Capitolo 9

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Mi svegliai a letto, completamente nuda. In un momento non ricordai cosa fosse successo, ma subito dopo, tutto ritornò.
Mi girai al lato opposto, e lui non c'era. Evidentemente se ne sarà andato ieri sera.
Non c'è la faccio più, è sempre la stessa storia. Non so più che fare.
Mi alzai, e mi feci una doccia fredda, per dimenticare tutto.
Ero in ritardo, e Nash sarebbe passato tra pochi minuti a prendermi.
Suonò il campanello, come previsto.
Mi misi un asciugamano avvolto al corpo, ed andai ad aprire.

-Buongiorno tesoro- Nash con un sorriso smagliante mi lasció un bacio sulla guancia.

-Hei- mi spostai per farlo entrare.

-Qualcosa non va?- chiese confuso.

-N-no, perché?- chiesi toccandomi i capelli.

-Sei... Strana- disse con un pó di preoccupazione.

-Tranquillo- sorrisi.

"Un altro sorriso messo come scudo" pensai.

-Aspettami qui, 5 minuti e sono pronta- dissi salendo al piano di sopra.

-Va bene- rispose.

•NASH POV'S•
Stamattina era strana, c'era qualcosa che non andava in lei. Lo capivo dai suoi occhi, pieni di dolore.
Forse non era uno dei suoi periodi più belli della sua vita, ma volevo aiutarla a tutti i costi.
Ho capito che il dolore è personale ma, tanto fa male uguale, quindi che male ti fa infondo.
La vita fa troppo schifo per non provare a cambiare il mondo.
Sentii dei passi alla mia schiena, e capii che era scesa.

-Andiamo?- chiese abbassando lo sguardo.

-Si, andiamo- risposi

Uscimmo da casa, e ci avviammo verso la scuola.

Durante il tragitto ci fu un silenzio tombale, così decisi di chiedere cosa avesse.

-Mi puoi spiegare cosa hai?- chiesi cercando di guardarla negli occhi.

-N-niente- disse con lo sguardo rivolto per terra.

-Non è vero, non puoi mentirmi, dimmi la verità- dissi prendendola per le spalle cercando di guardarla.

-Tu non l'hai mai saputo, realmente come è andata, quanto dolore ho provato a nascondere sempre dietro ad ogni risata.- disse con le lacrime che le rigavano il volto.

-Forse non lo so, ma tu sai che puoi contare su di me. Mi fa male vederti così, lo capisci?- dopo queste parole, mi guardò negli occhi. Tutt'e due stavamo piangendo, e pensare che non me ne ero nemmeno accorto.
Volevo proteggerla, volevo che lei fosse soltanto mia, volevo che nessuno la toccasse.

Non disse nulla, così la baciai.

-Vuoi essere la mia ragazza?- dissi abbassando lo sguardo.

Sorrise, come una bambina quando arriva Babbo Natale, annuii e mi abbracciò baciandomi.

-Sei mia, solo mia- la baciai.

-Solo tua, e tu solo mio- mi baciò.

-Andiamo ora, sennò si farà troppo tardi- le presi la mano, e continuammo a camminare.

****************

•EL POV'S•

*Durante le lezioni*

È tutto così strano oggi.
Matt non c'è, e sinceramente dopo quella nottata, non volevo vederlo.
Sapevo che mi avrebbe causato altro male.
Basta pensare a lui. Ho il ragazzo più bello del mondo vicino al mio fianco, ed io che faccio? Penso ad un...mostro come lui.
Mi fa male chiamarlo mostro, si esatto.
Forse alla fine, è un ragazzo dal cuore grande, che ha passato un'infanzia non molto bella.
Ho intenzione di scoprirlo, ma Nash non dovrà mai saperlo.

Love me or leave meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora