The Story Of Silver Price

Capitolo 12

Io ero ancora lì, ero un fantasma, quindi perché non dovrebbe esserlo stato anche mia madre?
Passai la notte a pensarci. Quando il sole fu abbastanza alto decisi di alzarmi e tornare in città. Avevo intenzione di trovare Derek. Speravo di trovarlo al parco in cui c'eravamo conosciuti.
Andavo di fretta, quasi correndo, avrei potuto andare addosso ad un albero a causa della mia distrazione, ma per fortuna ci passai attraverso.
Dovevo ancora abituarmi a questa "cosa" di passare attraverso gli oggetti, ovviamente non era una cosa naturale. Dopo essermi ripresa dal piccolo shock dell'albero, continuai per la mia strada fino ad arrivare al piccolo parco della piazza.
Come sospettavo, Derek era seduto sull'erba verde con in mano un libro. Corsi verso di lui, non so perché, ma dentro di me sentivo che era una cosa urgente.
Lui non alzò gli occhi finché non mi trovai esattamente davanti a lui, in piedi con le braccia incrociate. La sua attenzione si spostò lentamente dal libro dalla copertina grigia che aveva tra le mani, fino a guardarmi dritto negli occhi.
-"Guarda un po' chi si rivede"
-"ciao Derek". Mi sforzai di fare un piccolo sorriso.
-"ho bisogno del tuo aiuto"
Derek si guardò intorno.
-"vieni, ti porto in un posto meno affollato"
Così dicendo, chiuse il libro e si alzò aiutandosi col tronco dell'albero su cui era appoggiato.
Mi guardò per un'estate e poi mi porse la mano.
La presi senza pensarci, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Per tutto il tragitto regnò un silenzio imbarazzante, smorzato ogni tanto dal suo sguardo.
Alla fine ci fermammo, ancora una volta, davanti al grande cancello che delimitava il cimitero dal resto della città. Derek mi fece sedere su una panchina, poi si sedette affianco a me con le gambe incrociate.
-"che cosa vuoi che faccia?" Chiese il ragazzo.
-"ieri credo di aver visto il fantasma di mia madre. Voglio trovarla. E tu mi aiuterai."
Risposi chiara e diretta.