Blake
<<Tienile le gambe alzate, in modo da agevolare l'arrivo di sangue al cervello, io nel frattempo le preparo dell'acqua e zucchero.>> mi ordina Noah.
Io sono il secondo di 4 figli, che sin da quando nostra madre è morta, ha dovuto badare questa banda di scapestrati. Se prima, grazie a mio padre, avevamo la possibilità economica di vivere in una casa come si deve, adesso l'unico modo per sopravvivere è quello di abitare in questa catapecchia, mantenendola con i soldi che ci procuriamo illegalmente. A Jasmine non sta affatto bene ciò, ed oggi ci ha dato la prova concreta. Ma dalla morte inaspettata di nostro padre questo è l'unico modo per sopravvivere in questo quartiere. Passato qualche minuto finalmente Jas si sveglia ed è li che Noah le passa il bicchiere di acqua e zucchero, che le fa riprendere coscienza all'istante. Come al solito siamo in ritardo, ed è solo il primo giorno d'altronde. Io e mio fratello Noah, siamo diventati gli studenti con più assenze nella storia della scuola. Questa è stata la motivazione delle nostre due bocciature, non so come facciano ancora a sopportarci lì dentro. Poi abbiamo l'incredibile capacità di ottenere insufficienze in quasi tutte le materie. Avevamo deciso di ritirarci, ma Jas non ne vuole sapere di questa storia. Crede che un giorno vivremo tutti insieme in una casa felice di un quartiere felice, tutti quanti con un lavoro e un diploma. D'altronde, siamo sempre stati noi quattro contro il mondo intero, a combattere contro il dolore della perdita di nostra madre, ma soprattutto a combattere contro l'indifferenza e la totale noncuranza di nostro padre verso nostra sorella. Io ho sempre amato mio padre, gli ho sempre voluto bene, ed odio quell'essere per averlo ucciso, ma da un lato odio anche mio padre, perché non credo alla sua non responsabilità di quei lividi che Jasmine ha sempre cercato di nasconderci, non ho mai, e dico mai creduto alla sua innocuità.
