William la vide arrivare. E subito proprio.
Era come se il suo stesso corpo avesse sviluppato una sorta di radar per lei. Solo per lei.
Non ebbe alcun dubbio sul chi fosse la piccola traditrice.
Oh ma si sarebbe vendicato eccome.Per un momento un sorriso divertito comparve sul suo viso cosa, questa, che non capitava molto spesso e nell'ultimo periodo era diventata addirittura una rarità.
-Will!
-Cassandra.
Il sovrano si prese qualche secondo per squadrarla bene. Non c'era dubbio alcuno che fosse molto bella: alta, longilinea, capelli lunghissimi, di un biondo tendente al platino sempre perfettamente acconciati.
Dovette, tuttavia, trattenersi dal ridere visto come si era conciata.-La cameriera nuova mi ha detto che volevi assolutamente vedermi per passare del tempo con me.
Ah sì? Aveva detto proprio così il folletto nano?
-E quindi...eccomi.
Ma che pensava che per uscire a cavallo bisognasse essere vestiti come un apicoltore? Dove diavolo aveva trovato quella tuta orrenda?
-Sì ehm...ma la cameriera ti ha detto solo questo?
-Sì perché?
-Ma come? Io l'avevo rimandata a dirti che era tutto annullato. È insorto un problema purtroppo, questioni politiche delicatissime.
-Oh ma che peccato...
-Non dirlo a me, Cassie.- disse usando un vezzeggiativo che certamente, a giudicare dal modo in cui lo guardava, aveva gradito -Purtroppo non posso proprio esimermi.
-Lo capisco, William, anche se continuo a sostenere che lavori troppo. Certo, se ti decidessi a prendere moglie...
Se mi decidessi a prendere moglie, e in ogni caso non saresti tu, non cambierebbe una cippa lippa dal momento che mi inventando tutto.
-Eh già. Chi può dire quando accadrà?
Cassandra gli sorrise ancora e si avvicinò a lui. Gli sfiorò il petto con le mani e con le unghia smaltate di rosso giocherellò con i bottoni della sua camicia.
-Non lo senti anche tu questo odore di thè?
Certo che lo sentiva, aveva fatto appena in tempo a cambiarsi la camicia.
-No. Adesso devo proprio andare.
-Sarà per un'altra volta?
Naturalmente! Pensò il re, magari quando pioverà fuoco e i maiali parleranno.
-Ovvio.
Si allontanò con un obiettivo ben definito e chiaro nella testa: trovare il folletto nano e fargliela pagare per aver osato tradirlo.
E la trovò. Eccome se la trovò. Ci volle un po' di tempo e l'aiuto di Brigitte, a capo delle cameriere, che oltretutto gli confermò che dall'indomani Margaret sarebbe tornata a lavoro essendosi ripresa prima del previsto.
Notizia stupenda, quella, o forse no?Fu la stessa Brigitte, comunque, a confermargli che la ragazza si trovava negli appartamenti della regina. E lui non esitò a raggiungerla.
-Io adoro le farfalle e tutto quello che ha a che fare con loro, sapete? Mia nonna, che lavorava anche lei qui, mi raccontava sempre un sacco di storie.
Così la trovò William. Seduta sul tappeto, nel salottino, con sua madre proprio di fronte.
E per la prima volta dopo tantissimo tempo non aveva il viso rivolto verso l'ampia finestra.
La ragazza se ne stava a pancia in giù, le gambe alzate e i piedi nudi incrociati. Era scalza, i capelli adesso erano lasciati sciolti e una cascata ricci neri scivolava lungo le spalle esili.
Il re dovette ammettere di non aver mai visto niente di più bello.Morgana si accorse di lui e scattò a sedere.
-Già di ritorno, Vostra Altezza?
-Che spiritosa, spiritosa e traditrice.
-Pensavo mi aveste mandato un messaggio subliminale, sapete? Il vostro appuntamento con la vostra fidanzata non è andato bene, forse?
-Non è la mia fidanzata!- ringhiò William ma cambiò subito atteggiamento quando si avvicinò alla madre e le baciò la fronte.
A Morgana quella scena sciolse il cuore.
-Sei in debito con me.
-Io?
-Sì, tu. Potrei farti rinchiudere nelle segrete per oltraggio al re.
-Veramente?! Sapete, io ho sempre desiderato visitarle, Marcel, lo stalliere, me ne parla fin da quando ero bambina. Solo che le guardie all'ingresso sono terribili. Terribilmente sveglie.
-Se così non fosse non lavorebbero per me.
-In effetti...
-Che stai facendo qui?
Morgana lo guardò e un po' si sentì in imbarazzo.
-Non volevo fare niente di male. Giuro.
-Ammorbare mia madre con la vostra parlantina potrebbe essere considerato fare qualcosa di male.
A quel punto lei si alzò in piedi e lo raggiunse. Anche stavolta il re dovette trattenere una risata, le arrivava poco sopra la vita.
-Siete maleducato, sapete? Nessuno si è mai lamentato prima.
-Non hai detto tu che non fanno che ripeterti che parli troppo?
A quel punto lo sguardo della ragazza sembrò rattristirsi.
-Solamente perché hanno orecchie per udire e non un cuore per ascoltare.
Fu il cuore di William ad arrancare ora.
-Margaret torna a lavoro domani. Contenta?- aggiunse poi per cambiare discorso.
-Oh be' per me fa lo stesso.
-Tanto meglio perché domani passerai tutta la giornata con me. Alle stalle. Ho proprio bisogno di due braccia forti.
Morgana si guardò le braccia.
-E le mie sarebbero forti?
-Ovvio. Vuoi anche discutere un mio ordine diretto?
-Vi volete vendicare, vero?
Il re sorrise.
-Chi può dirlo...domani all'alba. Ti aspetto.
-Alba, alba?
-Ne conosci un'altra?
-No, ho capito.
-Brava, folletto.
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Il contratto: Un Amore...Reale
ChickLitAbbiamo un re che sfugge a un matrimonio combinato. Una cameriera che sta per diventare regina. Un patto. Bugie. Inganni. Amici folli e sconsiderati. Risate. E amore...un amore Reale.