La Cena

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Pov Julien

E' ora di sera...

Abbiamo passato tutto il pomeriggio a scherzare e raccontarci battutine, anche se l'unica cosa che ho fatto io è stata quella di ascoltare, ho riso poco questo pomeriggio ma almeno ho riso e questo è già un traguardo. L'unica cosa che non ha reso questo pomeriggio migliore di ciò che è stato è stato il mio pensiero fisso a Ryan.

Lui mi ha detto più volte di non amarmi, ma lo ha sempre detto in uno di stato di rabbia, so che no lo pensa davvero, o almeno lo spero. Perchè anche solo il pensiero che non mi ami... fa male, più di mille botte e qualsiasi pezzo di vetro. Se lui  mi dicesse soltanto che mi ama gli perdonerei, probabilmente, tutto, solo due parole.

Due parole che non ti ha mai detto, e che quasi sicuramente non ti dirà mai.

Zitta coscienza! E comunque quel quasi, mi da ancora motivo di crederci, quel quasi potrebbe fare la differenza.

Ma lui non vuole fare la differenza, tu sei diventato solo la sua puttanella...

NON è vero. Ora zitta.

Ci stiamo sedendo a tavola. Mi sto sedendo tra Kieran e Nicholas, mio fratello, davanti invece ho... Erik e Lorenzo.
Merda!
Mio fratello maggiore e il mio secondo cugino più grande. Era prevedibile, quei due insieme sono pappa e ciccia, inseparabili.

Non per niente i nostri padri, mio padre e mio zio Francesco hanno il rapporto migliore tra i quattro fratelli presenti, non contando zio Edo perchè lui per loro è come un figlio condiviso. Quando lui aveva poco più di tre anni tutti i suoi fratelli (i miei restanti zii) se ne andarono di casa. Però non volevano perdersi la sua crescita, così una settimana la passava con i nonni (i suoi genitori), una con papà, un'altra con zio Mario e così via...

Ma il vero problema è che loro due mi fanno sentire così a disagio, così un errore. Loro sono così perfetti  mentre io sono un ragazzino gay con "problemi" di coppia.

Appena sto per sedermi mi sale un dubbio. Tutto questo tempo sono stato così scortese e cattivo con loro, non dovrebbero neanche loro essere così gentili con me. Guardo la sedia non avendo la minima idea di cosa fare. Perciò guardo mio fratello maggiore davanti a me come per chiedergli se posso sedermi. Lui appena percepisce il mo sguardo mi guarda aggrottando le sopracciglia, poi apena capisce cosa intendo fa prima una faccia stupita, poi una delusa, una compassionevole e infine una triste. No, perchè è triste? Un'ondata di sensi di colpa mi avvolge mentre mi metto seduto a tavola. Io l'ho reso triste? prima  mi comporto da egoista maleducato e poi lo rendo triste, faccio così schifo?

Si evidentemente, rendere triste tuo fratello, wow.

Scuoto leggermente la testa per liberarmi da questi brutti pensieri, nonostante siano la verità. Il mio sguardo viene catturato dalla mia sorellina poco più in la. E' in mezzo a zio Edo e Ares, mentre davanti ha james ed Hermes. Con quest'ultimo eravamo molto uniti, eravamo tutti un'ununico gruppo : io, Sunny, Adriano,  Matthwe,  Jackson, Damon ,Lino, Giulio e Mattia. I più grandi erano Jackson, Damon e Lino essendo triplette, poi c'erano Giulio e Mattia i gemelli, Matthew, Adri, Herm, infine io e Sunny.
Quando Sunny è stata rapita il nostro gruppo si  è distaccato, i maggiori erano perennemente arrabbiati, Adri era un insieme i sensi di colpa e rabbia, Herm era triste e cercava supporto nei suoi fratelli maggiori, mentre io... io mi chiusi in me stesso creandomi una bolla di rabbia e tristezza incapace di schiudersi. Poi c'è stato Ryan,e con lui ho la sensazione di aver toccato il fondo, quello dal quale non sai se troverai la forza per risalire e respirare aria pulita e provare di nuovo la felicità. Una parola, un sentimento di cui ormai in me rimane solo il ricordo.

Ritorno alla reltà sentendo il buon odore delle lasagne. La cameriera mi consegna il piatto e io lo guardo aspettando che tutti abbiano il cibo davanti e una volta che tutti ce l'hanno ci auguriamo  tutti buon appetito. Iniziatno tutti a mangiare, tranne me e... Sole. Proprio in quell'istante sento uno sguardo bruciare su di me, e noto lo sguardo della  mia sorellina osservarmi attento. Poi con gli occhi mi indica il piatto ancora pieno e penso che magari se mangio io poi mangerà anche lei.

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