32

379 16 3
                                    

L'amore l'ho sempre odiato, non perché non mi piacesse anzi io sono innamorata dell'amore ma proprio lui mi ha portato ad auto distruggermi.
Sono a casa da 2 settimane, sono dimagrita di 8kg, ho mangiato si è no 5 volte in quindici giorni.
Non riesco a riflettere, non ho le forze per fare nulla, ho un vuoto dentro che non riesco a riempire, solo lui potrebbe riempirlo ma so che non è possibile.
Nonostante tutto io se lui mi chiedesse di tornare assieme direi di sì, sono innamorata anche se non voglio.
A interrompere i miei pensieri mattutini e il citofono, con calma vado ad aprire la porta, non ho le forze per fare nulla, dietro la porta vedo la sagoma di andrea con un sorriso triste che appena mi vede mi abbraccia.
"ei amore" mi saluta
"ei" lo saluto io
"cazzo bea come ti sei ridotta" dice toccandomi la pancia che se prima era piatta adesso lo è ancora di più.
"non riesco a vivere senza lui andrea" dico piangendo
"lo so lo so, tutto si risolverà" mi abbraccia

DUSAN
Dopo quelle parole che ha pronunciato bea la mia vita sembrava non avere più un senso, mi sveglio la mattina con affianco vanja, nonostante io abbia chiesto più volte di smetterla con questo teatrino.
Non l'ho sfiorata nemmeno un po' per rispetto della mia oramai ex ragazza, non riuscirei a concentrarmi se al posto di qualsiasi ragazza non ci sia lei.
Sto terribilmente male per quello che ho fatto, vanja può distruggermi in ogni momento e ne sono consapevole ma il rischio mi è sempre piaciuto.

BEATRICE
"bea mi stai ascoltando?" chiede andrea senza ottenere risposta, lo sento ovattato e piano piano vedo sempre peggio, la vista mi si offusca e da lì buio.

Sento solo andrea totalmente in panico che chiama prima mio fratello per avvertirlo di scendere in italia allarmato, poi l'ambulanza.

ANDREA
"bea mi stai ascoltando?" chiedo alla mora senza ottenere nessuna risposta, e strana.
Dopo pochi secondi è lì caduta sul divano priva di sensi, vado in panico cerco di mantenere un attimo la calma per chiamare federico sempre tenendo la mano alla mia migliore amica
"fede parti per torino ora" dico con voce tremante
"perché?" mi chiede dall'altra parte del telefono
"bea è svenuta, veloce sali su quel cazzo di aereo di merda" esclama e chiudo la chiamata nervoso, il cuore aumenta velocemente il battito, chiamo l'ambulanza.
Mentre aspetto che arrivino per portare bea all'ospedale, mi inizia a mancare il respiro, stringo la mano della ragazza per un minimo di supporto, poi mi ricordo che bea ha sempre delle pastiglie calmanti che prende per i suoi attacchi di panico e con la poca lucidità che mi rimane mi alzo e corro a prenderne una, dopo averla inghiottita dopo pochi secondi mi sono sentito sollevato, come se avessi un peso in meno sulla schiena, senza accorgermene però delle lacrime si fanno spazio sul mio viso.
Il suono dell'ambulanza mi fa risvegliare e subito vado ad aprire la porta ed entrano i medici
"ha preso pastiglie negli ultimi giorni?" chiedono
"sì i calmanti" dico e annuiscono
"quando ultimo pasto?" chiedono e cerco di ricordare
"l'altro ieri, era una fetta di torta" dico e annuiscono, di nuovo.

Dopo averla messa nella barella mi fanno entrare con lei in ambulanza, le stringo la mano non per dire a lei che andrà bene ma per convincere me.
Il tragitto è corto e mentre la portano in una stanza mi dicono di aspettare fuori, mi siedo in quella stanza, da solo aspettando che arrivino gli altri che ho avvisato per telefono.
Dopo un'ora arrivano india e fabio preoccupati più che mai, mi abbracciano e non riesco a non far unscire qualche lacrima, piano piano siamo quasi tutti in quella stanza ad attendere, kenan, weston, nico, pinso, e altri della squadra, quelli con cui ha legato di più.
Manca solo lui, non lo abbiamo avvisato non perché bea non lo vuole vedere ma perché dusan andrebbe in tilt totale.
Poi entrano anche lucia e federico, con le lacrime agli occhi, tutti ci abbracciamo per conforto, aspettando che il medico ci annunci che beatrice si sia risvegliata e stia bene.
Sono passate tante ore, ora mani ho perso il conto e ho avvisato dusan, non potevamo non dirglielo.
Dopo una buona mezz'ora arriva, entra nella sala di attesa serio più che mai con gli occhi bassi, federico gli corre incontro abbracciandolo e solo quando alza lo sguardo si possono notare i suoi occhi gonfi e rossi, segno che ha pianto.

DUSAN
"ei andre dimmi" chiedo al telefono
"bea e in ospedale da un po' di ore vieni" mi dice
"arrivo" cerco di mantenere la calma al telefono.
Chiudo la chiamata e tiro un urlo liberatorio, mi metto a sbattere i pugni sul letto con le lacrime che scendevano a raffica.
Non riesco ad accettarlo, mi continuo a buttare le colpe addosso so che è colpa mia, me lo sento, sono stato un coglione.
Mentre il mondo mi crollava addosso sono andato in ospedale, ho cercato di non far vedere quanto in realtà stessi male restando serio, la prima cosa che ho visto quando sono entrato e che erano tutti lì seduti con le faccine sconvolte e piene di tristezza, il primo a venirmi in contro e stato fede che mi ha abbracciato
"si sistemerà" mi ha sussurrato all'orecchio e ho annuito.

Passata un'ora buona in quella stanza finalmente è uscito un medico dalla stanza
"sta bene" dice e a tutti si fa strada sul volto un sorriso sincero
"potete entrare a vederla" dice e annuiamo
"per caso c'è un certo dusan?" chiede
"si sono io" dico alzandomi
"venga, le prime cose che ci ha detto sono state 'fate entrare dusan'" mi dice e sorrido, nonostante tutto mi ha pensato.

Entro con calma dentro la sala dove c'era beatrice, e mentre mi avvicinavo al lettino lei ha cercato di alzarsi
"no stai seduta dei riposare" le dico prendendole la mano e notò quanto sia dimagrita
"scusami" le dico dispiaciuto
"in che stanza siamo?" chiede ignorando le mie scuse
"9" pronuncio e fa un sorrisetto
"vedi dusan questo è il destino, siamo noi che in ogni circostanza siamo legati da un filo rosso che è stretto al nostro dito, non si spezzerà mai" mi dice e rimango stupito dalle sue parole
"siamo sempre noi, puoi sempre contare su di me" le dico baciandole la testa e sorride debolmente
"dusan io ti amo ma dobbiamo stare lontani, almeno per un po'" mi dice e annuisco, aveva ragione pure se nessuno dei due lo voleva ammettere
"hai ragione, sai sempre dove trovarmi, adesso faccio entrare gli altri, ti amo amore" le dico prima di lasciare la stanza con un sorrisetto e un peso che se ne andava.
Avevamo chiarito e mi bastava questo, tanto nel
bene o nel male ci ritroveremo, sempre.

Le lacrime per scrivere questo capitolo, non so se mi convince ma è troppo delicato per ricontrollarlo, non riuscirei.
Fatemi sapere se vi è piaciuto💜
vi ricordo che ho aperto il canale instagram passateci, https://www.instagram.com/chloe.rossi1 💜

para siempre/dusan vlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora