The Story Of Silver Price

Capitolo 2

All' inizio vidi solo delle ombre sfuocate, poi poco a poco le figure si delinearono e riuscii a mettere a fuoco ciò che stava intorno a me. La prima cosa che vidi fu un grande giardino in cui si estendeva una distesa di pietre e statue di marmo, ma poi realizzai che erano lapidi. In lontananza vidi un gruppetto di persone vestite in nero, in cerchio, intorno ad una bara. Io ero seduta accanto ad un grosso salice, con cui mi aiutai ad alzarmi. Mi sentivo così stanca e assonnata... Piano piano mi avvicinai a quel gruppo di persone. Quando vidi quel faccino innocente e delicato che piangeva mi venne un colpo al cuore. Martin. Il mio Martin. Il mio piccolo fratellino che, quando rompeva, odiavo con tutto il cuore. Accanto a lui scorsi anche mio padre e poi Joshua. Joshua, che per me non era solo un fratello, ma praticamente il mio migliore amico...
Mi avvicinai a lui e poi sussurrai: -"Joshua che cosa succede?" Lui si girò e mi guardò con gli occhi che fissavano il vuoto e poi, scuotendo la testa si rigirò verso la tomba. Tra Joshua e mio padre scorsi la lapide, con una scritta "Silver Price 1997/2014". A quel punto strabuzzai gli occhi, guardai una ad una le persone intorno alla mia tomba... La MIA tomba...
Non ci potevo credere, non potevo essere MORTA! Insomma, riuscivo a vedere le persone, sentire i loro sussurri, riuscivo a pensare e a ricordare la mia vita.
Poi ritornai a guardare la gente intorno a me... Nessuno incrociava il mio sguardo, nessuno sentiva la mia presenza...
Mi riavvicinai a Martin cercai di toccarlo, abbracciarlo... Niente di niente... Scorsi un brivido lungo la sua schiena, come se un colpo di vento lo avesse colpito improvvisante.
Sentii le lacrime salirmi agli occhi, mi toccai il viso... Niente, solo freddo.
Non potevo essere davvero ... morta. Doveva per forza essere un crudele scherzo o un orribile incubo.
Mi concentrai su quello che era successo prima, ma l'unica cosa che ricordavo era una strada, il mio cellulare, rumore e confusione ...