Capitolo 28

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"Jimin cosa c'è?, è da giorni che mi ignori e adesso sbuchi all'improvviso facendo strane supposizioni" il biondo brontola guardando il suo amico davanti a sè.

L'improvvisa compostezza, la voce decisa e l'attenzione alle parole da utilizzare, kim sta cercando di non farmi sentire sbagliato, prende le mie difese comprendendo il mio disagio riguardo a quella situazione in cui ci siamo ritrovati ad essere interrotti.

Eppure non riesco ad esserne completamente pentito di ciò che ho fatto, mi spaventa solo il fatto di poter iniziare a provare qualcosa nei confronti di un ragazzo, soprattutto se il ragazzo è Kim Taehyung.

Posso sembrare omofobo, i miei atteggiamenti lo possono far sembrare, ma non è così. In questa scuola tanti alunni sono gay e si sa, le ragazze sono ben poche e apparte qualche coppietta già formata gli altri sono soli, io sono uno dei soli, ma per mia scelta.

Non sto distante da tutti perché sono omofobo, semplicemente mi piace avere i miei spazi, i miei momenti, mi piace la tranquillità.

Le persone di per sé non mi piacciono, quelle amano il gossip, godono delle ingiustizie altrui e sentono questa costante necessità di etichettarti in ogni modo con il solo scopo di convincerti di cose di cui in realtà sono solo convinti loro stessi.

Kim è diverso invece, la consapevolezza si star iniziando a provare qualcosa nei suoi confronti e quel qualcosa non so cosa sia in realtà.
Resta comunque il fatto che si tratta di un ragazzo che mi intriga e su questo non c'è alcun dubbio.

L'avevo sottovalutato forse un po' troppo ma chiunque al posto mio l'avrebbe fatto.
Non è normale essere perseguitato per due anni da una persona che non smette costantemente di ricordarti quanto tu sia effettivamente bello e attraente, sono consapevole del mio fascino, io stesso mi piaccio e non lo nego.

Il mio vero fastidio era dipeso dal fatto che tutti hanno iniziato a darmi attenzioni solo quando sono stato selezionato per le olimpiadi coreane e sono tornato a scuola con in mano una enorme coppa d'oro di atleta al primo posto.

Anche se a corto di intelligenza in fin dei conti si tratta di una brava persona, terribilmente negato negli sport ma con la testa giusta. La testa di un'atleta, non si arrende mai e se fallisce ritenta fino a quando non arriva al raggiungimento del suo obbiettivo.

Ora che i suoi sentimenti nei miei confronti sono svaniti resto felice del fatto di vederlo comunque presente per me nonostante tutto il veleno e le cattive cose che gli sputo in faccia.
Questo avvicinamento mi sta facendo bene forse, prima l'unica cosa che lo faceva era lo sport, ma è da quasi una settimana che sono fermo e questa mia sensazione di benessere non è ancora svanita. Sto ancora bene, così tanto bene che mi sono ritrovato addirittura a baciarlo.

Da persona istintiva e a volte irrazionale, il mio corpo si muove prima che io possa riflettere su ciò che voglio realmente fare e poi mi ritrovo in situazioni come queste, dove alla fine sembra che mi penta di tutto quando in realtà la mia è solo confusione. Successivamente arriva l'ansia. L'ansia di aver distrutto un altro rapporto, l'ansia di aver frainteso una certa situazione e l'ansia nel non saper leggere le persone.

Finisco così per allontanarmi, cuffie alle orecchie e sguardo nel vuoto racchiudendomi nel mio guscio, la mia confort zone.

Non devo per forza azionare la musica, la mia è solo una tecnica di evasione, infatti nonostante le orecchie coperte riesco a udire perfettamente i due continuare il loro dialogo.

"Tae, possiamo parlare?" La voce bassa dal suono femminile, Jimin si sta sforzando di restare calmo

"Da soli" aggiunge piano guardando nella mia direzione convinto del fatto che non lo possa sentire.

Kim sospira puntando anche lui i suoi occhi marroni ad osservarmi e quando ruota nuovamente la testa davanti a se lo noto ad annuire.

"Dopo scuola, da me." Conclude con tono piatto, tono che mi suona familiare e  che molto probabilmente ha imparato da me.

"Ok...va bene.." conferma il suo amico che sembra voglia buttarsi giù da una scogliera per porre fine alle sue sofferenze.

Mi riserva un'occhiataccia e mi faccio carico di tutto il mio autocontrollo per non prendere a insultarlo, so che non sopporta la mia vista eppure mi sorride e si comporta da amico quando c'è di mezzo Kim. Vorrei potergli dire che la cosa è reciproca e che non me ne faccio niente dei suoi falsi atteggiamenti.

"Jimin, ci vediamo dopo allora" prosegue il ragazzo accanto a me e mi viene da sorridere a sentire nuovamente la sua voce.

YOU WILL BE MINE  (ᵀᴬᴱᴷᴼᴼᴷ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora