William attraversò l'intera ala del palazzo per raggiungere gli appartamenti della madre.
Non avrebbe mai mancato a quel loro incontro, perlomeno non se si trovava a palazzo.Aprì la porta e infilò la testa dentro. La situazione era sempre la stessa da dieci anni, quasi undici.
Dalla morte di suo padre, il re, sua madre non si era mai ripresa e passava tutte le sue giornate davanti alla finestra. Il suo sguardo, un tempo pieno di vita, era spento, chiuso in quel dolore che poteva conoscere solo lei.William e Penelope aveva fatto di tutto, provato di tutto, e alla fine si erano semplicemente rassegnati al fatto che la loro mamma non sarebbe più tornata. Ciò nonostante si prendevano cura di lei ogni giorno, in ogni momento.
-Eccomi, madre, perdonatemi per il ritardo. Philip continua a martellarmi per la storia del matrimonio.
Come prevedibile, sua Altezza la regina, non rispose, non c'è e cenno alcuno, non si mosse nemmeno per guardare negli occhi il suo primogenito.
William invece si mosse. Posò una mano sulla sua e con l'altra le accarezzò il viso.
-Come vi sentite oggi? Volete sapere che cosa assurda è capitata a me?
E iniziò a raccontare e raccontare. Anche se la regina non parlava e non mostrava segni di voler comunicare in alcun modo, il re sapeva che lei lo ascoltava tutte le volte, proprio come quando era bambino.
*
-Ma dove ti sei cacciata, Morgana? È almeno un'ora che ti sto aspettando!- la rimproverò bonoriamente Brigitte.
Era capo delle cameriere di palazzo, colei che le assegnava tutti i compiti e quel giorno non faceva eccezione.
-Scusami, scusami, ma...ehm...ecco ho avuto giusto un paio di imprevisti.
-Imprevisti, certo, non è che invece te ne sei stata con Muffin distesa sul prato a guardare il cielo fantasticando e non ti sei accorta del tempo che passava, signorina?
Morgana scosse la testa. In effetti, in principio, sarebbe dovuta andare proprio così, approfittando anche della rara giornata di sole ora che l'autunno era nel pieno.
-Giuro che stavolta sono in buona fede.
Brigitte le si avvicinò e le baciò la fronte.
Era la mamma che non aveva avuto, morta dandola alla luce, proprio come Kiki, la cuoca, loro erano la sua famiglia sia quando la nonna era ancora in vita e soprattutto dopo che anche lei aveva lasciato questo mondo.-Per questa volta ti perdono. Ora però vai, oggi sei assegnata agli appartamenti della regina.
Morgana strabuzzò gli occhi. Il motivo era semplice: la regina aveva già una sua cameriera personale che si occupava di tutto e anche una dama di compagnia.
-Io e perché?
-Margaret si è beccata l'influenza. Deve restare a riposo almeno per tre giorni.
-E non può sostituirla nessuno?
-Se ti fossi degnata di partecipare alla riunione di questa mattina avresti avuto voce in capitolo ma non avendolo fatto...
Morgana non voleva essere la cameriera responsabile della regina. Non per lei, figurarsi, la poveretta era sempre stata un angelo. Se la ricordava quando era bambina.
Una donna bella, buona ed elegante.
Il problema consisteva nel fatto che uno: la sua dama di compagnia era una vera stronza e due: i figli della regina erano un tantino petulanti ed esigenti quando si trattava della madre.
Cosa assai legittima e giusta ma non c'era giorno in cui Margaret, la cameriera di "fiducia" assegnata a lei, non si presentasse nelle cucine sfatta, disperata, avvilita, e non scoppiasse in mille lacrime.Questa volta Morgana era stata fregata.
-Ancora qui stai? Muoviti! Deve essere servito il pranzo.
-Ho capito, ho capito, ora vado. Mi chiedevo solo se per caso non ci avessi ripensato...ecco.
Brigitte trattenne un sorriso.
Amava quella piccola donna da sempre, nonostante il più delle volte la facesse ammattire.-Non ci ho ripensato. Congratulazioni, Morgana, per i prossimi tre giorni sarai la cameriera della regina.
Sai che fortuna!
*
Quando William la vide arrivare non si premurò affatto di contenere la sua sorpresa.
-Che fai tu qui?
-A occhio e croce, con questa divisa, un carrellino che spingo da tutto il palazzo, le cloche sopra, direi che ci sono tutte le carte in tavola per servire un ottimo pranzo, Vostra Altezza.
-E da quando lo servi tu? Margaret?
-La traditrice è malata.
-Ah.
-Eh già.
-Posso?
-Puoi.
Morgana si fece avanti nella grande stanza. Alla regina, dopo la morte del marito, era stata assegnata un'ala specifica del palazzo per lasciare al re privacy e controllo.
Ma quando le fu vicina e la guardò per la prima volta dopo quella disgrazia, a Morgana le si spezzò il cuore.
Della donna che aveva conosciuto non era rimasto niente.La regina era l'ombra di sé stessa.
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Il contratto: Un Amore...Reale
ChickLitAbbiamo un re che sfugge a un matrimonio combinato. Una cameriera che sta per diventare regina. Un patto. Bugie. Inganni. Amici folli e sconsiderati. Risate. E amore...un amore Reale.