cap. 13 "vilu?"

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Giuro, ho visto i suoi occhi spegnersi ancora di più se possibile.....

….
irene's pov

mentre gli altri mangiano mi arriva un messaggio....

E' di mio fratello,  Alessandro, se possibile i miei occhi si fanno più tristi

hey Ire, mamma mi ha raccontato della vostra discussione...
ma veramente sei incinta? No, sai a me fa pure piacere
ma non è un po troppo presto? Bho, poi vita tua....
sappi che però, comunque vadano le cose io ci sarò e potrai contare su di me.
Ti voglio bene, sempre

io stringo negli occhi le lacrime e passo il telefono a Francesco.

Lui legge e me lo ripassa

mi alzo e vado in salotto, intanto sento che plant sta spiegando agli altri ciò che avevamo appena letto.

Mi siedo sul divano e faccio un vocale a mio fratello.
“ciao Ale, si io e la mamma abbiamo litigato.
Se ne è tornata fuori con la storia di Luca e mi voleva costringere a sposarlo.
Roba dell'altro  mondo...
e comunque no, non sono incinta.
Grazie, anche io ti voglio bene...
sempre” lo invio e torno di la dagli altri.

“hey, che hai risposto?” mi chiede Ines

“che no non sono incinta e che gli voglio bene” dico appoggiandomi allo stipite della porta per non cadere.

“vi spiace se sto un po da sola? Ho bisogno di pensare...” dico passando lo sguardo su tutti loro.
“ma va, figurati” mi dice Theo
“prenditi tutto il tempo che vuoi” dice la Francy.

“se hai bisogno io sono qui” mi dice Francesco con un piccolo sorriso.

“grazie ragazzi” dico, poi vado ad abbracciare Plantino e mi incammino verso le scale.
Salgo e mi chiudo la porta della camera alle spalle.
Mi sdraio sul letto a fissare il soffitto.

Bene ora è uno scontro corpo a corpo tra i vari pensieri che mi girano nel cervello...
sono tanti, ma io ho tutto il giorno quindi, fatevi sotto...

-allora, analizziamo la situazione, SENZA ANDARE IN PANICO:
la mamma è arrabbiata, non mi vuole e pensa che sia incinta.
Ale mi sta vicino ma comunque mi ha fatto intendere che non è d'accordissimo.
Papà non si è fatto sentire.

Dall'altra parte ci sono Francesco che mi sostiene e conforta.
I ragazzi che sono un po' i miei fratelli maggiori.
Le mie 4 amiche pazzoidi disposte a far tutto pur di non vedermi soffrire.

Ora, è chiaro che devo scegliere da chi stare...
tornare dalla mia famiglia implicherebbe sottomettermi a mia madre, sposarmi con Luca e fare una vita che non voglio.
Stare con i ragazzi significherebbe:
restare accanto al mio amore, ai miei amici e vivere una vita serena, fatta di alti e bassi ovvio, ma pur sempre serena.

Quindi anche se la mia famiglia mi manca terribilmente, resterò qui al castle- penso

-ora...
la questione del figlio...
facciamo i pro e i contro:
i pro sarebbero:
realizzare il desiderio mio e di Plamntino.
Far felici Theo, Fiks e le ragazze.
Avere qualcuno per cui combattere e da amare.

I contro:
probabilmente deluderai la mia famiglia, ma ormai mi sono rassegnata.
La gente potrebbe pensare male di me.
Potrei soffrire di nausea.
Aumento di peso

Però a pensarci bene delle soluzioni ai contro ci sono:
spero che la mia famiglia accetti il nostro figlio\a e magari chissà, potrà far tornare mamma quella di un tempo...
devo avere più fiducia nella gente, non sono tutti dei mostri, potrebbero anche accettare la cosa oppure fregarsene direttamente.

La nausea:
per quella non ci sono soluzioni, o almeno, una c'è...
Plantino, sono certa che lui mi aiuterà e saprà calmarmi.

Per l'aumento di peso l'unica soluzione è non mangiare, lo so che è sbagliato ma lo faccio per una buona causa.
E poi se mamma pensa che sono grassa lo penseranno anche gli altri...- cerco di farmi uno schema mentale di tutti i pro e i contro.

Per un po' il mio cervello gira e macchina delle soluzioni per farmi riavvicinare alla mia famiglia, ma più ci penso più non ne trovo.

Mentre sono intenta a valutare i pro e i contro di riappacificarmi con la mia famiglia qualcuno bussa alla porta.
Non faccio neanche in tempo a rispondere che Francesco entra e si siede sul letto.
“baby come stai?” mi chiede.
“un po' meglio, anche se non ho ancora le idee chiarissime” gli rispondo mettendomi a sedere.

“ti ho portato qualcosa da mangiare” mi dice porgendomi un piatto di pasta.
“ma che ore sono?” chiedo
“le 13.50” mi risponde lui.

Io resto a guardare il piatto storcendo il naso, se devo smettere di mangiare lo devo fare da ora.
“non ho fame” dico guardandolo negli occhi.
“baby devi mangiare” mi dice lui accarezzandomi la guancia.

“lo so, solo che ora proprio non mi va” dico io con gli occhi tristi.
“hey, per qualsiasi cosa io sono qui” mi dice abbracciandomi
-è proprio quello di cui avevo bisogno- penso rifugiandomi tra le braccia di Plantino.
“ah! Ora so da chi devo andare!” dico io dopo che mi è venuta l'illuminazione.

“è'? che dici?” mi chiede Fra preoccupato.
“ho detto che so da chi devo andare per cercare di risistemare il caos che regna nella mia testa” rispondo mentre mi cambio e vado in bagno.

“e chi sarebbe?” mi chiede lui seguendomi in bagno.

“oh! è una persona che da tutta la vita mi sa ascoltare e dare consigli preziosi, anzi a dire il vero sono due, ma non sono sicura di beccargli entrambi oggi” dico sfrecciando a prendere la borsa e il telefono.

“continuo a non capire” mi dice Francesco fermandomi in cima alle scale
“ti fidi di me?” gli chiedo
“ovvio” mi fa lui.
“allora fidati, ora è di quelle due persone che ho bisogno” gli dico guardandolo negli occhi e prendendogli le mani.
“più avanti te le farò conoscere, ora devo andare se voglio arrivare in tempo” dico scendendo le scale.

“Mi puoi almeno dire da chi vai? Non che non mi fidi, ma così sto più tranquillo” mi chiede lui con gli occhi già impanicati.

Io mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro delle parole.
Appena le sente subito si tranquillizza e mi dice
“dai corri, che se no non arrivi”
“ti amo” dico mentre mi lancio verso la porta e prendo la chiavi dell'auto.

“ragazzi ciaoooo” urlo io sfrecciando fuori

“dove vai?” mi chiede Fiks
“da una persona importanteeeee” urlo io salendo in macchina.

Metto in moto e parto. Non ho bisogno del navigatore, la strada la so a memoria .
Mentre guido canto a squarciagola le mie canzoni preferite.

Finalmente dopo 45 minuti di macchina sono arrivata alla mia destinazione, Venegono...

parcheggio l'auto in una stradina, scendo e arrivo davanti ad un portone.
Suono il campanello e aspetto.

Dopo poco la porta si apre
“Vilu?”

*angolo autrice*
Ma ciaoooooooo! Ecco a voi un nuovo capitolo! Di chi sarà quella voce? Di chi Irene ha così tanto bisogno? Lo scoprirete solo attivando la campanellina! Non dimenticatevi del commento e della stella!
Un bacio dalla vostra Sadgirl
💖💙💚

l'angelo della SADDove le storie prendono vita. Scoprilo ora