POV JULIEN
- poche ore prima-Sono fuori di casa, sto andando da Ryan, il mio ragazzo. Sono gay ma la mia famiglia non lo sa, non parlo più con loro da più di un anno perchè Ry mi ha detto che a loro non frega niente di me. Io ci ho creduto, da quando lei è stata portata via mi sono sentito un peso, per la mia famiglia, i miei genitori e i miei fratelli. E io mi odiavo, e mi odi ancora ora. Ogni volta che guardo la mia immagine allo specchio la vedo. Vedo la mia sorellina, e mi punisco. Mi punisco per non averla protetta, mi punisco per non essere forte come i miei fratelli. Pochi anni fa pensavo che cambiando aspetto no l'avrei più rivista in me stesso, eppure non è servito a molto. Mi odio. L'unico che riesce a farmi stare meglio e Ryan. Quando è di buon umore. Ogni tanto gli parte qualche pugno o schiaffo, fa male vedere la persona che ami farti male, ma lui dice che mi ama, e gli credo, io mio fido di lui. Oggi quando ho sentito le parole di mio fratello Nicolas, ho sentito come una pugnalata al petto. Io non sono loro fratello. Mentivano, mentivano quando mi dicevano che mi volevao bene, che ero il loro tesoro. Hanno sempre mentito. Arrivo sotto casa di Ry, e suono al campanello. Dopo pochi secondi, mi apre la porta. E' a petto nudo e posso vedere tutti i suoi tatuaggi. << Che fai qui?>> Dice brusco mentre mi fa entrare << Avevo bisogno di vederti>> rispondo in un sussurro. Lui si avvicina, mi toglie la giacca, e inizia a baciarmi rudemente, ma sento qualcosa entrarmi in bocca. Apro gli occhi e vedo i suoi occhi neri. Sono rossi, cazzo, non lo stava facendo. <<Che cazzo fai? Sei fatto? merda>> La sua espressione cambia completamente, è incazzato, e mi fa paura quando lo è. Mi tira un pugno sullo zigomo, talmente forte da marmi cadere per terra, e indietreggio velocemente, ma mi fermo quando mi scontro con il muro. Non provo neanche a ribattere perchè non avrei speranze. Io sono un ragazzino di 16 anni, e lui è un uomo di 28. Lo so che è grande ma io lo mao e lui mi ama, anche se non sembra. Continua a colpirmi. Evita la faccia perchè sa che non posso tornare a casa troppo ma concio. Continua a prendermi a calci, quando sento un dolore acuto al fianco. Un pezzo di vetro almeno di 8 cm è dentro al mio fianco. Mi colpisce ancora e ancora, ma il fianco fa male, se continua questa scheggia sarà parte di me. Così preso da un momento di coraggio alzo la gamba e gli tiro un forte calcio nelle palle. Lui indietreggia e si piega in due, e io colgo l'occasione per scappare, prendo la giacca, arrivo alla porta e dico << ti amo Ryan>> lui mi guarda male si rimette in piedi e urla << Ma io non ti amo e non l'ho mai fatto tu sei la mia puttanella stronzo>> corre verso di me ma io scappo. Corro veloce lontano da quella casa. Il fianco fa male, a casa devo medicarlo. Ho ancora il pezzo di vetro, ma se lo tolgo ora rischio di peggiorare la situazione.
Copro il fianco con la giacca, e arrivo a casa. Nella casa delle persone che mi hanno sempre mentito, fingendo di volermi bene. Ryan diceva che se avessero scoperto di lui, dei tagli e del resto avrebbero iniziato a odiarmi e a farmi male. Ogni volta che entro in questa casa, sento la mancanza di Sunny. Quando entro l trovo tutti insieme, stanno sorridendo, ma non con me. Sbatto la porta e si girano a guardarmi, ma io non guardo loro, non guardo i bugiardi. Sto per salire le scale quando sento una vocina sottile chiamarmi << Juji>> Quel soprannome, quella voce, non può essere lei dopo così tanto. E' tornata. Ma io non posso mostrarmi debole, non posso nemmeno con lei. << Juji guardami>> dice severa sempre la stessa voce, quella che volevo sentire da anni. << per favore>> sussurra. E io giro il capo lentamente e la vedo. I suoi lunghi capelli castani, i suoi occhi azzurri identici ai miei, ma in quelli c'è della vita, nei miei non più. Indossa una felpa e dei leggins neri, e mi guarda con sguardo supplicante. Vorrei dirle tutto. Che mi è mancata, che mi sono mancati i suoi abbracci, le treccine e le notti insieme. Ma non posso, la mia famiglia poi mi odierà, e per quanto possa considerarli bugiardi al momento non posso pensare ad una vita senza di loro. << Ti prego Juji fa qualcosa, mi stai distruggendo>> Ti sbagli sorellina tu lo hai fatto con me, e queste parole sono la ciliegina sulla torta. Non posso. E con questo pensiero in testa salgo le scale per poi rinchiudermi in camera.
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It's Time To Live
De TodoSole Chanel Ferrari è stata strappata dalla sua famiglia all'età di 7 anni. Lei ricorda tutto di loro, le coccole, l'amore e le serate film. Ma in quei 8 anni senza di loro ha vissuto l'inferno, subendo busi fisici e psicologici Quando per un incide...