Arriva la famiglia

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POV LEONE

Sentire quello che è capitato ai miei fratellini in un giorno mi ha distrutto completamente. Non so chi sia peggio. So soltanto che gli aggressori di Sole sono morti fortunatamente per loro, ma quello di Julien no.

Ora sono in salotto con tutti gli altri tranne i gemellini. C'è chi è in lacrime come la mamma, chi è sull'orlo di ammazzare qualcuno come i più piccoli e chi è calmo da fare paura come papà e Erik. Poi ci sono io e io mio gemello che cerchiamo di tenere il controllo per quanto sia difficile. Come è difficile accettare che i nostri fratelli abbiano dovuto sopportare tutto quello che hanno subito. Sono fottutamente forti.

Ma la cosa che ci fa arrabbiare più di tutti verso noi stessi è il fatto che Julien stava subendo tutto ciò sotto il nostro naso. Mentre noi ci preoccupavamo, lui veniva massacrato.

Sono un fratello di merda

<< Cazzo, noi dovremmo proteggerli, fare attenzione ai dettagli... E invece Julien che era sotto il nostro naso veniva picchiato, mentre Sunny avremmo dovuto cercarla di più, ci siamo arresi tempo fa e ci siamo convinti del contrario... Siamo dei fottutissimi fratelli del cazzo>> sbraita Luca. Tutti noi lo guardiamo senza emozioni, ma sappiamo tutti che in fondo ha ragione.
<< Abbiamo capito lo penso anche io ma ora non serve a niente piangerci addosso, dobbiamo stare con loro, aiutarli>> Tutti annuiamo d'accordo.

Ma i sensi di colpa rimangono.

Sono un fratello di merda

Questo è ciò che continuo a ripetermi finché non sentiamo il campanello suonare. Ci guardiamo e ci parliamo con lo sguardo.

Prendiamo le pistole e ci avviciniamo alla porta piano piano e la apriamo, trovandoci davanti chi non ci saremmo mai aspettati.

La famiglia.

38 persone che fanno parte della nostra famiglia sono qui davanti casa nostra e onestamente sto valutando l'idea di non farli entrare. Cioè va bene che sono famiglia, ma sono pur sempre 38 persone, di cui 33 uomini. E poi con quello che è appena successo non so se sia una cosa positiva o meno.

Resta di fatto che non possiamo mandarli via perciò ci facciamo da parte e li lasciamo entrare. Ci accomodiamo tutti in salotto. <<Come mai siete qui?>> chiede Ares, interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.  << Perché non ti fa piacere che la tua famiglia sia qui?>> Chiede  lo zio Vincenzo guardando il mio fratellino molto male. Forse tra papà e gli zii lui è quello più severo, invece papà quello più vendicativo, zio Edoardo il più divertente, nonché il più piccolo e il più bello ma io e i mei fratelli più grandi così come i miei cugini più grandi la chiamiamo per nome dato che ha solo 25 anni, zio Mario quello più furbo e intelligente e zio Francesco quello più romantico. Poi c'è Richard, non so neanche se definirlo zio.

Lui insieme all'altra stronza Nika sua moglie avevano rapito Sole e maltrattavano i loro figli, i miei cugini: Azriel, Niccolò, Nico, Matthew e Adriano. Richard e Nika li picchiavano e li maltrattavano. Li avevano lasciati a casa da soli dopo aver rapito Sole. Abbiamo scoperto ciò dopo 2 mesi, quando siamo andati a vedere se andava tutto bene  dato che Richard non rispondeva più alle chiamate. Quando arrivammo a casa loro trovammo una guardia a baciare il collo di Adri e altre che tenevano fermi gli altri. Quell'immagine non lascierà mai e dico mai la mia testa.

<< Si, cioè no ma non sapevamo nulla e poi non è il momento migliore>> la voce imbarazzata di Ares mi fece tornare alla realtà. << Allora hai intenzione di dirmi che stracazzo succede Giuse? Ti chiamo per chiederti come va e tu mi dici  che Sole è tornata e Julien rischiava di morire e mi chiudi in faccia fottuto stronzo, ma perché i figli problematici c'è li ho tutti io? >> Il nonno quasi urla su tutte le furie, non ho mai visto il nonno così arrabbiato, e la nonna gli accarezza il braccio per cercare di calmarlo. << Bè sai papà quando tua figlia torna a casa dopo 7 anni e ti dice che è stata abusata dal tuo fottuto fratello, e ti ritrovi tuo figlio con un fottuto pezzo di vetro che gli esce dal fianco e senti la sua voce dopo fottuti anni il primo pensiero non è chiamo mio padre>> La faccia di papà è deformata dal fastidio e dalla rabbia. Ero arrabbiato anche io per ciò che è successo ai miei fratellini, ma non potevo fare niente.

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