Jake's point of view
Il mattino giunge presto, ma alzarsi non è affatto un supplizio, è domenica. Mi sveglio lentamente, sbadigliando. Fra le mie braccia dorme Rei, sul viso un'espressione tranquilla e rilassata. Gli do un bacio sulla fronte, lui sfrega la testa contro il mio petto come un gattino soddisfatto e apre gli occhi.
- Ohayo, Jake-kun - mormora, prima di posare timidamente le labbra sulle mie. Restiamo a coccolarci un po' senza mai staccarci finché Marco, che ci stava osservando da un sacco, si schiarisce la gola.
- Ohayo, Rei-chan, buongiorno Jake - dice, sorridendo a metà fra il divertito e l'intenerito.
Mi stacco da suo figlio come se avessi preso la scossa, Rei diventa tutto rosso.
- O-otou-san!!!
Suo padre ride.
- La colazione è pronta, vi aspetto giù.
E scende, sempre ridendo. Rei mi abbraccia di nuovo, io gli accarezzo i capelli bruni e morbidissimi, morbidi come il pelo di Shin.
- Si dorme benissimo, abbracciato a te - gli sussurro in un orecchio. Avvampa, ma non si stacca.
Alla fine ci vestiamo (Rei mi butta fuori dalla sua camera mentre si cambia) e scendiamo in cucina. La mamma sta allegramente chiacchierando con Marco e di tanto in tanto lancia occhiate fugaci a Geoffrey, che se ne resta rigido e impassibile vicino al tavolo. Non credo che gli caverà mai una parola di bocca, deve avere un chip da qualche parte che dimostra che in verità è un robot privo di emozioni.
- Ohayo - dice, inchinandosi. Il mio adorabile ragazzo si sporge verso di me come se dovessi dirmi un segreto.
- Una volta da piccolo gli ho fatto 'pat-pat' sulla testa mentre si inchinava... ha detto: non lo faccia mai più, bocchan, e poi è tornato a fare il robot. Di nascosto, dopo, l'ho visto sistemarsi i capelli un milione di volte!
Scoppiamo a ridere all'unisono e ci sediamo. Lancio un'occhiata di sottecchi al maggiordomo. Per un attimo, una frazione di secondo, mi pare di vederlo sorridere impercettibilmente.
Ahhhh, Jake, che scemenze! È impossibile!
- Buongiorno, tesoro, buongiorno Rei. Avete dormito bene? - chiede la mamma. Lei appare riposata e felice come non la vedo da un sacco.
- Benissimo! - esclamiamo in coro. Marco le fa l'occhiolino, poi si rivolge a Rei.
- Ah, Rei-chan? Papà mi ha detto che voleva parlarti di qualcosa, quindi dopo aspettate ad andare in spiaggia o altrove.
In effetti solo ora noto che Leon non è qui a fare colazione con noi.
D'improvviso Rei perde ogni più piccola traccia di allegria e si fa corrucciato.
- Se è per chiedermi di tornare a fare surf, la risposta la conosce già - dice, secco. Suo padre si stringe nelle spalle come a dire 'io non ne so nulla'.
Dopo colazione andiamo fuori, a bordo piscina. Shin annusa qua e là.
- Perché non vuoi tornare a fare surf? - chiedo timidamente. Rei distoglie lo sguardo da me.
- Non ne voglio parlare - risponde, e io non insisto. Mi limito a prenderlo delicatamente per le spalle e baciarlo con dolcezza, lui affonda le mani nei miei piuttosto lunghi capelli rossi e si aggrappa ad essi.
- Rei? Siete qui?
Ci stacchiamo di botto. È Leon, e viene verso di noi con un sorrisone enorme.
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E il mare disse 2 - Forever
RomanceIl mio nome è Jake, ma forse già lo sapete. Ho diciassette anni, i capelli rossi e gli occhi color del caramello fuso... e questa è la storia che vi voglio raccontare, la storia di un'estate magica che mi ha portato in Australia, dal mio nonno. Ve l...