{Cap.14}

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I minuti passano lentamente e lui mi manca. La scena in cui lui soffre, con la faccia delusa e se ne va, ripercorre la mia mente ogni singolo secondo.
Ho passato 24 ore così, a pensare come abbia fatto. Non trovo nessuna soluzione se non quella per cui ha indotto la nostra pausa.
Decido di uscire dalla mia stanza per prendere un po' di aria fresca.
Passando dal salotto, sento delle voci provenire dalla camera di Noemi.
"Cosa? Glielo devi dire!" esclama Matilde.
"Come se non lo sapessi." ribatte Mattia.
"E perché non lo sanno allora?" domanda con tranquillità Noemi.
"Non mi hanno voluto ascoltare." dice con tono dispiaciuto Mattia.
"Mi fai ridere, tesoro." dice Matilde ridendo.
"Sei sempre vivace tu, anche in questi momenti." dice Noemi.
"Ma a nessuno fa ridere? Insomma, soffrono per niente."
Cosa vuole dire Matilde?
Apro la porta ritrovandomi i tre seduti per terra.
"Cosa vuoi dire con 'soffrono per niente'? State parlando di me e.. Lui, vero?" anche solo nominare il suo nome mi fa stare male.
"Vai Mattia dirglielo."
"Devi sapere che tu hai saputo usare l'Hépìng dell'aria solamente grazie ai sentimenti che tu provi per Gabriele. Anche quelli della terra e natura, li hai usati grazie a lui e non al bene che provi per loro due. Insomma, Gabriele ora sa usare tutte e cinque gli elementi e anche tu. Io, Noemi e Matilde ti abbiamo detto le istruzioni e tu li hai applicati pensando a lui." spiega Mattia.
"Quindi è stato tutto un malinteso?"
"Esatto. Come ti ho detto ieri, voi due vi completate."
Non ci posso credere. È lui la mia metà. Pensavo dovesse essere un oggetto. Lo so sono una stupida.
"Devo andarlo a cercare immediatamente." esclamo.
"No. È pericoloso." dice Noemi.
"Cosa? Perché?"
"Perché ieri sera, quando ti sei chiusa in camera, è arrivata una lettera da parte del Clan dei Fulmini."
"E dice che ci hanno dichiarato una guerra. La guerra decisiva. Dove chi vincerà, avrà il controllo del mondo. Quindi saremo cinque contro tutto un Clan." continua Noemi il discorso di Mattia.
"E quando si svolgerà?"
"Tra una settimana." dice Matilde.
"Ma non devi uscire. È rischioso. Cercherebbero di indebolirti come l'altra volta." mi avverte Mattia.
"Ho una soluzione io!" esclama Matilde euforica.
"Sputa il rospo."
"Allora, siccome è rischioso è meglio teletrasportarsi. Voglio dire.. Ne localizziamo la posizione e poi ti teletrasporti no?"
"Bellissima idea!" esclamo felice.
"Ma ad una condizione."
"Non è da te Matilde."
"Lo so ma è per il tuo bene. Devi individuare tu la sua posizione. Prima impari, prima lo troverai. E poi sarà uno dei vantaggi per la guerra definitiva no?"
"Hai ragione."
"Iniziamo la lezione."
"Aspettate. Non possiamo aspettarlo qua? Aveva detto 'starò via un paio di giorni', magari tornerà domani." afferma Mattia.
"E che succederà se ritorna con il pensiero di lasciarmi? E poi non voglio lasciarlo soffrire ancora per un giorno."
"Va bene."
"Allora Laura, è facile localizzare. Devi pensare solamente a lui, ma proprio intensamente e fidarti della natura." mi spiega Noemi.
"Okay ci provo."
Chiudo gli occhi e penso a lui.
Lo vedo, è in un posto isolato. Sembra una fabbrica abbandonata.
"Trovato." esclamo.
"Okay. Ora vai, tanto sai come teletrasportarti." mi dice Mattia.
"Aspetta Laura. Non vuoi imparare a leggere nella mente?" domanda Matilde.
"No grazie. Lui ha promesso di non farlo con me e io per rispetto non lo farò a lui."
"Va bene. Vai."
Mi teletrasporto e in un attimo mi ritrovo davanti a lui.
"Tu che ci fai qui?" domanda sorpreso Gabriele.
"Sono venuta per parlarti. Ho due notizie importanti." esclamo felice.
"Non voglio sentirti." dice voltandosi.
"Ti prego non fare così."
Magari vedendomi felice avrà pensato che non penso a lui ma non è così.
Vederlo così distrutto mi fa star di nuovo male.
"Guardami ti prego." dico con una voce sottile. Sto per piangere, di nuovo.
Si gira verso di me e una sua lacrima scende. No non piangere!
"Vattene ti prego." cosa?
"Ascoltami prima." insisto.
"Non abbiamo più niente da dirci. Abbiamo chiuso." lo dice ma sembra non esserne sicuro.
"Non mi ami più?" annuisce.
Non può essere.
"Guardami negli occhi e dimmi chiaramente 'non ti amo più'." dico ormai con le lacrime che scendono.
Con fatica riesce a guardarmi negli occhi ma non dice niente è in silenzio.
Solo dopo apre bocca.
"Non ti amo più, Laura." lo ha detto. Ho sentito il mio cuore fare crac.
"Io amo solo te ed è per questo che sono riuscita a utilizzare sia l'Hépìng dell'aria, della natura e della terra. Dopo tutto tu sai usare tutti questi ed è per questo motivo che ci completiamo a vicenda. Ma.. Se questa è la tua decisione. Non posso farci nulla. Tranquillo, possiamo restare buoni amici e se vuoi, puoi ancora abitare nella villa dopotutto è la casa dei prescelti. Ora devo andare. Grazie per.." mi fermo per guardarlo negli occhi.
"... Per essere riuscito a completarmi. Il mio sentimento non può cambiare, ti aspetterò se necessario. Ma non farmi aspettare tanto." sto piangendo troppo ultimamente e solo per lui.
"Aspetta Laura.." inizia.
"Ah e tra una settimana ci sarà la guerra decisiva. Torna alla villa domani così ne saprai di più." Gli sorrido e mi teletrasporto nella mia camera, ma non della villa, della mia casa, dove c'è Karl, dove ho vissuto nella menzogna.
Dopo tre mesi sono ritornata qui, incredibile.

L'amore non è un elemento Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora