"tutti sapete mio nome. Jimin. Ma non sapete mio cognome. E park. Si sono unico figlio del imprenditore sciwon park. Dopo di me mamma non potete avere più la gravidanza. Crescevo bene, viziato e coccolato dai miei. Al età di 15 anni mi innamorai di un ragazzo con amore adolescenziale, li capi che mi interessano ragazzi non ragazze, quando ebbi la sicurezza ai miei 17 anni parlai con miei. Loro non accettarono la mia sessualità , mio padre mi riempiva di parole brutte, la mamma lo appoggiava.
Stanco di tutto ciò scapai da casa compimento dei 18 anni. Arrivammo a seuol. La vita nella grande città non era facile , per fortuna avevo insieme a me sostegno del mio cugino. Cominciamo lavorare nel settore della pulizia, affittiamo una piccola casa, io andavo ballare, stavamo bene. Finche un giorno su luogo del lavoro non incontrai un uomo. Un uomo sposato . ( Jimin si asciugo le lacrime) Era bello , persi la testa in un attimo, quella notte gli donai la mia innocenza , matina dopo mi lascio un bigliettino e soldi. Strappai bigliettino e lasciai soldi su tavolo.
Sono stata male per due lungi mesi, non mangiavo, non mi curavo più, taehyung mio cugino fece di tutto per aiutarmi ad uscirne , pian piano stavo riuscendo finché in una festa non lo incontrai di nuovo. Lui mi acerchio , mi sedusse ed io cadi di nuovo ai svoi piedi, lo amavo non potevo farci niente. Questa volta però era diverso , anche lui diceva di amarmi, cominciamo frequentarci da quella sera , lui stava divorziando dalla moglie, compro la casa per noi. Eravamo felici .Finche un giorno andando da lui ( stava piangendo) senti la moglie dire che era incinta. Mio cuore si fermo in quel istante. Corsi via dopo aver avuto conferma della gravidanza. Arrivai a casa, mi misi nel letto.
Per giorni non parlai con nessuno, non vidi nessuno. Poi raccontai tutto a mio cugino . Passarono due settimane e io stavo ancora peggio di prima, dolore , sofferenza, umiliazione era tanto, avevo una rabbia dentro di me. Non mangiavo . Così dopo una litigata furente mio cugino butto la mia roba fuori di casa ordinandomi di andare via. Non volevo ma mi intimidì. Così fecci.
Ma non andai lontano. Mi sedetti su vialetto di casa davanti tutta la mia roba sparsa per strada. Non so perché la mia attenzione fu attirato da un rasoio. Così lo presi fra le mie mani.
Pensai che la mia vita non aveva nessuno senso ormai, ripudiato dai genitori perché ero gay, tradito dal fidanzato , abbandonato dal amico , senza un lavoro è senza una casa.Mi ricordo soltanto dolore , bruciore dei polsi, sangue rosso che esce dalle ferite e poi buio.
Mi risvegliai in ospedale , c'erano miei genitori con me. Mio padre pianse disperato. Decisero di portarmi qui .Ieri perdonai mio cugino, non mi fido di lui ancora ma ho perdonato, ho perdonato anche mio padre . Per questo ho deciso di andare al matrimonio di mio amico hobby messe prossimo. Devo chiudere questa storia per cominciare una nuova in pace. Adesso ho un scopo, un progetto, cambiare la mia vita in meglio, voglio stare bene , voglio vivere la mia vita. Vi ringrazio tutti per avermi ascoltato . Grazie."
Ci fu un botto di applausi.
" Sono contento che ti sei aperto jimin. Sono felice."
" Grazie capo."
" Jiminnie ! Fratello voi che ti accompagni al matrimonio?"
Jimin scosse la testa.
" No. No jaemin. Voglio affrontare le cose da solo, devo farcela , per me è per te, anche per la piccola che porti in grembo, voglio essere per lei un zio su qui contare."
" Ti voglio bene jiminnie. "
" Anche io te ne voglio jeon jaemin."