Altro bar, altra serata

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Hermione, seduta accanto a Ginny, sentiva la stanchezza della giornata accumularsi, ma ciò che la inquietava di più era la costante presenza di Draco sul lato opposto del locale. Ogni tanto, il suo sguardo tornava a cercarlo, quasi senza volerlo. Era la seconda volta in meno di un mese, la cosa iniziava a starle stretta.

Ginny, che la conosceva troppo bene, non perse l'occasione per notare il suo comportamento. Si sporse leggermente verso di lei, parlando a bassa voce per non attirare l'attenzione delle altre. «Hermione... cosa c'è che non va?» La sua voce era dolce, ma c'era quel tono indagatore che Hermione conosceva fin troppo bene.

Hermione si irrigidì. «Niente, tutto bene.» Rispose un po' troppo in fretta, cercando di concentrarsi sul suo bicchiere. Ma Ginny la fissava, la sua espressione scettica diceva chiaramente che non ci sarebbe stata via di fuga facile.

Pansy, dall'altro lato del tavolo, stava ridendo di qualcosa con Daphne, ma alzò un sopracciglio quando vide Ginny e Hermione bisbigliare. «Oh, ma guarda un po'. Cosa sta succedendo qui?» disse, con un sorriso malizioso. «Ginny, stai interrogando la nostra povera Hermione?» scherzò, ma c'era una luce curiosa nei suoi occhi scuri.

Ginny si appoggiò allo schienale, senza perdere il sorriso. «Sai, Pansy, credo che Hermione ci stia nascondendo qualcosa...» Il suo tono era quasi troppo innocente per non essere sospettoso.

Hermione arrossì leggermente, cercando di mantenere il controllo. «Niente di importante, davvero.»

Pansy spalancò gli occhi fingendo sorpresa. «Oh, tesoro, non cercare di mentire a noi. Siamo troppo brave a leggere queste cose.» Poi fece un cenno verso Draco, che stava conversando con Blaise e Theo a qualche metro di distanza. «Soprattutto quando lui è in giro.»

Hermione fece un piccolo gesto di frustrazione, sentendo il rossore farsi più evidente sulle sue guance. «Non è successo nulla di che.» tentò di dire con tono casuale. «Davvero, Pansy.»

Pansy ridacchiò, sorseggiando il suo drink. «Hermione, cara, so cosa vuol dire stare con Draco. Sai, ai tempi della scuola... ha sempre avuto un certo talento.» Fece un occhiolino, provocando una reazione scandalizzata e un po' divertita da parte di Ginny e Daphne.

Ginny alzò gli occhi al cielo. «Pansy, davvero? Hermione non è come te e.... lui.»

Ma Pansy continuò imperterrita, non preoccupandosi minimamente del commento. «Oh, certo, non lo è. Ma è proprio questo che lo rende così interessante, no? Draco ha sempre avuto una predilezione per le sfide, e diciamolo... Hermione è una sfida diversa dalle altre.» Il sorriso di Pansy si allargò ancora di più, chiaramente divertita dalla situazione.

Daphne, che fino a quel momento era rimasta più silenziosa, alzò lo sguardo dal suo bicchiere con un'espressione pensierosa. «Sai, io credo che Draco ti volesse da molto più tempo.» La sua voce era calma e riflessiva, ma le parole colpirono Hermione come un colpo secco.

«Cosa? No, assolutamente no.» rispose Hermione subito, scuotendo la testa. «Non c'è mai stato niente tra noi... prima di ora.» Realizzando l'errore nelle sue parole, Hermione arrossì ancora di più. Hermione, sapendo che stava per essere scoperta, si sforzò di dare l'impressione che fosse una cosa da poco. Abbassò la voce e con un sospiro rassegnato, ammise. «Va bene, c'è stato qualcosa.»

Le ragazze la fissarono per un secondo che sembrò durare un'eternità. Ginny fu la prima a reagire, spalancando gli occhi. «Cosa?!» esclamò, la voce più alta del previsto. I ragazzi distanti si girarono per un attimo, ma Hermione fece un cenno rapido con la mano per tranquillizzare tutti.

Daphne inclinò la testa, apparentemente indifferente. «Io l'ho visto. Ai tempi di Hogwarts. Lui ti guardava in un modo che non riservava a nessun altro. Anche quando ti provocava, c'era qualcosa di diverso. Ha sempre voluto una parte di te, lo so.»

Ginny scoppiò a ridere per un secondo, sconvolta. «Non posso crederci. Draco Malfoy cotto di Hermione Granger? Ma dai!» Ma il suo tono era più scherzoso che incredulo, come se stesse iniziando a vedere il quadro più grande.

Pansy annuì, con il suo solito sorriso sapiente. «Oh sì, ne sono convinta anch'io. Anche se lui non l'ha mai ammesso. Ma il fatto che ora voi due... beh, insomma... è solo la conferma. Ha finalmente preso ciò che voleva.»

Hermione non sapeva se sentirsi più imbarazzata o infastidita. «Non è come pensate, davvero. È successo solo una volta e.... non significa nulla. Non siamo... niente di speciale. È solo... capitato.» Il suo tono era frettoloso, quasi disperato, come se stesse cercando di convincere anche sé stessa, oltre che le sue amiche.

Ginny, però, non era convinta. «Hermione, non sei il tipo da fare qualcosa solo perché capita.» C'era dolcezza nella sua voce, ma anche una nota di serietà. «Se l'hai fatto, significa che c'è di più. O almeno... per te c'è qualcosa di più.»

Hermione sospirò profondamente. «Vi giuro, ragazze, non è niente. È successo e basta. Malfoy... è Malfoy. Ha sempre avuto questo modo di... attirare l'attenzione, ma non significa che io lo voglia davvero, o che lui voglia me in modo serio. Siamo stati insieme una notte e basta. Nulla di più.»

Ginny, ancora sbalordita, si sporse in avanti. «Hermione, ma raccontaci tutto! Quando è successo? Come? Perché non ci hai detto nulla?»

Hermione cercò di tenere il tono leggero, scrollando le spalle e sollevando un po' il bicchiere, cercando di minimizzare la cosa. «Non è niente di che, davvero. È successo la scorsa settimana, eravamo... beh, insieme per caso, e poi... è andata così.» Cercava di mantenere il tono casuale, ma il lieve tremito nella sua voce tradiva il fatto che l'esperienza l'aveva colpita più di quanto volesse ammettere.

Ginny quasi soffocò con il vino. «Una settimana fa?! Ma sei pazza? E non ci hai detto nulla? Draco Malfoy, Hermione!»

Pansy scoppiò in una risata sonora, il suo rossetto rosso vivo brillava alla luce del bar. «Oh, Draco, Draco. Il solito. E ti ha lasciato il solito biglietto? Dimmi, c'era scritto 'alla prossima'

Hermione fece un cenno, quasi divertita dalla prevedibilità della cosa, ma c'era anche un piccolo segno di amarezza nei suoi occhi. «Sì, esattamente. 'Alla prossima. DLM.'»

Ginny spalancò di nuovo gli occhi. «Oh, Hermione. Non dirmi che... cioè, non sei una delle tante, no?»

Hermione rise, cercando di mascherare il fastidio. «No! Ovviamente no. È stato solo un momento, una cosa del tutto casuale. Non significa nulla. Lui non è quel tipo di persona con cui mi vedrei a lungo termine, né io per lui. Lo sappiamo entrambi.» Hermione sospirò, cercando di non pensare troppo. «Davvero, ragazze. Non è nulla di importante. È successo e basta. Adesso... parliamo del matrimonio di Harry e Pansy, per favore.»

E con questo, cercò di far tornare la conversazione sui preparativi per il matrimonio imminente, ma il calore sulle sue guance non accennava a diminuire, e lo sguardo complice di Pansy e Luna le ricordava che, forse, non era poi così semplice come voleva far sembrare.

Il matrimonio dei PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora