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quando finirono le ore di assemblea
arrivò il prof di educazione fisica che portò la mia classe in palestra.

"dato che vi ritenete così bravi, vediamo come ve la cavate contro la 5B"
cazzo, la classe di francesco.
alzai il sopracciglio per far capire a sofia l'imbarazzo che provavo, e lei iniziò a ridere.

"prof, ma dobbiamo per forza?"
dissi proprio mentre entrava l'altra 5 in palestra, che figura di merda!
sicuramente mi avevano sentita, tanto che francesco rise guardandomi.

il prof decise di farci riscaldare facendoci palleggiare con la palla da basket, ma ognuno per i fatti propri.
e questo fu l'unico problema.
avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse perché sono sempre stata negata col basket e coi palleggi

"ti serve aiuto?"
francesco notò subito la mia difficoltà, tanto che a questa sua proposta annuii.
"vieni qua.. devi fare questo movimento con le mani e poi lanciare piegando leggermente le gambe"
mi sentivo ignorante dato che non capii niente, ma semplicemente perché è sempre stata una cosa che ho fatto controvoglia.

"mettici un po' di voglia dai, facciamo che io e te ci riscaldiamo insieme così magari non ti annoi, ci stai?"
"ma non dovresti aiutare la tua amica?"
chiesi guardando flavia, la ragazza con cui parlava quella mattina, che si trovava dall'altro lato del campo.
guardò nella mia stessa direzione e sorrise.

"la aiuterò dopo"
"ah si? ma vai ora, no?"
roteò gli occhi e mi lanciò la palla addosso solo per farmi innervosire di più.

dopo un paio di minuti di riscaldamento, il prof decise di formare le squadre, ma essendo stanca decisi di sedermi nelle sedie vicino al campo.

"te ne vai e mi lasci da solo?"
mi disse francesco prendendomi dal braccio.
"c'è la tua amica là"
la indicai con l'indice.
"lei ti farà compagnia"
continuai sorridendogli in faccia.
"che fastidio ti da?"
sbuffò.
"nessuno, per carità"
alzai le mani e mi sedetti comoda nelle sedie.

dopo la partita, purtroppo, le classi si divisero
ma prima francesco pensò a salutarmi.

"ciao persona a cui da fastidio qualsiasi essere mi si avvicini"
un soprannome più lungo di questo non esiste, però mi descrive benissimo anche se delle persone che gli si avvicinano, sinceramente, non sono gelosa, perché dovrei?

"non è affatto così"
ribattei roteando gli occhi.
"voi due, andate subito in classe"
ad interromperci fu il prof che ci rimproverò e ci fece andare ognuno nelle proprie classi.

mentre passavo per il corridoio, però, un manifesto attirò la mia attenzione;
parlava di teatro, a quanto pare bisognava recitare la tragedia di romeo e giulietta
ma ambientata ai giorni d'oggi.
perché no?

dopo aver ricavato più informazioni dalla prof, andai ad iscrivermi.
l'unico problema fu che iniziava proprio quel pomeriggio e quindi molti dei miei impegni dovevo rimandarli.

𝒯𝒾 𝒽ℴ 𝒿𝓃 𝓉ℯ𝓈𝓉𝒶 𝒸ℴ𝓂ℯ 𝓊𝓃 𝒹ℯ𝒷𝒾𝓉ℴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora