Capitolo-13 Pigiama party a casa Forks

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Mi scuso per il capitolo corto e per la lunga attesa ma sono stata in vacanza una settimana o qualcosa di più quindi non ho avuto tempo per pubblicare la storia. E niente, spero che il capitolo vi piaccia.

Il letto è ricoperto di cuscini bianchi e rosa, sembra la camera di barbie :Allora ragazze, che facciamo?-chiedo alle ragazze intorno a me :Parliamo della tua situazione con Christian-urla, Summer dandomi un cuscino in testa :Non c'è niente da dire-rido, per le piume che fuoriescono dal cuscino :Abbiamo saputo che l'altro pomeriggio sei andata da lui, che avete fatto?-dice Hanna maliziosa :Ma niente, scema-dico, buttandogli addosso un cuscino color champagne che era sotto di me pochi istanti prima :io non ci credo, si vede da come ti guarda che non è solo amicizia-dice Summer :sono una ragazza come gli altri, lui mi vede come un trofeo che deve collezionare sulla mensa dei trofei-dico con un tono d'amarezza :Hai ragione-dice Emily che è appena entrata con un vassoio in mano. Indossa una camicia da notte più grande di tre taglie,con quattro bicchieri di succo, quattro panini e una ciotola con all'interno i pop corn, posiamo tutto a terra e ci sediamo tutte in cerchio come un gruppo di streghe matricole. Emily propone tre film da vedere :Titanic, le pagine della nostra vita o Cinquanta sfumature di grigio- alla fine scegliamo l'ultimo, in ansia di vedere Mr. Gray alle prese con il frustino d'oro. A mezzanotte tutti dormono, il soffitto bianco sembra rimanere lì nonostante, le mie continue occhiate non mi è ancora crollato sulla testa.

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Mi alzo dal letto cercando di non far rumore e mi siedo vicino alla finestra, il cielo oscuro è pieno di stelle, la brezza fredda di novembre mi drizza i sottili peli che ho sulle braccia, come un lampo qualcuno sfreccia nella camera di Emily affianco a me: Che ci fai qui?-chiedo, avvicinando le gambe al petto, è talmente vicino che riesco a sentire il suo respiro sul collo :Ero in fuga e ho visto che non riuscivi a dormire, sono venuto qui a farti compagnia- :Da chi eri in fuga?- :è una lunga storia- dice, ancora con il fiatone :Come vuoi- dico, continuando a vedere le stelle fuori dalla finestra :Cosa stai guardando?- :le stelle, sono così luminose e mi ricordano mio padre- i ricordi riaffiorano nella mia mente e cerco di scacciarli :Ti manca tanto?- :avevo 14 anni quando mi hanno dato la notizia, da quel giorno la mia vita non fu più la stessa- esclamo, asciugandomi una lacrima che mi era gocciolata sulla guancia. Si sistema vicino a me e mi abbraccia, riesco a percepire gli addominali sotto la sua ''tuta'' blu :Sai, quando io ho perso mio padre, ero distrutto, distruggevo ogni cosa che c'era attorno a me, ma poi alcune persone mi hanno fatto capire che la vita continua ed io grazie ai miei amici sono andato avanti- mi confessa, è la prima volta che abbiamo una conversazione così vicina, di solito ci fermiamo alle conversazioni non sul personale. Gli sorrido e poggio la testa sulla sua spalla :Vorrei conoscerti meglio- :Te l'ho detto, se sapessi chi sono non mi parleresti più- dice, allontanandosi da me :questo lascialo decidere a me- dico, avvicinandomi ancora di più. Poso la mia mano sulla sua guancia avvicinandosi all'estremità della maschera di cuoio :Non farlo- quasi supplica, lo zittisco, la maschera è quasi inesistente sul suo viso, quando qualcuno mi chiama. Summer :Alex, che stai facendo?- dice, con la voce impastata dal sonno :stavo solamente-dico, voltandomi verso l'uomo mascherato accanto a me. è sparito. Non c'è più.  :pensando- finisco la frase. Mi sistemo sul letto chiudendo gli occhi cercando di trovare il sonno, ragazzo mascherato chi sei? Che segreto nascondi?

fire burns inside meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora