"gaia"
mannaggia a lui, mi aveva fatto prendere uno spavento.. era mio fratello.
"alessio porca puttana, sei coglione o cosa?"
domandai retoricamente accendendo il flash del mio telefono."ma quello era tony boy?"
ma davvero mi aveva fatta spaventare per questa stupida domanda? ma tutto apposto?
e poi dove e come l'aveva visto?
"si, ma dove l'hai visto?"
"emh.. ero dietro la tenda a farmi gli affari miei, assolutamente eh.. e ho visto questa macchina lasciarti qui davanti e quando ho guardato meglio ho notato chi ci fosse dentro"
che falso.sospirai annuendo e poi gli consigliai di andare a letto essendo, ripeto nuovamente, tardi.
ma prima di andarci anche io, pensai a fare lo zaino e prepararmi per andare a dormire.la mattina seguente*
mi svegliai col sole che penetrava dalla finestra che la sera prima dimenticai di chiudere.
staccai la prima sveglia che suonò ed andai subito a prepararmi per un altro giorno stancante di scuola.indossai una maglietta beige con la pancia di fuori, abbinata ad un jeans a zampa bianco.
ebbi il tempo di lavare, invece, anche i capelli infatti poi proseguii facendo una piastra, dopo averli asciugati.dopo aver messo un po' di mascara ed essermi spruzzata metà boccetta di profumo, corsi a casa di tony.
sicuramente vi chiederete perché, giusto?
semplicemente il pomeriggio prima ero andata a casa sua con essa e, per non guidare di sera, la lasciai là promettendo di prenderla il giorno dopo poiché la distanza da casa mia a quella del mio amico è pochissima.quando io misi in moto, tony ancora era nel bel mezzo dei sogni, immaginate un po'..
mi diressi a scuola con molta calma, tanto erano ancora le 7:35, nessuna fretta.parcheggiai fuori dalla scuola e subito andai nei parcheggi dove c'erano alcuni del gruppo.
"gaiettaaa"
mi corse incontro sofia, come se non ci vedessimo da una vita.
"così presto?"
chiese nerissima sbalordito, e sinceramente non gli do torto."cosa vorresti dire alla mia donna?"
prese le mie difese sofia, e così iniziarono a litigare scherzosamente mentre io mi avvicinai al solito silenzioso: francesco."si saluta, sai?"
dissi ormai con le palle piene di questa storia.
"nervosa oggi?"
lo intuii sicuramente dal mio tono.
"un pochino, ma solo perché non mi capacito di questo comportamento strano"
"nonché?"
"perché quando siamo soli sembri un'altra persona?"
"perché siamo soli, è ovvio"
lo guardai male, cosa intendeva dire?"non ho capito, non ti seguo"
"quando siamo in compagnia è normale che mi dedico più a loro che a te, ma è anche normale che quando siamo da soli, io e te, penso più a te che a qualsiasi altro"
lo guardai senza dire niente, alla fine aveva senso il discorso.
che manipolatore.fece spallucce e questo gesto mi fece ridacchiare perché l'ha fatto per intendere "vedi, ha senso", tanto che gli tirai una spinta che lui ricambiò.
passai il tempo a parlare con sofia e quando arrivò tony entrammo tutti dentro.
ci dividemmo, però, al suono della campanella.passai tutte le ore, compresa la ricreazione, in classe e non sono per quale motivo
so solo che ero abbastanza nervosa.
all'uscita non aspettai nessuno, andai direttamente al teatro con quasi un'ora di anticipo.mangiai lì dentro da sola, c'era solo il regista e i signori che sistemavano il palco.
a disturbare il mio pranzo tranquillo ma allo stesso tempo tormentato da pensieri, fu una voce che provenne da dietro.
"che fai qua da sola a quest'ora?"
era giuseppe.
"niente, volevo stare da sola"
"sei nervosa?"
"si"
"è successo qualcosa?"
"no"
"va bene scusa, allora ti lascio stare"
e menomale.
che avevo? bohspazio autrice
oggi giornata no a quanto pare, ma chissà se più avanti si riprenderà o scoprirà il motivo per cui lo è🤷🏻♀️ in ogni caso, niente di preoccupante.
se vi sta piacendo
al prossimo🩷
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𝒯𝒾 𝒽ℴ 𝒿𝓃 𝓉ℯ𝓈𝓉𝒶 𝒸ℴ𝓂ℯ 𝓊𝓃 𝒹ℯ𝒷𝒾𝓉ℴ
Romancela storia parla di una ragazza di nome Gaia che si trova allo scienze applicate, esattamente al quinto anno. la sua scuola, però, viene frequentata da un ragazzo, un certo francesco stasi, ma a quanto pare non tutto filava liscio come tra due person...