-Ops.
William fulminò Morgana con lo sguardo.
-Avete ragione a guardarmi come se vi avessi ammazzato il gatto...avete un gatto?
Il sovrano chiuse gli occhi e fece dei profondi respiri. Penelope aveva provato a insegnargli quelle cose un po' strane di respirazione per calmare le brutte sensazioni, diceva lei. Se non sbagliava avevano a che fare con il prana... prana e qualcosa. Era un vero peccato che William non avesse ascoltato una sola parola di quanto la sorella gli diceva perché giusto in questo preciso momento gli sarebbe stata molto utile.
Quella ragazza/cameriera non era solo un disastro era proprio un terremoto.
-A mia discolpa vorrei farvi notare che voi siete il re e in quanto tale dovreste girare con qualcuno che strombazza qualche strumento per annunciarvi.
E più la guardava, più la udiva uscirsene con quelle sciocchezze e assurdità più gli faceva venire voglia di tirarle il collo.
-Secondo te io dovrei girare per i corridoi del mio palazzo con un tizio con la tromba in mano pronto a suonarla ogni volta giro l'angolo?
-Siete il re, mi sembra il minimo.
-E non ti è passato per la mente che ogni tanto potrebbe piacermi passare inosservato?
-Davvero?
-Sì!
-Ma i re non passano inosservati.
-Appunto!
Morgana sospirò. Il sovrano? Idem.
-Ascoltate, altezza, visto che ci siamo, che il danno è stato fatto, che la colpa è visibilmente vostra per non essere stato annunciati dal tizio che dovrebbe suonare la tromba, non è che potreste mettere una buona parola con le dame che ora, in questo preciso istante, stanno aspettando che il thè venga servito negli appartamenti di vostra madre?
William sorvolò affatto convinto sulla prima parte del suo blaterare preferendo soffermarsi sulla prima.
-Quali dame?
-Adelaide e la vostra fidanzata.
-Cassandra è di nuovo qui?
-Sì, altezza, ma il punto è...
-Non è la mia fidanzata. Questo è il punto.
-Davvero? Siete sicuro?
Lui la guardò come se se la volesse mangiare proprio.
-Vuoi che non conosca questo dettaglio della mia vita privata?
-No, per carità, suppongo che sia così.
-Ecco, appunto.
-Ma lei lo sa?
-Lei chi?
-La signorina Cassandra è a conoscenza della vostra rottura?
-Tu che dici?
-Onestamente, sire, direi di no.
William chiuse gli occhi ancora una volta. Quando li riaprì sperò di non trovarsela ancora davanti. E invece era ancora qui. Un piccolo folletto nano, con i ricci raccolti che non stavano fermi neanche per sogno, quegli occhietti da gattina, e il fisico minuto ma certamente più formoso di quello di Margaret, dal momento che la divisa le stava su a stento e denotava le curve ai punti giusti.
-Allora?
-Cosa?
-Lo farete?
-Fare che?
-Ma avete ascoltato quello che ho detto almeno?
-No, a essere sincero. Parli troppo, te l'hanno mai detto?
-Di continuo, altezza.
-E più della metà di quello che dici non ha senso.
-Anche questo mi è stato fatto notare diverse volte, sì.
Il re si guardò attorno con fare circospetto.
-Io non posso proprio aiutarti, comunque. Cassandra non deve vedermi.
-Ah be' ci sono un mucchio di stanze in cui nascondervi. Non preoccupatevi, altezza io non dirò una parola. Se posso, vi consiglierei di andare in un posto dove alla vostra gentile ex fidanzata non venga in mente di trovarvi. Le stalle, per esempio.
-Le stalle?
-Le stalle, sì. Secondo voi potrebbe mai sporcare le sue preziose e regali scarpe?
-In effetti. Mi sa che questa è l'unica cosa giusta che hai detto oggi.
-Troppo buono, sire.
*
-Ma dove sei andata a prenderlo questo thè? In india?
Morgana sorrise, facendo buon viso a cattivo gioco.
Il re era stato un vero prepotente e maleducato a non aiutarla.
-Chiedo scusa, è solo che ho dovuto fermarmi un attimo a conferire con Sua Altezza.
-William?
-Proprio così, signorina. Mi ha fermata chiedendomi se foste arrivata e io gliel'ho confermato. Mi ha detto di riferirle di raggiungerlo nelle stalle. Vorrebbe passare un po' di tempo con lei, e passeggiare con i gli stupendi esemplari equini per le terre attorno al castello.
Il viso di Cassandra si illuminò.
-Davvero? Oh mio dio, corro subito!
-Perdonatemi dunque se non ho potuto portare il thè ma capirete che ho ritenuto più importante venire a cercarla.
-Oh ma certo! Che cara, ragazza! Grazie infinite.
Morgana sorrise soddisfatta.
Buon divertimento, altezza.
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Il contratto: Un Amore...Reale
ChickLitAbbiamo un re che sfugge a un matrimonio combinato. Una cameriera che sta per diventare regina. Un patto. Bugie. Inganni. Amici folli e sconsiderati. Risate. E amore...un amore Reale.