso di lui.

"Sam!" rispose Frodo con voce flebile, mentre il suo cuore si riempiva di calore. I due si abbracciarono forte, senza bisogno di parole, poiché ogni sofferenza condivisa trovava in quell'abbraccio la sua consolazione.

Poi, uno dopo l'altro, comparvero Merry e Pipino e Gimli,i loro volti radiosi e gli occhi luccicanti di gioia. "Frodo! Finalmente sei sveglio!" gridarono all'unisono, saltando sul letto e abbracciandolo con entusiasmo. Risero tutti insieme, e Frodo si ritrovò a ridere con loro, sentendo una leggerezza che non provava da molto tempo.

Gandalf apparve sulla soglia, la sua figura imponente e saggia avvolta nella luce. Lo stregone sorrise, i suoi occhi azzurri scintillanti di affetto. Frodo lo guardò incredulo. "Gandalf... sei tornato," sussurrò.

"Sì, caro Frodo. Sono tornato, e così anche tu," rispose Gandalf, con una risata profonda e risonante che riempì la stanza.

Erindehl, Legolas e Argorn comparvero sulla soglia della porta e gli sorrisero.

L'abbraccio di quei compagni d'avventura era un balsamo per l'anima di Frodo. In quel momento, le ferite, il peso e l'oscurità sembrarono dissolversi, lasciando spazio solo alla gioia e all'amore che li univa.

Il sole si levava alto nel cielo limpido, illuminando le torri bianche di Minas Tirith e il campo della celebrazione allestito sulla vasta piazza principale. La battaglia era stata vinta, e la speranza, per troppo tempo offuscata, risplendeva ora con una luce nuova. Aragorn ed Erindehl, vestiti nei loro abiti regali, si trovavano al centro, circondati da amici e alleati. La folla, venuta da ogni angolo della Terra di Mezzo, guardava con reverenza e ammirazione.

Gandalf avanzò con passo solenne, il suo bastone in una mano e le due corone nell'altra, simboli delle antiche e rinate monarchie. Il suo volto era sereno, ma gli occhi scintillavano della saggezza e del peso di un'era giunta a compimento. Alzò lo sguardo verso la folla e poi verso i due sovrani, le sue parole risuonarono chiare e profonde.

"Popoli della Terra di Mezzo," cominciò, "oggi celebriamo non solo la vittoria contro l'Oscurità, ma la rinascita di ciò che è antico e buono. Gli uomini di Númenor hanno camminato in ombra e in luce, e oggi, in Aragorn ed Erindehl, vediamo la loro eredità rinata e forte. Essi sono gli ultimi eredi di un lignaggio nobile, e guideranno le genti verso un'era di pace e prosperità."

Con gesti lenti e solenni, Gandalf pose la corona d'argento di Arnor sul capo di Erindehl, i Silmaril che ancora splendevano fieri tra i suoi ricci scuri, poi depose la corona di Gondor sulla testa di Aragorn, che reggeva Anduril, la spada riforgiata. Il momento fu sacro e pieno di significato. La folla esplose in un grido di gioia, ma un silenzio rispettoso calò quando i due sovrani si alzarono e si inchinarono l'uno di fronte all'altro, un gesto antico di rispetto e riconoscenza.

Erindehl si voltò verso la folla, la corona di Arnor brillava di un'aura antica, i Silmaril incastonati sopra di essa scintillavano come stelle appena nate. La sua voce, forte e sicura, risuonò nella piazza:

"Popoli di Arnor e di Gondor, oggi ci inchiniamo davanti alla vostra forza, al vostro coraggio, alla vostra speranza che ha resistito contro ogni oscurità. Voi siete il cuore di questi regni, e senza di voi nulla di ciò che vediamo oggi sarebbe stato possibile. Oggi, vi promettiamo, io ed Aragorn, che ci impegneremo con tutto noi stessi a essere sovrani degni di questa fiducia. Non dimenticheremo i sacrifici, le lacrime, le notti insonni che ci hanno condotti qui. Veglieremo su di voi come il cielo veglia sulle stelle, perché siete voi la luce che ci guida."

My Immortal (Legolas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora