Silenzio
Tutto tace
Mi sveglio di colpo.
Non riesco a respirare bene.
Sono sudata.
Alla cieca nel buio con la mano cerco di afferrare una piccola scatolina arancione.
Svito il tappo e la apro.
Verso il contenuto sulla mano le conto:-1-2-3-.
Mando giù senza acqua e mi alzo accendendo la luce.
Trovo il letto disfatto e bagnato.
Mi guardo due secondi allo specchio e vedo il mio viso inondato di sudore, i capelli altrettanto bagnati.Un corpo più asciutto del solito e un viso che non riconosco.
Corro in bagno.
Apro il tubo della doccia e la imposto più fredda che posso.-Devo sentire qualcosa- continuo a ripetermi balbettando.
Mi spoglio velocemente e sono già sotto il getto freddo che congela i miei muscoli rendendoli incapaci di muoversi. Di reagire.
-Non sento niente- lascio le lacrime rigare il mio viso mentre si confondono tra le gocce dell'acqua nascondendosi da me, illudendomi ancora una volta che io stia bene.
Esco dalla doccia e mi avvolgo velocemente in un asciugamano e sono di nuovo davanti uno specchio.
Mi sento appesantita, ho troppe responsabilità, ho troppi doveri. Ho troppi ricordi. Devo allegerirmi.
Corro nella mia camera e prendo delle forbici.
Torno davanti lo specchio del bagno e mi chiudo dentro, non voglio che i miei mostri entrino.
Prendo una ciocca di capelli e la taglio, le mani mi tremano, ma mi sento più leggera perciò taglio ancora. Sento la testa più leggera man mano che taglio sempre di più, e con sé anche la mente si svuota.
Sto per tagliare un'altra ciocca ma mi rendo conto che i capelli ormai mi arrivano a poco più sopra delle spalle e se li avessi tagliati ancora avrei combinato un gran guaio: mi fermo.
Mi guardo ancora una volta riflessa nello specchio e quasi mi piace, le mani non mi tremano più e sento di essere ormai cambiata.
Ma forse non in senso positivo.Mi sveglio nel letto ancora disfatto e subito la voce di Febe entra nel mio campo uditivo.
-Lea ti sei alzata??-
-si-. Rispondo in modo freddo.
Osservo la scatolina arancione sul mio comodino e con un respiro più profondo degli altri mi alzo e osservo il mio riflesso nello specchio della camera.
-I capelli tutto sommato non sono venuti così male-.
-Ah no?-. Sbuca Febe dalla porta facendomi sussultare.
-Lea cosa hai fatto a quei capelli?-. Chiede scocciata.
-Che non si vede? Li ho tagliati-. alzo le spalle e prendo la mia roba dirigendomi verso il bagno.
Febe mi lascia passare senza troppa resistenza e sbuffando torna a stendere il bucato.
In poco tempo mi vesto e mi avvio verso la cucina dove Rick è già pronto a fare colazione.
-Hey Lea buongiorno, ma cosa hai fatto ai capelli?- Mi chiede con aria storta.
-Nulla li ho tagliati-
Porgo le mani in avanti per afferrare la tazza.
-Tieni-. Me la porge.
-Sta mattina niente corsa? - Chiede Rick sedendosi al tavolino ed alzando il giornale con la mano libera.
Serro la mascella e prima che potessi rispondere al posto mio lo fa Febe entrando nella stanza.
-Certo che no Rick. I calmati che prende la notte dopo un incubo la stordiscono talmente tanto che non ha le forze neanche di ricordare chi è-. Mi guarda con aria di sfida.
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Un ricordo di noi
RomansaLea, 16 anni, si ritrova in una nuova famiglia a vivere una nuova vita. Il suo passato rimane chiuso nel cassetto, ma si ritroverà sempre la chiave in tasca per spingerla ad aprirlo ogni tanto. Correre è l'unica cosa a farla sentire viva e forse pro...