Trascina, Oltre la Tua Morte

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Oh amico mio, caduto come foglia
nel vento d'un autunno mesto e lento,
t'eri compagno, eppur fuggì l'orgoglio
di tenermi a te stretto, quel lamento.

Ora che sei polvere, solo e franto,
io cammino più saldo nel mattino;
la morte tua risuona nel mio canto,
e vivo, per quel brivido divino.

Non è la gioia che mi tiene il passo,
non è il sereno che mi rende forte;
ma è il pensiero tuo che spezza il sasso
e mi trascina oltre la tua morte.

La tua assenza mi grava come piuma,
un peso lieve, triste e penetrante;
mi dona forza e brucia come schiuma
di mare, eterna onda travolgente.

Di te, amico, resta solo il pianto,
eppur quel pianto è fiamma nel mio petto;
cammino e canto, e sento in me l'incanto
d'un sole nuovo, d'un futuro eletto.

Tu sei cenere, ma io respiro il mondo,
io sento il vento come mai sentito;
la vita m'avvolge, il cuore è profondo
nel vuoto tuo, che d'amore è trafitto.

Ombra e luce convivono nel cuore,
la tua mancanza è spada e mano amica;
la morte t'ha rubato il suo valore,
ma a me rimane il fuoco che l'intrica.

Cammino e ogni passo è un pugno sordo,
un colpo che la terra fredda serra;
eppur mi pare dolce questo accordo
tra il cielo e il vuoto che ti chiude a terra.

Ti penso e il cuore trema come stelo
d'erba piegata al vento della sorte;
io vivo, e tu riposi sotto il cielo,
e la mia vita trova in te la morte.

Nel dolore mi scopro ardente e forte,
la tua memoria è spinta, è resistenza;
la vita, a volte, nasce dalla morte,
e il mio canto ha radici nella tua assenza.

La terra che ti stringe ora è mia,
io calco su quel suolo, e mi sostengo;
ogni mia ruga, ogni tristezza mia,
è il dono tuo, è ciò che più comprendo.

Oh caro amico, caduto in silenzio,
sei voce muta che l'anima preme;
non v'è piacere, eppur nel tuo silenzio
sento che vivo, sento più il mio bene.

Così scorre la vita e sento sangue
pulsar nelle mie vene come fiume;
tra te e me un abisso, eppur non langue
la voce tua, che dentro me s'assume.

Oh amico mio, perduto, ma presente,
tu mi dai forza d'essere più saldo;
la tua memoria è dolce e prepotente,
mi tiene in piedi, come muro saldo.

Non è il conforto, non è il pianto pio
a darmi pace; è la tua dipartita
che mi scolpisce e mi rinnova il fio
di vivere la vita mai tradita.

Un tempo eri sorriso, luce e gioco,
e ora che sei cenere nel cuore
io trovo in te quel morso forte e fioco
d'esser vivo, d'avere in te valore.

Sei cenere, eppur nella mia carne
sento il tuo nome e lo respiro forte;
è l'eco della vita che mi sferra
sopra la morte tua, l'unica sorte.

Oh caro amico, da quell'ombra eterna
tu sei per me come radice in cielo,
e io cammino tra la vita e il nulla,
portando in cuore il tuo lieve anelo.

Così m'affido al vento, alla corrente,
con passo saldo, con lo sguardo chiaro;
tu sei assente, eppur rimani in mente,
mi fai compagno come mai t'avaro.

Nel lutto mio trovo la mia tempesta,
nel dolore s'annida la speranza;
tu sei perduto, ma la tua scommessa
m'accende il cuore, non lascia mai stanza.

Oh amico mio, sento l'ombra e il sole
dividersi nel petto come fiumi;
la morte tua risuona in me parole
che fanno il cuore pulsare d'ardumi.

In te trovo la forza, in te il dolore,
e vivo come mai vissi da solo;
tu sei per me quella tenace fiamma
che scava il fondo e mai spegne il volo.

Ora ch'io vivo e tu sei cenere,
tra noi un legame saldo eppur fluente;
tu t'addormenti, io sento il palpito
di quest'assenza forte, iridescente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 days ago ⏰

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