"Ecco perché hanno attaccato te proprio al parco!" esclama realizzato, ma io continuo a non capire.
"Cioè?"
"Cioè che sapevano che non potevi usare i tuoi poteri davanti a tutta quella gente al parco e che quindi prima saremmo tornati a casa, ma così facendo il veleno sarebbe circolato nel tuo organismo."
"Siamo nei guai."
È davvero così.
Perché? Beh, il veleno prosciuga ogni mia energia così che io non possa usare il mio Hépìng dell'acqua per guarirmi.
E, per quanto possa essere vero, Gabriele non sa ancora usare questo potere.
"Non trovo nessuna soluzione!" esclamo furiosa.
"Calmati e non sforzarti. Ti farebbe solo male." ha ragione.
"Va bene." dopotutto sono la raffigurazione della calma e devo dimostrarlo.
"Questa mia idea non ti piacerà affatto."
"Sputa il rospo." ho un brutto presentimento.
"Dovremmo chiedere a Kian. Dopotutto lui è il capo degli Shui."
"Mai e poi mai."
Nella lettera sono stata esplicita: lui non è mio padre, non gli devo ringraziamenti e non mi appoggerò mai a lui.
Ah la lettera!
"Tu sai dove è la lettera?"
"Sì."
"Me la porteresti?"
"Certo."
Dopo qualche minuto ritorna con la lettera e gli faccio segno che può leggerla siccome la busta non è ancora chiusa.
Dopo averla letta, capisce perché non voglio chiedere aiuto.
"Allora dovrò essere io a curarti. Mi impegnerò al massimo."
"Non sarà facile."
"Lo so ma non posso vederti in questo stato. Non meriti altro dolore." in fondo è un ragazzo sensibile.
Annuisco.
Esce dalla stanza e ritorna con un coltello. Che vuole fare?
"Tranquilla, non voglio suicidarmi. Mi faccio un taglietto sulla mano. Giusto così per avere una ferita da guarire."
Annuisco sollevata.
Si fa un piccolo taglio e cerca di guarirlo.
"Intanto tu riposati."
Ha ragione. Se non riposo potrebbe peggiorare.
Dopo poco mi addormento.
[...]
Un calore piacevole mi sveglia e vedo che Gabriele sta curando la mia ferita.
"Ci sei riuscito? La tua ferita intendo."
"Sì. Ora tocca te."
Ero contenta, ce l'ha fatta.
All'istante ricordo una cosa negativa.
Lo spingo lontano da me con le forze che mi rimanevano.
"Perché mi hai spinto?"
"Non mi devi guarire, non te lo permetto." dico a fatica. Cavolo il veleno sta cominciando a farmi davvero male.
"Cosa? Ma sei impazzita?! Così morirai!"
"Non conta. Perché se tu mi guarisci..." prendo una pausa. Mi manca il fiato. Segno che sta diventando veramente pericoloso.
"Se tu mi guarisci, il veleno passerà a te. E quindi sarebbe la stessa cosa." dico proseguendo la frase sempre con fatica.
"Cosa? E solo ora me lo dici? Sono passate due ore! Il veleno tra poco ti ucciderà!"
Non mi importa. Non voglio sia lui a soffrire al posto mio.
Tutto sta diventando nero e sento le palpebre pesanti.
"Cerca Noemi. Saprà darmi una cura.. fatta con.. delle piante." e svengo, ma sento che Gabriele mi prende e che sono tra le sue braccia. Spero che questo non sia il mio ultimo ricordo di lui, di noi.
Sento il veleno scorrere in me.
Il mio respiro diventa sempre più pesante e sudo come un porco per il dolore.
"Amore mio resisti!"
Di chi è questa voce? Non può essere di Gabriele, perché è una voce femminile. Mi suona famigliare però.
"Il mondo ha bisogno di te!"
Ma chi è?
"Non importa chi sono!"
Io voglio saperlo!
"Te lo dirò solo se riuscirai a salvarti."
E come faccio?
"Pensa a tutto ciò che soffrirà alla tua morte."
Gabriele. E i miei amici.
"E tua madre."
Mamma? Sei tu?
"Ora coraggio. Lotta per la mia e degli altri felicità."
Ci proverò. Ma io ho bisogno di risposte!
"Non sarà l'ultima volta che ci sentiamo. Ciao!"
Non c'è più.
"Non so se basterà!" è la voce di Noemi.
"Deve funzionare!" questo è quell'imbecille di Gabriele.
Apro gli occhi con fatica e sono proprio loro, in compagnia degli altri.
"Laura! Come ti senti?"
"Ancora male."
"La cura è momentanea. Il veleno è diminuito, ma ne è rimasto ancora dentro."
Chiudo gli occhi e provo a pensare a tutto ciò che perderei, come ha detto mia madre in quel "sogno".
Apro gli occhi e mi sento come nuova.
"C-come hai fatto?"
"A fare cosa?" domando confusa alla domanda di Matilde.
"Ti sei guarita da sola."
Mi tocco il braccio ed infatti la ferita non c'è più.
"Ahm.. Con la cura di Noemi mi sono ritornate poche energie, ma abbastanza per potermi curare. Quindi grazie a tutti." anche se non è esattamente così.
Erano tutti felici, dal primo all'ultimo.
"Mi hai fatto spaventare, stupida!" dice abbracciandomi Gabriele.
"Scusa." lo abbraccio forte, mi è mancato.
"Ma state insieme voi due?"
"Beh.. In teoria.. Ceh.. Noi.." non so cosa dire.
"Sì felicemente siamo una coppia." divento rossa alla sua affermazione.
"Beh.. Congratulazioni!!" Urla Noemi.
"Ma anche a noi dovreste farli." dice Matilde.
"Cosa?"
"Io e Mattia stiamo insieme."
"Davvero? Che sorpresona! Congratulazioni!" esclamo felice.
Li shippavo tantissimo questi due.
"Hei ma io resto da sola? Non valee!" Povera Noemi.
"Dai lo sappiamo tutti che hai un ragazzo." cosa?
"Davvero? Nessuno mi ha detto niente!"
"Davvero? Oh ma guarda si è fatto tardi! Dobbiamo ritornare alla nostra perlustrazione! Andiamo ragazzi?" Matilde sa sempre trovare una scusa!
"Certo. Pronti per il teletrasporto?"
nessuno risposta e sono scomparsi.
Guardo Gabriele arrabbiata.
"Hei io non ne sapevo nulla." alza le mani in segno di resa.
"Spero per te che sia davvero così."
Questa ragazzi, è la mia nuova e vivace famiglia. :))
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L'amore non è un elemento
FantasyMi chiamo Laura. Non so come spiegarlo, ma la mia famiglia, da generazioni, ha un potere speciale. La mia in particolare sa controllare e produrre Acqua. Ce ne sono altre quattro di famiglie speciali con dei poteri: Terra, Aria, Natura e, il più...