Lottare o Arrendersi?

1 1 1
                                    

Questa fu la mia seconda poesia, scritta durante il quarto anno di scuola superiore dopo il ricevimento di un pessimo voto nella materia che più adoravo e la demoralizzazione da parte della professoressa. Quelle parole mi tormentarono in testa per una settimana e poi una sera mentre non avevo voglia di fare niente e stavo sdraiato sul letto rannicchiato per la tristezza e l'odio verso i miei stessi tesori letterari avvertì di nuovo quell'istinto di un paio di settimane prima e recatomi al computer lo accesi e nel foglio word iniziai a scrivere le parole che mi passavano davanti agli occhi senza neanche guardare la tastiera. 

Vado contro ideali e dittatture,

per la libertà che odia le strutture. 

Desiderio di molti avere gioia, 

per i figli volere di vita in armonia.

La penna sulla carta macchia la trama,

il foglio di vedere il futuro brama.

Ammiro dopo anni di solitudine,

coloro che ci lottano d'abitudine.

Ordini e compiti son spediti,

ma ordini brutti andran esauditi.

La montagna sprona l'orizzonte,

dove il mare incalza la perfezione.

In città il fumo innesca la fonte,

che spegne dolce sensazione.

Vita, verità e bellezza son morte,

dove ora l'oscurità nei cuori è forte. 

Tristezza ammazza sentimenti,

per l'avanzo dei bisogni di cui ti penti. 

La città calda e azzurra era,

dove ora sorge fredda e grigia come la galera.

Non mentiamo come gli altri fanno,

perché all'inferno loro manderanno.

Come avanzi buttati nel lurido sporco, 

laddove la vita è nera come la tana d'un orco. 

Tutti all'unisono pensano una cosa, 

dove trovare la risorsa considerata gloriosa. 

Ma c'è nel cuore loro il sentimento, 

che la disperazione uccide in un momento.

Lottare ancora o arrendersi, questo di pongono,

basta questo dilemma per dargli ciò che vogliono. 

Parlare di coloro che il male hanno dentro,

è come andare al rosso della freccia nel centro. 

Non dubbi, amare il prossimo nostro è impartito,

ora il nostro odiato solamente è il rito.

Odio i superiori che di carne hanno i valori, 

dove gli schiavi dominano con orrori.

Varranno meno quando il tesoro da loro creato, 

sul muro sacro sarà presto radiato. 

A quel punto i deboli avranno libertà vera, 

l'avidità è la superbia saranno nella vecchia era. 





Parole di QualcunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora